Rete ospedaliera della Sicilia, la CGIL sprona l’assessore Gucciardi

13 giugno 2017

La CGIL siciliana ha appoggiato la forzatura che ha operato il Governo della Regione (con riferimento all’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi) che per primo, in Italia, ha varato la nuova rete ospedaliera. Ma adesso tutto sembra bloccato. Forse perché è in programma un’elettorale spartizione delle assunzioni? la CGIL siciliana non ci sta e non le manda a dire

Hanno appoggiato il Governo regionale e, in particolare, l’assessore alla Salute-Sanità, Baldo Gucciardi. Hanno detto sì alla nuova rete ospedaliera, non senza accettare qualche critica. Ma, adesso, ad essere critici sono i vertici della stessa CGIL siciliana, che denunciano i ritardi da parte dello stesso esecutivo regionale.

Insomma, la CGIL siciliana ha approvato gli impegni assunti dall’assessore Gucciardi sulla nuova rete ospedaliera. Ma adesso l’assessore deve mantenere gli impegni.

“Dopo una doverosa pausa di riflessione – scrivono Renato Costa e Gaetano Agliozzo, rispettivamente, segretario della CGIL Medici della Sicilia e segretario generale – necessaria a valutare con attenzione gli effetti dell’applicazione del decreto Balduzzi sulla rete ospedaliera della Sicilia, crediamo siano maturi i tempi per procedere, oltre e completare il lavoro al fine di ottimizzare la rete assistenziale complessiva del SSR”.

Il decreto Balduzzi, per la cronaca, porta il nome dell’ex Ministro della Sanità, Renato Balduzzi, che nel 2012 ha varato questo provvedimento che, di fatto, è una riforma della sanità. Mentre la sigla SSR sta per Servizio Sanitario Regionale.

Sempre per la cronaca, la Sicilia è l’unica regione italiana ad aver applicato questa parte del decreto Balduzzi. E non si capisce se tale applicazione – assai forzata – sia stata fatta per tagliare altri servizi o per migliorare il servizio. Tutto dipenderà, ovviamente, dall’atteggiamento del Governo regionale al quale, non a caso, la CGIL siciliana inizia a lanciare qualche messaggio: della serie, sbrighiamoci ad andare avanti.

“Infatti – prosegue la nota della CGIL – se da un lato abbiamo reso compatibili i nostri ospedali con il testo normativo di riferimento, non possiamo non evidenziare che l’offerta assistenziale, senza ulteriori necessari ed urgenti interventi, rimane insufficiente. La medicina del territorio sembra afflitta da un preoccupante immobilismo. Al di la dei proclami che la vorrebbero protagonista in ogni territorio, di fatto nessuna Azienda ha messo in opera azioni concrete al suo rilancio. Non esiste infatti nessuna programmazione di riqualificazione del personale finalizzata alla gestione dei cosi detti PTA (Punti territoriali di Assistenza, la grande presa in giro del passato Governo regionale di Raffaele Lombardo: presa in giro confermata dall’attuale Governo di Rosario Crocetta ndr) che dovrebbero occuparsi della gestione dei percorsi assistenziali dei pazienti e prendersene cura come ribadito in tutti i provvedimenti legislativi di riferimento (vedi legge regionale 5/2009)”.

“Rari e a livello sperimentale – proseguono i due sindacalisti – sono gli esempi di integrazione ospedale-territorio, che dovrebbero invece rappresentare lo snodo cruciale di un sinergismo assistenziale, che attraverso le ospedalizzazioni domiciliari e l’assistenza domiciliare integrata sarebbero lo strumento necessario a rispondere ai bisogni di salute della popolazione siciliana”.

“Anche le rete dell’emergenza-urgenza (118) – sottolineano sempre Costa e Agliozzo – meriterebbe molta più attenzione. Allo stato attuale si tratta di una promessa tradita. Infatti era stata istituita per garantire a tutti ‘il miglior posto possibile nel più breve tempo possibile’ e invece purtroppo e nostro malgrado verifichiamo che spesso non è cosi. Ancora oggi le nostre ambulanze si muovono sul territorio isolano senza conoscere la disponibilità dei posti letto ad eccezione di quelli di rianimazione, ancora oggi non esiste personale medico ed infermieristico dedicato al 118, per cui diventa sempre più urgente prendere in considerazione la creazione di una azienda autonoma per l’emergenza urgenza”.

“A questo desolante quadro – concludono i due esponenti della CGIL siciliana – si aggiunge una grande incertezza sui tempi e sulle procedure concorsuali. Per questi motivi riteniamo indispensabile ed estremamente urgente la ripresa del confronto con l’assessore alla Salute al quale chiediamo una immediata convocazione e una serrata calendarizzazione di incontri per cercare soluzioni immediate alle problematiche poste”.

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