DIRSI: la Regione risarcirà i dirigenti penalizzati in questi anni. Danno erariale per i dirigenti generali?

26 febbraio 2017

Noi ci mettiamo un punto interrogativo. Ma il DIRSI – che racconta questa storia, culminata con una sentenza del Tribunale del Lavoro di Palermo – non sembra avere dubbi e lo mette nero su bianco: “L’accertata illegittimità dell’operato dell’Amministrazione rischia tuttavia di cagionare un pesante danno erariale di cui potrebbero essere chiamati a rispondere i dirigenti generali”

La Regione siciliana risarcirà tutti i propri dirigenti che, in questi anni, sono stati penalizzati? Ne risponderanno i governanti o i dirigenti generali, come lascia intendere un comunicato del DIRSI, l’Associazione dei dirigenti della stessa Regione?

I fatti li racconta un comunicato del DIRSI:

“Con sentenza del 26 gennaio scorso il Tribunale di Palermo, sezione Lavoro, ha accolto la domanda di risarcimento presentata da un dirigente regionale non confermato alla scadenza del precedente incarico dirigenziale – senza mai essere stato valutato negativamente – e privato della preposizione ad una struttura dirigenziale e rimasto con compiti di studio da maggio 2013 a dicembre 2015”.

“Il dirigente – prosegue la nota – iscritto dell’Associazione sindacale Dirsi, con l’assistenza degli avvocati Lorenzo Maria Dentici e Luigi Lo Casto, aveva adito l’autorità giudiziaria lamentando la violazione delle disposizioni di legge e di contratto sul conferimento degli incarichi dirigenziali. Il Tribunale ha accertato la violazione dell’art. 42 del CCRL 2002-2005 dell’area della dirigenza. L’Amministrazione aveva infatti l’onere di garantire un incarico equivalente a quello precedentemente rivestito, e cioè un incarico cui corrisponde ‘una retribuzione di posizione complessiva di pari fascia ovvero una retribuzione di posizione il cui importo non sia inferiore del 10% rispetto a quello precedentemente percepito’, cosa che invece non ha fatto”.

“Per tali ragioni – leggiamo sempre nel comunicato del DIRSI – il Tribunale ha condannato l’assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro a risarcire il danno subito dal dirigente nella misura corrispondente alla differenza tra quanto percepito in forza dell’incarico deteriore ricevuto e quanto avrebbe dovuto essere invece corrisposto”.

“Questa ulteriore decisione della magistratura – si sottolinea nel comunicato – testimonia la validità della clausola di salvaguardia prevista dal CCRL, ora abrogata dal legislatore regionale (art. 49 comma 12 della L.R. n. 9/2015 ed art. 13 comma 13 della L.R. n. 3/2016)”.

Quindi la conclusione:

“L’accertata illegittimità dell’operato dell’Amministrazione rischia tuttavia di cagionare un pesante danno erariale di cui potrebbero essere chiamati a rispondere i dirigenti generali”.

Infatti, la domanda è: quanti dirigenti regionali penalizzati in questi anni potranno richiamarsi a questa sentenza?

E’ chiaro che se qualcuno ha sbagliato, questo qualcuno pagherà. Non possono certo essere i cittadini siciliani a pagare per gli errori di altri.

Secondo il DIRSI a pagare saranno i dirigenti generali che hanno avallato ciò che oggi la Giustizia ha sanzionato.

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