Nel porto di Pozzallo e di Catania due navi cariche di cereali arrivate dall’Ucraina. Controlli sulla qualità effettuati?

16 marzo 2017

Ce lo chiediamo perché dall’Ucraina potrebbero arrivare cereali contaminati dai radionuclidi legati all’incidente nucleare di Chernobyl. Del porto di Catania sappiamo poco o nulla. Da Pozzallo, invece, abbiamo la testimonianza di un cittadino – Giovanni Arato, esponente del Movimento Siciliani Liberi – che da tempo si batte per fare chiarezza sulle navi cariche di cereali che arrivano nel porto della sua città

La notizia: due navi stanno scaricando cereali in due porti siciliani. La prima nave si trova nel porto di Catania, la seconda nave nel porto di Pozzallo. Sulla prima nave sappiamo solo quanto scritto da Gianni Lannes (nell’articolo che potete leggere qui). Sulla seconda nave – quella arrivata nel porto di Pozzallo – ci fornisce informazioni Giovanni Arato, esponente del Movimento Siciliani Liberi.

“La nave arrivata a Pozzallo – ci dice Giovanni Arato – sta scaricando mais. Per carità, in generale non ho nulla contro le navi che arrivano nella mia città e scaricano merci. Ben venga lo sviluppo economico. Il problema è che, però, nel caso dei cereali, qui abbiamo il dubbio che non ci siano controlli. E la cosa ci preoccupa molto”.

“Da quello che siamo riusciti a capire – ci dice sempre Arato – la nave sta scaricando mais. Ora, mi chiedo e chiedo: non sarebbe il caso di informare la popolazione sui controlli? Perché mi auguro che i controlli siano stati effettuati. Questa nave arriva dall’Ucraina e tutti sappiamo che si tratta di un’area del mondo che potrebbe essere ancora contaminata dai radionuclidi di Chenobyl”.

“Con molta probabilità – aggiunge l’esponente di Siciliani Liberi – il mais che stanno sbarcando nella mia città è destinato all’alimentazione animale. Ma questo non ci rende certo tranquilli. Torno a chiedermi e a chiedere: ma gli animalisti non hanno nulla da dire su tutto questo? Gli animali non hanno forse diritto ad essere nutriti con mangimi sani? Questo mais che viene dato agli animali viene controllato?”.

“Ricordo – conclude Arato – che mezzo mondo e forse più è oggi pieno di mais OGM, cioè geneticamente modificato. Sappiamo che l’Unione Europea ha detto no agli OGM. Ed è proprio per questo che servono i controlli sul mais che arriva da paesi extra-europei. Per tranquillizzare la popolazione. Perché questo mais, poi, dagli animali passa all’uomo, sotto forma di carne, latte e formaggi. Per non parlare del fatto che il mais, se conservato male, può presentare aflatossine, che sono molto più pericolose delle micotossine DON perché cancerogene”.

Per la cronaca, proprio stamattina pubblichiamo un’intervista con il micologo Andrea Di Benedetto (che potete leggere qui) che racconta che, in Italia, sono in aumento le navi cariche di cereali provenienti dall’Ucraina. Quello che registriamo in Sicilia è la prova di quanto affermato da Di Benedetto.

Per la cronaca, la nave arrivata a Pozzallo, come ci informa il già citato articolo di Lannes, proviene “dal porto ucraino di Nikolaev, la MERCURIUS (IMO: 9580091, MMSI: 209532000), è una nave bulk carrier costruita nel 2010 che naviga attualmente sotto bandiera della Cyprus. La MERCURIUS ha lunghezza totale di 173 metri e larghezza massima di 30. La stazza lorda è di 23456 tonnellate”.

Della seconda nave – quella arrivata nel porto di Catania – non sappiamo nulla. L’unica notizia che ci arriva è che alcuni cittadini, nelle scorse settimane, si sono attivati per capire che cereali arrivano con le navi. Ma sarebbero stati fermati. E, da allora, non si hanno più notizie.

Di fatto, la gestione delle navi che arrivano in Italia cariche di cereali vengono ‘gestite’ in assoluta segretezza, come se la questione non riguardasse milioni di cittadini che, ogni giorno, mangiano derivati di cereali. 

Questa è l’Italia, prendiamone atto.

Noi facciamo battaglie contro i cereali – grano duro in testa – che arrivano in Italia con le navi. Abbiamo il dubbio (che, in realtà, è più di un dubbio…) che non ci siano controlli sulla qualità di questi prodotti esteri. E sappiamo che molti di questi grani esteri – che finiscono nelle nostre tavole sono di pessima qualità. Ma, di fatto, non succede nulla. Non ci possiamo difendere.

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