Sei povero e senza casa? Diventi un fantasma: perdi la cittadinanza e non voti. Succede a Palermo…

10 maggio 2017

Dire che questa storia raccontata su facebook da Toni Pellicane è incredibile è poco. Può un Paese che si dice civile trasformare in ‘fantasma’ chi è povero e non ha un tetto dove vivere? Può abbandonare queste persone impedendogli di usufruire della sanità pubblica? Può negargli il diritto di cittadinanza e di voto? 

Leggiamo sulla pagina facebook di Toni Pellicane la seguente storia:

“Oggi ho accompagnato una ragazza all’anagrafe di Palermo. Una ragazza che, per una serie di motivi strettamente personali, non ha più la residenza presso l’alloggio in cui abitava, non ha la possibilità di affittarsi una casa, è ospite presso parenti che, essendo a loro volta fortemente disagiati, senza lavoro, quindi senza reddito, vivono all’interno di un immobile confiscato alla mafia da occupanti senza titolo: quindi non può avere la residenza nemmeno presso i parenti.

“Ebbene questa ragazza viene cancellata dall’anagrafe di Palermo e risulta ufficialmente irreperibile. Significa che per il Comune di Palermo non esiste: significa che ha perso ogni diritto di cittadinanza: significa che non potrà rinnovare la carta d’identità, non potrà usufruire dell’assistenza sanitaria pubblica, non potrà presentare nessuna istanza presso la pubblica amministrazione, non potrà esercitare il suo diritto al voto; praticamente, è diventata un fantasma.

“Questo succede a seguito di quel criminale articolo 5 (chi occupa un immobile di proprietà pubblica non può avere la residenza e non può avere utenze, quindi luce-acqua e gas) del piano casa nazionale Renzi-Lupi che non colpisce solo chi occupa immobili di proprietà pubblica, ma anche persone che magari non hanno occupato nulla ma, per non essere in grado di potersi affittare una casa, finiscono comunque in questo limbo”.

P.S.

Tutto questo succede mentre gli uffici del Comune di Palermo sono impegnati a dare la cittadinanza a centinaia di extra comunitari. Nulla da dire sulla cittadinanza data agli extracomunitari (cosa che sarebbe comunque da evitare almeno sei mesi prima del voto per le elezioni comunali). Ma perché negare la cittadinanza a un’italiana – in questo caso a una palermitana – solo perché povera e senza un tetto?  

Foto tratta da wereporter.it

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