Formazione, revocato l’accreditamento all’ANFE, mentre sull’Avviso 8 tutti contro tutti

27 aprile 2017

La notizia era nell’aria. Ma forse – così sussurrano i maligni – il dipartimento della Formazione professionale siciliana ha messo in atto il regolamento anche perché l’ANFE Sicilia ha presentato ricorso contro l’Avviso 8. Morale: altri 700 licenziamenti in un settore già martoriato. Intanto, proprio sull’Avviso 8 – il bando europeo da 136 milioni di Euro – si profila una nuova caterva di ricorsi, non soltanto al TAR Sicilia, ma anche al CGA

La notizia era nell’aria già da qualche tempo. Ma adesso l’Amministrazione regionale ha messo nero su bianco il Decreto di revoca dell’accreditamento all’ANFE (lo trovate in calce all’articolo, ndr), uno degli enti storici della Formazione professionale siciliana. Insomma, dopo IAL, CEFOP, ENFAP e ECAP Palermo, anche l’ANFE esce dal mondo della Formazione professionale della Regione.

La vicenda dell’ANFE è nota. Una vicenda giudiziaria – che non si è ancora conclusa – ha coinvolto il suo ormai ex presidente, Paolo Genco. Ma anche il questi casi il regolamento, approvato anche dalla magistratura amministrativa, prevede la revoca dell’accreditamento. A meno che gli amministratori dell’ente o società in questione, non metta in campo una serie di atti.

La vicenda, a dir la verità, è un po’ controversa. L’unica cosa chiara, in questa storia, è che altri 700 lavoratori – tanti sono i dipendenti dell’ANFE Sicilia – verranno licenziati.

Tutto si può dire, nelle vicende che hanno travolto la Formazione professionale siciliana dal 2008 ad oggi. Ma una cosa che sembra chiara è che la Regione siciliana, in tutte le sue articolazioni, non ha fatto molto per salvaguardare i circa 8 mila lavoratori di questo settore. Anzi.

Le vicissitudini dell’Avviso 8 – il bando europeo da 136 milioni di Euro – sono, del resto, emblematiche. Parliamo del PROF, Piano Regione dell’Offerta Formativa del 2016, che ormai, impropriamente, viene finanziato solo con i fondi europei (per la precisione, con le risorse del Fondo Sociale Europeo).

Già questa è un’anomalia, perché i fondi europei, per definizione, debbono aggiungersi ai fondi regionali e statali, non sostituirsi all’intervento di Stato e Regione. Senza la cosiddetta ‘addizionalità’ i fondi europei non hanno motivo di esserci.

Ma questo è un problema che, da alcuni anni, l’Unione Europea fa finta di non vedere. Eppure, ogni anno, le delegazioni di Bruxelles vengono in Sicilia per i controlli: ma di fatto, sul fronte della mancata addizzionalità, sorvolano.

L’Avviso 8 è stato pubblicato, anche se tra mille polemiche. Gli esclusi – e tra questi anche l’ANFE – si sono rivolti al TAR, il Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia. Ci sono ricorso che puntano a bloccare l’Avviso (che fino ad ora sono stati respinti). E ci sono ricorsi contro la graduatoria, in parte accolti.

Che significa? Che alcuni enti o società entrati nelle graduatoria definitiva verranno retrocessi; e alcuni enti e società che erano rimasti fuori prenderanno il posto di chi verrà escluso.

Quanti saranno ‘sti cambiamenti? Alcuni sostengono che saranno parecchi: altri sostengono che saranno pochi.

Un’altra cosa chiara di tutta ‘sta storia è che sull’Avviso 8, già – come accennato – oggetto di ricorsi – sta per abbattersi un’altra ondata di ricorsi.

Infatti, i soggetti che si sono visti respinto il ricorso dai giudici del TAR, con molta probabilità si rivolgeranno al CGA, il Consiglio di Giustizia Amministrativa, in Sicilia organi di appello del TAR; chi uscirà dalla graduatoria, sempre con molta probabilità, percorrerà prima la strada del TAR e, se occorrerà, anche quella del CGA.

Insomma: caos, su caos, su caos.

In tutto questo non si può non ragionare su una domanda. Ieri l’assessore-commissario, Alessandro Baccei, in un momento di ‘estasi’ ha detto che nelle ‘casse’ della Regione ci sarebbero 800 milioni di Euro.

Se è così, gli ha ribattuto il vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta, perché siamo già arrivati ad Aprile e la Regione non ha ancora erogato il Fondo per le Autonomie locali ai Comuni, che ammonta a 340 Euro circa? Perché la stessa Regione non paga, sempre ai Comuni, l’ultima tranche dei fondi per il precariato, circa 120 milioni di Euro? perché non mette nero su bianco i fondi – 115 milioni di Euro – per il pagamento delle rate dei mutui dei Comuni?

Cosa vogliamo dire? Semplice: ma con questi chiari di luna la regione dovrebbe anticipare 138 milioni di Euro per l’Avviso 8?

I nostri dubbi non sono infondati. A noi, infatti, risulta che – complice un’Unione Europea di ‘bocca buona’ – la Regione siciliana, con i fondi europei, certifichi, in realtà, opere e progetti realizzati nel passato, anche remoto. Altro che addizionalità…

DECRETO DI REVOCA

 

 

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