Elezioni comunali di Palermo: Rifondazione comunista dà il benservito al PD (parlano a nome di Orlando?)

5 gennaio 2017

In effetti, il PD – o almeno una parte del PD, con riferimento soprattutto ai renziani – ha temporeggiato. E ha anche cercato candidati a sindaco alternativi a Orlando. Così Rifondazione comunista, formazione politica più orlandiana di Orlando, ha rotto gli indugi e ha annunciato che il PD “non è ospite gradito nella coalizione che sostiene la continuità politica e l’innovazione in vista delle prossime elezioni amministrative, gli elettori non lo capirebbero e questo rischia di far perdere Leoluca Orlando”. Insomma, una tagliatina di faccia…

A Palermo, in vista delle elezioni comunali del prossimo anno, l’ammucchiata di centrosinistra per fronteggiare l’avanzata dei grillini sembrava cosa fatta. Tutti insieme per sostenere la ricandidatura di Leoluca Orlando a sindaco. Ma, evidentemente, le divisioni interne al Movimento 5 Stelle, dov’è in corso una ‘faida’, hanno dato coraggio a Orlando e ai suoi alleati che, adesso, sembra si accingano a dare il benservito al PD.

A dare il via a quella che si annuncia una rottura definitiva tra Orlando e il PD ufficiale è Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione comunista, formazione politica che a Palermo somiglia ormai da tempo a una ‘costola’ dell’orlandismo.

“L’ambiguità del PD è imbarazzante – si legge in un comunicato stampa di Fumetta – dopo quattro anni e mezzo di opposizione alle scelte dell’amministrazione comunale di Palermo, l’eventuale scelta di sostenere Leoluca Orlando alle prossime elezioni amministrative appare un tentativo tardivo di dare dignità politica ai suoi gruppi dirigenti, di riposizionare un partito che, in questi anni, ha dato prova di scarso senso di responsabilità e incapacità politica”.

In realtà, nel PD di Palermo, non c’era ancora nulla di deciso. Una parte vorrebbe (ora dobbiamo dire avrebbe voluto) appoggiare Orlando. Un’altra parte (quella capeggiata dal segretario provinciale del partito, Carmelo Miceli, di osservanza renziana) ha sempre temporeggiato.

Così, temporeggia oggi, temporeggia domani (in realtà, tra un temporeggiamento e l’altro, una parte del PD ha cercato un candidato alternativo a Orlando: per esempio, l’avvocato Nino Caleca: e questo forse deve avere indispettito ancora di più il sindaco di Palermo uscente), è arrivata, oggi, la netta chisura al Partito Democratico da parte di Rifondazione orlandiana, pardon, comunista.

“Le scelte politiche e amministrative della Giunta di Palermo – dice un Fumetta che sembra Ettore pronto per la battaglia – sono in assoluta divergenza con le scelte fatte, in giro per l’Italia, dalle amministrazioni guidate dal PD. Non è un caso che i dirigenti del PD hanno chiesto, centinaia di volte, le dimissioni del sindaco e dei suoi assessori; i consiglieri comunali hanno organizzato iniziative pubbliche e partecipato attivamente a ricorsi amministrativi contro scelte strategiche della Giunta.

Per “scelte strategiche” Fumetta, da quello che si intuisce, dovrebbe fare riferimento alla tassa di circolazione automobilistica contrabbandata come ZTL: provvedimento che ha scatenato furiose polemiche, soprattutto tra i commercianti del Centro storico.

“L’attuale Amministrazione comunale guidata da Leoluca Orlando Palermo – continua Fumetta – si è caratterizzata tra le altre cose, per un risanamento del bilancio comunale senza tagli orizzontali, per un investimento cospicuo sul sistema scolastico pubblico comunale, per il mantenimento del carattere pubblico di tutte le aziende ex-muncipalizzate, per non aver creato nuovo disagio sociale grazie al mantenimento dei livelli occupazionali delle stesse aziende, per aver difeso e messo in pratica l’esito referendario sull’acqua pubblica, per il completamento di decine e decine di opere pubbliche senza nessun caso di illecito amministrativo o di corruzione, per scelte innovative e coraggiose in termini di mobilità sostenibile. Tutte cose queste che il Partito Democratico, nella sua interezza, ha sempre contrastato in quanto incompatibili con i propri programmi elettorali”.

“Al contrario – prosegue il segretario di Rifondazione comunista – proprio per le politiche attuate in questi anni e per la loro difesa anche nella prossima consiliatura, intorno alla candidatura di Leoluca Orlando si sta raccogliendo una coalizione di sinistra ampia e il PD non è ospite gradito nella coalizione che sostiene la continuità politica e l’innovazione in vista delle prossime elezioni amministrative, gli elettori non lo capirebbero e questo rischia di far perdere Leoluca Orlando”.

“Noi vogliamo mantenere in vita questa anomalia politica che rappresenta Palermo – conclude Fumetta – e non siamo interessati a una sua normalizzazione attraverso le politiche liberiste praticate in tante città a guida PD”.

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