Riqualificazione delle periferie: in Sicilia fondi solo per Messina

11 gennaio 2017

Sulla carta – ad eccezione della provincia di Siracusa – i soldi ci sono per tutti. Sulla carta, perché ad essere finanziate sono le prime 24 città e tra queste c’è Messina. Il ‘mistero’ dei 194 milioni di Euro stanziati nel 2014 per il 2015 e poi scomparsi. Su questo e su altri aspetti il sito della parlamentare nazionale grillina, Claudia Mannino svela alcuni retroscena…

Dicono che le campagne elettorali, nelle città, si vincono con il voto degli abitanti delle periferie. Spesso è anche un fatto aritmetico: è lì, nelle aree urbane degradate, che si concentra il maggior numero di abitanti. Ed è a questi cittadini che, in campagna elettorale, dovrebbero essere rivolte le attenzioni dei candidati. Palermo, tanto per citare un esempio, è già in campagna elettorale, visto che la primavera prossima i cittadini dovranno eleggere il nuovo sindaco e il nuovo Consiglio comunale. Ma non sembra che alle periferie siano state riservate particolari attenzioni da parte di chi governa la città. Anzi.

E’ noto che, per far partire il Tram cittadino l’AMAT – l’Azienda che fa capo al Comune di Palermo chiamata a gestire questo nuovo servizio di trasporto – ha sbaraccato alcune linee di autobus delle periferie, tra le proteste dei cittadini che vivono in queste zone della città.

Ma, adesso, per la periferia di Palermo e, in generale, per le periferie di tutte le città siciliane, ad eccezione di Messina, è arrivata un’altra ‘bella’ notizia:

niente fondi nazionali per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.

La notizia la apprendiamo dal sito della parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Claudia Mannino.

Apprendiamo, così, che con la legge di Stabilità nazionale 2015 (è questo il nome della legge che ha sostituito nominalmente Bilancio e Finanziaria), per la riqualificazione delle aree urbane degradate, venivano stanziati 44 milioni di Euro per il 2015, poi 75 milioni per il 2016 e altri 75 milioni di Euro per il 2017.

Se li sommiamo arriviamo a 194 milioni di Euro di fondi nazionali.

Siamo in periodo renziano. Così scopriamo pure che questi 194 milioni di Euro erano una burla. Insomma, una presa per i fondelli: il Governo Renzi non ha mai pubblicato né i bandi, né modulistica. Solo promesse: ovvero, Renzi.

Sempre nel 2015, “alla vigilia delle elezioni comunali di alcuni importanti capoluoghi di provincia come Torino, Roma, Napoli e Milano – leggiamo nel sito di Claudia Mannino – ecco che rispunta nuovamente il tema delle periferie, rimodellato ad hoc proprio per le città che andavano al voto; un nuovo programma straordinario per la “riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei Comuni capoluogo di provincia” (vedi l’articolo 1, commi 974-978, della legge n. 208 del 2015, legge di stabilità per il 2016):

Il comma 975, recita testualmente: «Ai fini della predisposizione del Programma, entro il 1o marzo 2016 gli enti interessati trasmettono i progetti di cui al comma 974 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, secondo le modalità e la procedura stabilite con apposito bando, approvato, entro il 31 gennaio 2016, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281».

“Il comma successivo, 976 prevede la costituzione, composizione e modalità di funzionamento, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di un nucleo per la valutazione dei progetti di riqualificazione. Per l’attuazione del programma straordinario è istituito un fondo di 500 milioni di Euro (comma 978)”.

Il 6 dicembre dello sorso anno è stata pubblicata la graduatoria di tutte le città italiane (che potete leggere qui).

Sulla carta – ad eccezione della ex Provincia di Siracusa – tutte le Province della Sicilia e le tre Città Metropolitane della nostra Isola – Palermo, Catania e Messina – sono state premiate. Sulla carta. Perché, al di là delle promesse del Governo nazionale, sono state finanziate solo le prime 24 città della graduatoria: e tra queste, come già accennato, c’è Messina con quasi 18 milioni di Euro.

Tutte le altre città verranno finanziate, ma non si sa quando.

“Personalmente – scrive Claudia Mannino – mi impegnerò a tracciare i passi anche attraverso la commissione d’inchiesta sulle periferie di cui sono membro, nel ruolo di capogruppo, insieme alla Collega torinese Laura Castelli sia per monitorare la qualità di questi primi 24 progetti che riceveranno i finanziamenti, sia per verificare che fine hanno fatto i 194 milioni della legge di stabilità del 2015, sia per verificare che tutti gli altri progetti in graduatoria rispondano effettivamente alle esigenze delle nostre periferie che non vogliono progetti a pioggia, ma soluzioni reali per risolvere situazioni puntuali che devono essere dettati dal territorio con una visione d’insieme”.

Intanto la notizia è che solo Messina avrà i fondi – quasi 18 milioni di Euro – per riqualificare le proprie periferie. Le altre città siciliana potranno attendere…

 

 

 

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