Nadia Spallitta e Carmelo Sardegna all’attacco sulla ZTL: “Rischio di danno erariale”

8 giugno 2017

La candidata a sindaco di Palermo ricorda di aver affermato, in tempi non sospetti, che per istituire la Zona a Traffico Limitato (ZTL) occorre il voto del Consiglio comunale e non soltanto un atto della Giunta: “La Corte Costituzionale – dice Nadia Spallitta – mi ha dato ragione”. Carmelo Sardegna, portavoce regionale dei Verdi siciliani: “L’assessore Catania si preoccupi di eventuali danni all’Erario”. Il ‘caso’ delle notifiche dei verbali sconfessate da Giudice di pace

Appena qualche giorno fa l’assessore alla Mobilità del Comune di Palermo, Giusto Catania, ha sferrato un attacco alla candidata a sindaco del capoluogo siciliano, Nadia Spallitta. Sostenuta dai Verdi, Catania ha provato a screditare Nadia Spallitta facendo sapere ai verdi europei che la candidata per gli ambientalisti di Palermo sarebbe, a suo dire, poco ambientalista. Ne è nata una polemica alla quale Nadia Spallitta ha risposto per le rime (come potete leggere qui).

Ma, si sa, qualche volta il fato tira brutti scherzi. Così il fato ha fatto finire nei guai l’attuale Amministrazione comunale uscente di Palermo e, in particolare, proprio l’assessore Catania. Tema: la ZTL, sigla che sta per Zona a Traffico Limitato, voluta proprio dall’assessore Catania e dal sindaco Leoluca Orlando, è finita, indirettamente, nel mirino della Corte Costituzionale (come potete leggere qui).

Il caso ha voluto che sia stata proprio Nadia Spallitta, vice presidente del Consiglio comunale uscente, a condurre una battaglia politica non contro la ZTL, ma contro le modalità con la quale l’Amministrazione comunale l’ha istituita:

“La Consulta in questi giorni – sottolinea Nadia Spallitta – ha confermato il principio che avevo invocato in Consiglio comunale rispetto all’istituzione della ZTL, secondo il quale la regolamentazione di questo provvedimento, che deve essere previsto da un Put (Piano urbano del traffico) aggiornato, è di competenza del Consiglio comunale, che deve tra l’altro attenersi a una serie di principi in sede di regime delle tariffe di accesso”.

Per la cronaca, a rafforzare la tesi di Nadia Spalitta c’è un articolo della legge Finanziaria regionale del 2016 che stabilisce, tra le tre cose, che la ZTL deve essere istituita dal Consiglio comunale e non soltanto con un atto della Giunta: legge regionale che il Comune di Palermo non ha applicato.

“In sintesi – prosegue Nadia Spallitta – La Corte Costituzionale mi ha dato piena ragione sconfessando il comportamento dell’Amministrazione, che ha fortemente voluto un provvedimento gravato da forti criticità, con eventuali rischi per le stesse ‘casse’ comunali, laddove i cittadini dovessero chiedere oggi la restituzione dei pass”.

Sulla ZTL interviene anche il portavoce regionale dei Verdi siciliani, Carmelo Sardegna:

“La migliore risposta alla sterile polemica che aveva tentato Giusto Catania, assessore alla Mobiltà della Giunta comunale di Palermo ndr)  sulla nostra posizione in materia di ZTL l’ha data la Corte Costituzionale, che ne ha confermato la bontà e la correttezza. L’assessore dovrà oggi preoccuparsi di eventuali danni all’Erario che il suo provvedimento potrebbe avere determinato. Invito l’Amministrazione a porre in essere atti di autotutela affinché i prossimi amministratori e i cittadini di Palermo, chiamati fra pochi giorni alle urne per rinnovare il Consiglio comunale, non vengano gravati da un’eredità, derivata da precedenti scelte sbagliate, che potrebbe rivelarsi pesantissima. La situazione delle grandi opere relative alla mobilità a Palermo, inoltre, sono state poste all’attenzione dei rappresentanti dei Verdi europei”.

Nadia Spallitta solleva anche un’altra questione: le notifiche dei verbali da parte dell’Amministrazione comunale:

“Ugualmente sconfessato appare il comportamento dell’Amministrazione che, disattendendo un mio emendamento votato dall’Aula e il contenuto delle mie interrogazioni in materia di notifiche dei verbali, ha di fatto consentito che gli accertamenti dei vigili venissero notificati da soggetti privati con modalità ritenute da un pronunciamento del Giudice di pace inefficaci, con il risultato del rischio di annullamento centinaia di verbali per illegittimità della notifica. Anche in questo caso il giudice ha dato ragione alla posizione che avevo personalmente assunto in Consiglio comunale”.

 

 

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