Siracusa: tornano i ‘giovani balilla’. Mattarella li premia…

15 aprile 2017

Incredibile iniziativa di un dirigente scolastico che obbliga i ragazzi a cantare l’inno di Mameli e fare l’alzabandiera. Genitori e associazioni indignati, mentre per il Presidente della Repubblica va tutto bene…

Sembra tirata fuori da uno dei capitoli della rifiorma Gentiliana della scuola l’iniziativa di un dirigente scolastico ‘illuminato’ dell’istituto comprensivo Lombardo Radice  di Siracusa. Cosa ha fatto questo scienziato che il mondo ci invidia? Ha deciso che il lunedì mattina i ragazzi debbono intonare l’inno di Mameli e fare l’alzabandiera. Già avete capito bene. Come piccoli soldatini.  Della serie: i giovani balilla son tornati? E, infatti, a Siracusa, non si sono lesinate le critiche, l’iniziativa è stata giudicati  sin troppo “balilla”.

Tanti genitori e tante associazioni come Arci, Arciragazzi, Astrea, Auser, Stonewall, Zuimama, Rete Centri Antiviolenza, La Bacchetta magica, hanno diffuso una nota di condanna. Leggiamola:

“Pur riconoscendo la grande importanza ed il valore simbolico delle bandiere – dicono le associazioni -, peraltro sempre già esposte all’ingresso della scuola come prevede la legge, pur considerando di fondamentale importanza l’articolo 3 della Costituzione riteniamo che in una scuola inclusiva e democratica, ed ancor più in una scuola come la nostra, che vanta una pluralità di etnie e culture, non sia opportuno sottolineare il senso di appartenenza con una cerimonia di questo tipo, che peraltro è in aperto contrasto con gli articoli 2, 12 e 14 della Convenzione dei diritti dell’infanzia. Pensiamo che l’enfatizzazione dello spirito nazionale e dei nazionalismi sia un pericoloso messaggio di divisione”.

“Riteniamo questa cerimonia inopportuna – ha aggiunto Luca Cerro, un genitore, nonché vice presidente di Arciragazzi – perché la scuola è aperta al territorio ed esasperare il senso di appartenenza crediamo sia un modo di dividere e non di unire. Non critichiamo il progetto anzi siamo pronti a preparare attività di riflessione sui temi dell’interazione e dell’inclusione ma non in questo modo”.

Insomma, in questa scuola, l’indottrinamento dei ragazzi è, evidentemente, considerato un fatto normale. A prescindere pure dall’opinione dei genitori oltre che della Convenzione sull’infanzia.

Ma c’è un aspetto ancora più paradossale in tutta questa vicenda: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, apprezza l’iniziativa e ha invitato a Roma una delegazione di questa scuola.

Poi magari andranno anche al Vaticano, accompagnati dai genitori: Dio, Patria, e Famiglia?

Diceva Albert Einstein: “L’unica cosa che interferisce con il mio apprendimento, è la mia istruzione.” E ancora: “L’istruzione è ciò che rimane dopo che si è dimenticato tutto quanto si è imparato a scuola”.

Vuoi vedere che non aveva torto?

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