“Alta Corte e riduzione al 30% delle indennità dei politici”: il programma di Franco Busalacchi (parte settima)

20 aprile 2017

Una revisione radicale dei rapporti con lo Stato, la piena applicazione dello Statuto speciale a partire dai poteri del Presidente della Regione. E, ancora, i rapporti con l’Ars e la riduzione degli attuali costi della politica regionale

Ed eccoci arrivati alle grandi aree di intervento del programma del candidato alla Presidenza della Regione Siciliana, Franco Busalacchi (qui il suo curriculum, mentre sotto trovate i primi sei capitoli del suo programma).

Sono tre: l’assetto istituzionale, l’assetto sociale e territoriale e le infrastrutture.

Cominciamo dal primo tema che include i rapporti con lo Stato e i rapporti con il Parlamento regionale. Nel prossimo post, sempre dal capitolo ‘assetto istituzionale’, scopriremo i dettagli del progetto di riforma burocratica, dei rapporti con le autonomie locali e vedremo anche come porre fine al precariato e come valorizzare i dipendenti regionali.

ASSETTO ISTITUZIONALE

(Rapporti con lo Stato. Rapporti con il Parlamento regionale. Rapporti con le Autonomie locali. Riforma burocratica e decentramento amministrativo).

di Franco Busalacchi

Rapporti con lo Stato 

Franco Busalacchi

Le garanzie e la giurisdizione costituzionali.

L’art. 24 dello Statuto previde l’istituzione di un’Alta Corte che aveva il compito di “giudicare sulla costituzionalità delle leggi emanate dall’Assemblea regionale e delle leggi e dei regolamenti emanati dello Stato rispetto allo Statuto ed ai fini dell’efficacia dei medesimi entro la Regione”.

Era un organismo paritario fatto di giudici indicati rispettivamente dalle Camere e dall’Assemblea Regionale.

Einaudi,che ne comprese pienamente la potenza equalizzante tra Stato e Regione, la avversò fieramente e non ebbe pace finché l’Alta Corte non fu assorbita dalla neonata Corte costituzionale. La ferita allo spirito e alla lettera dello Statuto fu gravissima. Nella composizione della Corte infatti non si tenne affatto conto che venivano a mancare i 4 giudici di nomina dell’Assemblea, cosa che ha spostato gli equilibri costituzionali tra Stato e Regioni voluti dalla Statuto .

Questa scelta revisionista e conservativa da parte dello Stato non è stata senza conseguenze, alcune delle quali si traducono in sentenze suicide della Corte costituzionale che trasudano ragioni di stato.

Io mi batterò perché l’equilibrio delle garanzie costituzionali proprie della Sicilia venga ripristinato. Infatti la prima seduta utile dell’Assemblea regionale dopo l’insediamento sarà dedicata alla elezione dei quattro giudici dell’Alta Corte. 

L’autonomia finanziaria.

Dimostrerò ai siciliani, all’intero paese e, se sarà necessario, alle Corti supreme d’Europa e del mondo e agli organismi internazionali di Giustizia, che lo Stato italiano, con la complicità e la supina acquiescenza di chi ha governato in passato e che oggi governa la Sicilia e candidamente vorrebbe continuare a governarla, non compie il suo dovere nei confronti della Sicilia, non rispetta i patti e si fa beffe della Carta costituzionale; dimostreremo che lo Stato ci ha imbrogliato, che ci ha rapinato e che ci rapina sottraendoci dolosamente risorse nostre. A cominciare dai nostri tributi. Si tratta di miliardi di euro.

Dovrà essere riconosciuto il diritto statutario all’accertamento dei tributi oltre che alla riscossione degli stessi e pertanto l’Agenzia delle entrate diventerà organo della Regione.

Dimostrerò che lo Stato dal 1990 non corrisponde alla Sicilia i fondi di solidarietà nazionale e che ha accumunlato nel tempo un debito pari a 152 miliardi di euro. (A quanti a questo punto ci definiranno piagnoni opporremo che allora tutti i creditori che reclamano la restituzione del loro credito(banche per prime, sono piagnoni!)

La piena attribuzione delle funzioni del Presidente della Regione.

A)Il Presidente della regione come rappresentante dello Stato in Sicilia.

