Forse Piero Grasso vuole diventare lo Zamparini della Regione siciliana?

29 marzo 2017

Per cinque anni, da presidente del Senato, Piero Grasso si è dimenticato di essere nato in Sicilia. Nemmeno per una volta, nemmeno per sbaglio si è occupato degli scippi finanziari che Roma ha perpetrato ai danni della Regione siciliana. Oggi Grasso scopre l’Autonomia. E, addirittura, ne parla! Naturalmente a sproposito, visto che non sa nulla, visto che, da ex calciatore-difensore, i tagli dello Stato alla nostra Isola gli sono passati in mezzo alle gambe come quando, giocando a calcio, subiva i tunnel…

Che spettacolo offre in queste ore la politica siciliana? Un gran parlare di questo e di quello, con risultati pari a zero. Spicca una dichiarazione del presidente del Senato, il siciliano Piero Grasso, insigne magistrato prestato alla politica. Tra ‘canguri’ e silenzi sugli scippi perpetrati dallo Stato ai danni della Regione siciliana, Grasso, in queste ore, si ricorda di essere nato a Palermo. E siccome, alla fine, è anche laureato in Giurisprudenza – supponiamo sempre a Palermo – si sarà ricordato di quando, magari studiando il Diritto Costituzionale (ai suoi tempi il docente dovrebbe essere stato il professore Pietro Virga), gli sarà capitato di leggere qualcosa sull’Autonomia siciliana!

Così, visto che siamo in campagna elettorale, visto che la sua riconferma alla presidenza del Senato è quasi impossibile e visto che il suo ritorno al Parlamento nazionale è incerto (cinque anni fa lo volle Bersani che oggi è fuori dal PD, Renzi vincerà il congresso di questo partito e lui, Grasso, che fine farà?), il nostro Grasso ha pensato bene di infilarsi nel dibattito politico siciliano, parlando, niente meno!, di una cosa che ha ignorato a bella posta da presidente del Senato: l’Autonomia siciliana.

Bella cosa l’Autonomia siciliana – ha detto Grasso ricordando, chissà, che cosa ne scriveva il professore Virga – a patto che non sia una spartizione elefantiaca delle clientele!

Eh sì, in effetti Piero Grasso non è che è tenuto a sapere come stanno le cose in Sicilia. Certo, gli scippi finanziari operati negli ultimi quattro anni ai danni della Regione siciliana, dei Comuni e delle ex Province dell’Isola saranno passati anche dal Senato. Ma lui è il presidente dell’assemblea di Palazzo Madama, non è che ha il tempo di andare a leggere le miserie dei numeri!

Figuriamoci se Piero Grasso – che da ragazzo giocava a calcio in difesa, sembra con ottimi risultati – da presidente del Senato ha trovato il tempo di leggere le ‘carte’ finanziarie della ‘sua’ Sicilia. Ci saranno state, di certo, cose più importati.

Il miliardo e 300 milioni di Euro che ogni anno lo Stato trattiene dai conti della Regione siciliana sarà passato tra le gambe di Piero Grasso proprio come quando, da ragazzo, un attaccante gli faceva un tunnel.

L’IRPEF e l’IRAP di pertinenza della Regione siciliana che Roma trattiene abusivamente possono essere considerati come gli scatti sui cinque-sei passi di un centravanti che sfugge alla marcatura del nostro Piero Grasso e lo lascia lì a guardare lo stesso centravanti che segna due gol!

I tagli finanziari ai Comuni siciliani e le mancate assegnazioni – sempre ai Comuni della nostra Isola – delle perequazioni finanziarie e infrastrutturali (leggere legge nazionale sul federalismo fiscale) sono dei lanci millimetrici alla Luisito Suàrez che hanno tagliato fuori il nostro distratto difensore, consentendo agli attaccanti avversari di segnare altre reti.

E le ex Province siciliane lasciate senza soldi? Beh, non sono altro che finte ubriacanti alla Roberto Boninsegna che hanno disorientato il nostro difensore finito, addirittura, a terra!

Dopo avere dato queste brutte prove da ‘giocatore’ Piero Grasso pensa, adesso, di proporsi come ‘allenatore’ della Regione siciliana, magari candidato alla presidenza della Regione siciliana, del centrosinistra o, magari, di uno schieramento aperto a tutto, anche al grande inciucio tra PD e Forza Italia?

Presidente Grasso: ma non le sono bastati i tunnel e i gol che ha fatto prendere alla Sicilia da giocatore-presidente del Senato? Ora aspira a diventare il Maurizio Zamparini della Regione siciliana?

 

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