La Sicilia come le Hawai: tra 80 anni ci sarà solo il 5% di Siciliani. Ci vogliono annientare?

8 marzo 2017

I ‘numeri’ diffusi dall’ISTAT, letti in chiave siciliana, ci consegnano esiti drammatici. Il dato ‘pesante’ è che – anche a causa delle politiche ‘ascare’ della Regione siciliana degli ultimi anni – tantissimi giovani Siciliani vanno via: nelle altre Regioni italiane e all’estero. Resiste il Saldo migratorio estero: ma il dubbio è che i figli, in maggioranza, li facciano gli immigrati, non i Siciliani. In tutto questo, aumenta la povertà. E se dietro tutto questo ci fosse una strategia di annientamento?  

E’ una questione aritmetica: se sono veri i dati demografici diffusi dall’ISTAT sulla Sicilia, tra circa ottant’anni anni la nostra Isola somiglierà alle Hawai: avrà il 5% della popolazione siciliana autoctona e il resto proveniente da altre parti del mondo.

Proviamo a illustrare i ‘numeri’ dell’ISTAT con Massimo Costa, che prima che essere leader del Movimento politico Siciliani Liberi è un economista, docente presso l’università di Palermo.

Partiamo da un dato:la riduzione della popolazione siciliana nel passaggio dal 2014 al 2015. La Sicilia, in un anno, perde 25 mila persone: “Il 4,5 per mille della popolazione”, spiega il docente universitario. E aggiunge:

“Ciò significa che se continuerà così, la Sicilia perderà circa 100 mila abitanti siciliani ogni quattro anni”.

Interessante l’analisi del Saldo naturale: ovvero i nuovi nati meno i morti e meno i siciliani che emigrano nel resto d’Italia, senza considerare i siciliani che scelgono di andare a vivere fuori dall’Italia:

“Ebbene – dice il docente universitario – ogni anno sono circa 75 mila i Siciliani su circa 5 milioni che vanno a vivere nelle altre regioni italiane, pari all’8,3 per mille della popolazione”.

Già questo è un dato che deve fare riflettere su quello che, in questi anni, non è stato fatto per consentire ai Siciliani di vivere dignitosamente nella propria terra. Quando I Nuovi Vespri denunciano l’ascarismo degli attuali Governi regionali e, in particolare, i ‘Patti scellerati’ firmati dai Governi regionali con Roma – che si risolvono sempre nel trasferimento di risorse dalla Sicilia al Governo nazionale – lo fa perché, alla fine, i risultati sono questi: i Siciliani costretti dalla crisi economica ad andare via dalla Sicilia!

Ebbene, 75 mila sono i Siciliani che hanno lasciato la Sicilia per andare a vivere in altre Regioni italiane. ma noi sappiamo anche che ci sono Siciliani – soprattutto giovani Siciliani laureati – che lasciano la Sicilia per andare a vivere fuori dall’Italia. Quanti sono?

Su questo punto l’ISTAT è piuttosto parco di dati. “In compenso – ci dice il professore Costa – ci aiuta il Saldo migratorio estero della Sicilia, ovvero la differenza tra i Siciliani che sono emigrati al’estero e gli immigrati che si sono stabiliti in Sicilia. Questo saldo è positivo: più 16 mila unità”.

Considerato che in Sicilia sbarca il 90% circa degli immigrati che arrivano via mare, il dato ci sta. Ma è un dato che dice poco o nulla visto dalla parte della Sicilia. Infatti: quanti sono i Siciliani – soprattutto giovani – che sono andati a vivere fuori dall’Italia? Questo dato l’ISTAT non lo dà.

Dentro le 16 mila unità in più del Saldo migratorio estero ci sono i nuovi nati in Sicilia. La domanda è: quanti sono i nuovi nati Siciliani? Quante famiglie siciliane che, oggi, fanno figli?

“Questo l’ISTAT non ce lo dice – spiega il professore Costa – ci dice che siamo agli ultimi posti con Molise e Basilicata. Quello che sappiamo è che tanti giovani Siciliani, in parte laureati, vanno a vivere fuori dall’Italia. Poi ci sono i Siciliani che vanno a vivere in altre Regioni italiane”.

Ad andare via sono quasi tutti giovani. In Sicilia rimangono i vecchi e i precari (che, detto per inciso, con riferimento a quelli della pubblica amministrazione, non si sa più con quali soldi pagare).

“Dobbiamo fronteggiare, tra le altre cose, tre grandi problemi – aggiunge il docente di Economia -: un Governo sbagliato, un Fisco sbagliato e una moneta sbagliata. In questo scenario non è certo un caso se la Sicilia sia, oggi, una delle Regioni dove trionfano i voucher”.

“Se la tendenza è questa, se la popolazione siciliana continuerà a diminuire e ad invecchiare, se non cambierà radicalmente la gestione della Regione – conclude Massimo Costa – siamo destinati, nel giro di ottant’anni, a diventare come le Hawai: 5% circa della popolazione siciliana autoctona e il resto proveniente da altre parti del mondo”.

In tutto questo, in Sicilia, la povertà aumenta. Chi non emigra, in buona parte, sta sempre peggio.

Una domanda: e se dietro tutto questo ci fosse una precisa strategia di annientamento dei Siciliani?

 

 

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