Formazione/ Interrogazione di tre Senatori. Guzzo (USB) attacca frontalmente CGIL, CISL e UIL

24 marzo 2017

I Senatori che hanno presentato l’interrogazione al Governo nazionale sono Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino di Sinistra Italiana e di Enrico Buemi (PSI). Intanto Costantino Guzzo, leader dell’USB, attacca frontalmente CGIL, CISL e UIL della Sicilia, colpevoli, a suo dire, di avere retto il gioco al Governo regionale. Il 3 aprile sit in a Palermo della stessa USB contro la triplice sindacale. Domanda: i 136 milioni di Euro ci sono ancora?

Se si interpella il Governo regionale chiedendo notizie sulla Formazione professionale in Sicilia la risposta è sempre la stessa:

“Tutto a posto”.

Detto questo, però, tutto sembra fuori posto: i lavoratori disoccupati – circa 5 mila persone – sono sempre disoccupati. E all’orizzonte – per ciò che riguarda l’Avviso 8, circa 136 milioni di Euro che avrebbero dovuto essere spesi lo scorso anno e che, con molta probabilità, non si spenderanno nemmeno quest’anno – si profilano almeno 40 ricorsi alla magistratura amministrativa da parte di altrettanti enti e società esclusi. Caos assicurato.

Sulla vicenda registriamo due comunicati stampa. Ecco il primo, che porta la firma dei Senatori Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino di Sinistra Italiana e di Enrico Buemi (PSI).

“Nessun corso di formazione professionale attuato per tutto il 2016 in Sicilia, nessuno programmato per il 2017, e questo non perché manchino le risorse, trattandosi di fondi europei che ammontano a ben 136 milioni di Euro, in parte già assegnati”.

“La situazione – si legge sempre nel comunicato – denunciata dal vicepresidente vicario dell’Assemblea regionale siciliana, Antonio Venturino (PSI), riguarda, in particolare, il bando pubblicato con l’Avviso n. 8/2016 del 7 ottobre scorso, ed è ora oggetto di una interrogazione parlamentare ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, per la Semplificazione e la pubblica amministrazione e per gli Affari regionali, presentata dagli stessi Senatori Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Enrico Buemi (PSI).

Quello che emerge, si legge nell’interrogazione, “è un sistema viziato da interventi amministrativi che violano le stesse disposizioni regionali”, per cui “sono stati accreditati e finanziati per milioni di euro soggetti privi dei requisiti previsti dalla normativa vigente, è stata resa non necessaria la rendicontazione, nonostante i regolamenti europei la prevedano, il nucleo di valutazione dei progetti è stato costituito solo da personale dipendente dell’amministrazione regionale, mentre la Commissione regionale per l’impiego non si riunisce da anni, e sono state stravolte le dichiarazioni circa la destinazione d’uso degli immobili da adibire a sedi della formazione”.

“Nel corso degli ultimi 6 anni la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti sono già dovute intervenire a sanzionare soggetti operanti nel settore della formazione professionale in Sicilia – ricorda Campanella – ma l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Bruno Marziano non sembra proprio tenerne conto”.

“Chiediamo al Governo di attivarsi urgentemente presso gli enti coinvolti – conclude Campanella – affinché sia fatta chiarezza sull’Avviso n. 8 del 2016 della Regione siciliana, al fine di verificare la sussistenza o meno dell’attuazione del servizio pubblico, per cui sono stati impegnati fondi comunitari, al cui corretto e tempestivo impiego lo Stato non è estraneo essendo, peraltro, il soggetto co-finanziatore”.

Sullo stallo e sui lavoratori del settore licenziati interviene anche Costantino Guzzo, responsabile USB Formazione Sicilia:

Guzzo annuncia che il prossimo 3 aprile è stato indetto un sit in permanente a Palermo in Piazza Verdi. Obiettivo: protestare contro le organizzazioni confederali CGIL CISL e UIL “colpevoli – a dire di Guzzo – di aver avallato 5000 licenziamenti nel settore della Formazione professionale siciliana, nonostante le norme siciliane fossero favorevoli ai lavoratori”.

“La mancata applicazione di queste leggi – prosegue il responsabile dell’Unione Sindacale di Base della Formazione professionale in Sicilia – ha messo in ginocchio 5000 famiglie, e ha creato grave pregiudizio e perdita di chance riguardo al futuro dei lavoratori interessati… Questi lavoratori, rischiano di fare ‘la fine del topo’ nel silenzio di tutti!”.

“Noi non ci stiamo – prosegue Guzzo -. Grideremo fin quando avremo voce per far conoscere uno sterminio senza precedenti che si sta consumando in Sicilia con la partecipazione attiva di coloro che avrebbero dovuto difendere i lavoratori, cioè CGIL, CISL e UIL. Comunichiamo infine – conclude il responsabile di USB – che per quanto sopra scritto stiamo predisponendo ricorso alla magistratura contro chi ha ingannato e danneggiato i lavoratori”.

P.S.

Fa bene l’USB ad attaccare. Guzzo, però, si dovrebbe porre anche una domanda: i 136 milioni di Euro dell’Avviso 8 avrebbero dovuto essere spesi nel 2016; poi quest’anno: ma con 40 ricorsi e altre invenzioni questi soldi – a parte qualche ‘briciola’ di anticipazione – dovrebbero materializzarsi il prossimo anno, dopo le elezioni regionali e nazionali. 

Pensate veramente che Roma tirerà fuori questi soldi, anche se sono della Sicilia? Diciamolo: 136 milioni di Euro on il Governo nazionale che cerca soldi per pagare, entro quest’anno, 3,5 miliardi di Euro di ‘tassa’ all’Unione Europea dell’Euro non sono pochi… 

 

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