Province, gli ascari chiedono il permesso allo Stato per l’elezione diretta

2 febbraio 2017

C’è chi esulta per una apertura del Governo nazionale dimenticando che per Statuto, la Sicilia ha competenza esclusiva sugli enti locali. Tradotto: non ha bisogno di chiedere il permesso a nessuno per organizzare le sue Province o ex Province che siano. Vi immaginate Trento e Bolzano che aspettano un ok da Roma per una cosa simile? Impensabile.

Siamo davvero alla frutta. In questi giorni assistiamo ad una paradossale farsa in cui i deputati siciliani esultano per l’apertura del Governo nazionale sull’ipotesi di reintrodurre l’elezione diretta per i Liberi consorzi e le Città metropolitane.

La cosa tragica è che il loro esultare è sincero, ma la totale mancanza di consapevolezza su quelli che sono i diritti e le prerogative dei Siciliani è disarmante. E rivela un ascarismo congenito. Il termine, come vi abbiamo più volte detto, è stato usato per la prima volta da Salvemini per descrivere una classe politica meridionale completamente asservita alle segreterie romane. L’ascarismo, non solo ha fatto danni enormi alla Sicilia (ve ne parliamo qui, ad esempio) ma, ormai, ed è questa la tragedia, sembra proprio insito nella cultura (più o meno) dei nostri deputati.

In questo caso, ad esempio, chi gioisce e chi va a bussare a Roma, dimentica che per Statuto, la Sicilia ha competenza esclusiva sugli enti locali. Tradotto: non ha bisogno di chiedere il permesso al Governo nazionale per organizzare le sue Province o ex Province che siano. Vi immaginate Trento e Bolzano che aspettano un ok da Roma per una cosa simile? Impensabile.

In Sicilia, invece, l’attuale classe politica non solo si è fatta imporre la legge Delrio, ora aspetta pura l’approvazione per modificarla. E gioisce se i Sovrani (senza diritti) danno un cenno di apertura:

“Il vertice con il ministro Enrico Costa ha rotto un tabù. Finalmente si torna a parlare di elezione diretta per Liberi consorzi e Città metropolitane. Abbiamo avviato un confronto e non esistono steccati né dogmi rispetto alla volontà di far esprimere gli elettori, con il suffragio universale, per l’elezione degli organi delle ex province. C’è un’apertura importante che da un lato riconosce la potestà normativa della Sicilia in materia elettorale e dall’altro supera anche la disciplina introdotta dalla legge Delrio. Si tratta ora di verificare tramite gli uffici ministeriali le possibilità per varare una buona legge regionale che faccia ripartire i Liberi consorzi e le Città metropolitane avendo ben chiare le responsabilità di chi le amministra essendo scelto direttamente dagli elettori”. Lo afferma Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Psi all’Assemblea regionale siciliana.

Esulta pure Alice Anselmo (PD):”

“È stato un incontro costruttivo, si è aperto un dialogo importante con il governo nazionale per definire l’assetto degli enti locali in Sicilia. Sull’impianto normativo dei Liberi Consorzi – dice Anselmo – anche alla luce dell’esito del Referendum Costituzionale, abbiamo individuato un percorso sostanzialmente condiviso. Sugli aspetti relativi agli organismi di rappresentanza delle Città Metropolitane bisognerà approfondire ulteriormente alcune questioni, ma si è creato un clima positivo, penso che presto potremo trovare una intesa sia a livello regionale che nei confronti del governo nazionale”.

Clima positivo? Apertura?

Questi sono pazzi,o ignoranti. O ascari.

Ascari: chi sono costoro? Ecco la risposta dei Nuovi Vespri in TV (Il Video)

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