Risolta la questione meridionale: si svuota il Sud, tutto procede bene…

26 aprile 2017

L’Istat ci fa sapere che il Mezzogiorno d’Italia è destinato allo spopolamento. Ora qualcuno griderà allo scandalo. Ma non è il caso: hanno trovato il modo di risolvere i problemi alla radice…Geniali come sempre!

Modello unificazione Germania? Federalismo e territorializzazione delle imposte? Infrastrutture e politiche keynesiane spinte? Niente di tutto questo. L’Italia, a conferma del suo estro e della sua genialità, ha trovato la sua originalissima ricetta per risolvere l’annosa questione meridionale: svuotare del tutto il Mezzogiorno d’Italia di modo che, sparendo i meridionali sparirà, una volta e per sempre, anche questa maledettissima questione meridionale.

L’idea, geniale non c’è che dire, si è tradotta da tempo in un preciso progetto politico che trova la sua massima espressione nel numero di siciliani che abbandonano ogni anno la propria terra: la Fondazione Migrantes ci ha confermato che tutto procede bene, la Sicilia è la prima regione italiana per numero di emigrati. Giovani, anziani, single, famiglie. Di tutto un po’.

Ora, arriva anche la conferma dell’ISTAT:

“La popolazione residente in Italia sarà pari a 58,6 milioni nel 2045 e a 53,7 milioni nel 2065. La perdita rispetto al 2016 (60,7 milioni) sarebbe di 7 milioni nel 2065, anno in cui la popolazione oscillerà da un minimo di 46,1 milioni a un massimo di 61,5 milioni”.

Adesso arriva il bello:

“Con il passare degli anni sarà sempre più evidente lo spostamento del peso della popolazione dal Mezzogiorno al Centro-nord del Paese. Secondo le previsioni, nel 2065 il Centro-nord accoglierà il 71% di residenti contro il 66% di oggi; il Mezzogiorno invece arriverebbe ad accoglierne il 29% contro il 34% attuale”. 

Se sono fortunati e, soprattutto, se continueranno con le politiche attuali, magari la stima del 29% si rivelerà una stima al ribasso.

Non sono dati del tutto nuovi. La Svimez denuncia da anni la desertificazione del Sud e qualche mese fa ci ha fatto sapere pure che nel 2015 il numero dei nati nel Sud ha raggiunto il livello più basso dall’Unità d’Italia: 170 mila.

L’errore che fa la Svimez è, però, quello di considerare il saldo migratorio, la bassa natalità, la mancanza di lavoro, di investimenti e di infrastrutture, come un problema. Denuncia, urla, accusa, rispolvera le soluzioni dei più grandi meridionalisti.

Questi della Svimez, poverini, non hanno capito che va tutto bene: è così che deve andare, è così che si vuole che vada.

Niente meridionali? Niente questione meridionale: c’est plus facile!

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