La Formazione tra inchieste giudiziarie, Avviso 8 e il ‘caso’ Patrizia Monterosso

13 gennaio 2017

In queste ore due nuove bufere giudiziarie investono il tribolato mondo della Formazione professionale della Sicilia. C’è lo scandalo che investe l’Anfe. E c’è il processo che coinvolge l’attuale Segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso, e l’ex dirigente generale, oggi in pensione, Anna Rosa Corsello. Intanto l’assessore Bruno Marziano annuncia che la prossima settimana verrà pubblicata la graduatoria definitiva dell’Avviso 8

Le bufere giudiziarie sono tornate a colpire la Formazione professionale della Sicilia, con notizie che corrono e si rincorrono. C’è l’arresto del presidente dell’ANFE Sicilia, Paolo Genco. E torna alla ribalta anche la vicenda dei cosiddetti extra budget, una storia che vede coinvolti l’attuale Segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso, e l’ex dirigente generale del dipartimento della Formazione professionale, Anna Rosa Corsello, finite entrambe sotto processo (su questa vicenda, tra qualche ora pubblicheremo un articolo a parte). Sempre in queste ore l’assessore regionale alla Formazione, Bruno Marziano, annuncia che la prossima settimana verrà pubblicata la graduatoria definitiva dell’Avviso 8, il bando da 136 milioni di Euro di fondi europei che, con un anno di ritardo, dovrebbe dare il via ai corsi di Formazione.

Ignazio Corrao, parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle eletto in Sicilia, non risparmia critiche al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta:

“Dal presidente Crocetta due pesi e due misure. Ringrazia gli inquirenti per l’inchiesta sulla formazione che vede coinvolto uno degli enti che la stessa Regione siciliana finanzia con una barca di soldi, dall’altro però fa orecchie da mercante sull’operato delle sue alte e fedeli dirigenti Monterosso e Corsello, ambedue a processo”: processo nel quale, a parere di Corrao, la Regione dovrebbe costituirsi parte civile.

“Non capiamo cosa aspetti la Regione siciliana – aggiunge l’europarlamentare grillino – ad intraprendere una massiccia operazione di accertamento delle responsabilità all’interno del dipartimento Formazione, che per anni ha contribuito a rendere il settore della formazione siciliana il più truffato d’Europa. Ora Crocetta esprime soddisfazione, ma soddisfazione su cosa, dove sono stati i controlli? Come è possibile che la Regione non sapesse nulla del modo in cui venivano gestiti i fondi da quello che era considerato da tutti il re della formazione in Sicilia? Possibile che non abbia mai pensato di porre sotto la lente d’ingrandimento un ente che percepiva dai 15 ai 20 milioni di fondi ogni anno? Cosa ha fatto la Regione per prevenire le truffe nel mondo della formazione?”.

“Eppure bastava, per esempio – dice sempre Corrao – anche solo ascoltare i tanti dipendenti dell’Anfe che denunciavano di non essere stati pagati da mesi o analizzare i prezzi fuori mercato con cui l’ente di formazione acquistava beni e servizi usando il denaro pubblico. Quello della formazione è un settore martoriato dalle truffe e dalla mala politica, dove le vere vittime sono i dipendenti non pagati. Ora in 700 rischiano il posto di lavoro e restano al palo i giovani ai quali sarebbero dovuti andare i fondi per la formazione, per esempio i ragazzi in età molto giovane. Ricordiamo anche le altre indagini, per esempio sul sistema dei finti corsi di formazione che coinvolse Mister preferenze del PD in Sicilia Francantonio Genovese e l’altro deputato PD Riggio nel cosiddetto sistema Giacchetto che ci ha costretto – conclude Corrao – a restituire milioni di euro all’Europa”.

I 700 lavoratori che rischiano di restare disoccupati sono i dipendenti dell’Anfe. Per questi lavoratori il presidente della Regione Crocetta si è impegnato a trovare una soluzione alternativa. Mentre i giovani ai quali fa riferimento l’europarlamentare Corrao dovrebbero essere i ragazzi che seguono i corsi dell’Obbligo formativo gestiti dalla stessa Anfe. Corse che potrebbero essere a rischio, là dove l’Amministrazione regionale dovesse decidere di ritirare l’accreditamento all’Anfe.

Sulle vicissitudini giudiziarie della dottoressa Monterosso intervengono i parlamentari dell’Ars del Movimento 5 Stelle:

Crocetta – scrivono in un comunicato – non può più far finta di nulla. La rimozione della Monterosso ora è quasi una scelta obbligata per rispetto di tutti i siciliani”.

Non è la prima volta che i grillini chiedono la rimozione dell’attuale Segretario generale della Regione siciliana.  

È uno scandalo – affermano i parlamentari 5stelle – che il capo della burocrazia regionale finora sia rimasta al suo posto, nel quale, quasi per un’assurda legge del contrappasso, è stata incredibilmente confermata da Crocetta per altri cinque anni, invece di accompagnarla alla porta”.

Il presidente della Regione, infatti, nei mesi scorsi, ha riconfermato il contratto alla dottoressa Monterosso per un altro quinquennio.

Crocetta – concludono i parlamentari – la smetta di mostrare i muscoli solo con qualche Pip e con un paio di forestali. Dimostri di essere forte pure, e sopratutto, con i forti, come mai ha saputo fare: con la Monterosso in questo frangente, o col Governo nazionale ogni volta che c’è da trattare accordi economici con Roma”.

 

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