Oltre che rappresentare la Regione ed esserne la guida politica,il Presidente della Regione rappresenta in Sicilia anche il governo dello Stato; è esso stesso organo dello Stato,il più alto organo dello Stato, con rappresentanza generale del governo nazionale nell’Isola. Che cosa significa? Che in Sicilia lo Stato è il Presidente della Regione. E’ chiaro?

Altro che venire in Sicilia a stipulare patti e patticeddi con questo e con quello, a fare vetrina! Certi Presidenti del Consiglio somigliano ai tanti luminari della medicina che ogni tanto calano in Sicilia per fare visite salvifiche, taumaturgiche e soprattutto costosissime, pagate in nero ai tanti gonzi che abboccano. Tutti gli uffici pubblici statali che svolgono funzioni statali residue ed insignificanti non comprese nelle competenze regionali passeranno immediatamente sotto le dipendenze della Regione, Presidente, Giunta e assessori; i loro impiegati risponderanno al Presidente della Regione in quanto delegato dallo Stato; la Presidenza del consiglio, Ministeri e Organi statali in genere interloquiranno esclusivamente con il Presidente della Regione e con gli Assessori.

B) L’ordine pubblico in Sicilia

Il Presidente della Regione provvede al mantenimento dell’ordine pubblico in Sicilia a mezzo della polizia dello Stato che è alle sue dipendenze funzionali.

La piena attuazione dello Statuto

Che significa in concreto, nella vita di tutti i giorni e nel nostro futuro dare piena attuazione allo Statuto?

Ecco alcuni esempi.

La potestà di difendere i nostri prodotti. Nessun prodotto non siciliano potrà entrare in concorrenza con i nostro perché lo Statuto ci autorizza e quindi ci impegna a sostenere davanti a chiunque e in tutte le sedi le nostre produzioni. A scovare, con l’ausilio delle forze dell’ordine, i veleni negli alimenti d’importazione, e a contrastare la concorrenza sleale delle produzioni sottocosto che mirano a distruggere la nostra economia e le nostre tutele dei lavoratori.

La competenza esclusiva in materia di istruzione elementare: comporta la competenza a formulare i programmi scolastici inserendo lo studio del patrimonio linguistico siciliano e della storia della Sicilia nelle attività curriculari e nella gestione del personale tutto della scuola primaria. Nessun docente che lavori in Sicilia potrà essere deportato altrove.

La potestà di assicurare la nostra vita e la nostra salute con nostre compagnie con polizze a costi politici.

La potestà di assicurare in ambito regionale i nostri mezzi di trasporto a prezzi competitivi rispetto al cartello monopolistico delle compagnie nazionali.

2) Rapporti con l’Assemblea regionale

La vera, sana politica è un impegno gravoso, la cui ricompensa, si diceva una volta è “in re ipsa”. Oggi non è più così. Dall’indennità prevista dalla Costituzione per ristorare chi svolge le funzione di parlamentare e che dura finché quella funzione viene esercitata, la cattiva politica ha costruito una sorta di stipendio pensionabile. L’esatto contrario!

E così la politica, da servizio è diventata mestiere.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. E la cosa è diventata tanto ovvia che un mascalzone trombato in una elezione si è subito presentato in un’altra perché, sono parole sue ”Con 5.000 euro al mese non ce la faceva”.

Bene. Il primo passo è tornare alla lettera e allo spirito della Costituzione e ridurre al 30/% le indennità della politica a qualunque livello.

A conti fatti stiamo parlando di mettere a disposizione della collettività circa 150 milioni di euro!

Senza considerare che a queste condizioni in politica si impegnerebbero anche i migliori!

Noi ci impegniamo a farlo questo primo passo.

Saranno attuati: la riduzione al 30% degli attuali costi della politica regionale e almeno il dimezzamento delle indennità dei rappresentanti delle autonomie locali. Ogni compenso cesserà all’atto della cessazione della carica. Saranno aboliti pensioni e vitalizi ai parlamentari regionali.

continua…

 

Franco Busalacchi: ecco il mio programma per governare la Sicilia (parte prima)

Franco Busalacchi: reddito di cittadinanza e lotta alle mafie. Ecco il mio programma (parte seconda) 

Tra Autonomia e democrazia negata: il programma di Franco Busalacchi (parte terza)

Dalla burocrazia al precariato: il programma di F. Busalacchi in pillole (parte quarta)

“Ecco la mia sfida allo Stato”: il programma di Franco Busalacchi (parte quinta)

Ecco come risollevare la nostra economia: il programma di F. Busalacchi (parte sesta)

 

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