Formazione/ Migliaia di giovani siciliani aspettano ancora le indennità: dove sono finiti ‘sti soldi?

23 dicembre 2016

Un nuovo ‘caso’ scuote il mondo della Formazione professionale siciliana. Una vicenda che riguarda migliaia e migliaia di giovani siciliani che hanno seguito i corsi nel 2014. E che ancora non sono stati pagati. La Regione ha pagato gli enti oggi soggetti a revoca dell’accreditamento. Ma i soldi non sono mai arrivati ai ragazzi. Vi raccontiamo perché, alla fine, potrebbe pagare tutto la Regione…

Abbiamo scritto che la storia delle attrezzature acquistate da alcuni enti di Formazione – (banchi, armadi, cattedre, eccetera oggi volatilizzati…) – potrebbe diventare, nel 2017, il nuovo scandalo di questo settore, come potete leggere qui:

Enti formativi non accreditati: che fine hanno fatto le attrezzature acquistate con fondi della Regione?

Ma c’è anche un’altra storia che, nei prossimi mesi, potrebbe esplodere.

E’ la storia che riguarda migliaia e migliaia di ragazzi che hanno frequentato i corsi di Formazione – soprattutto con riferimento al 2014 – e che ancora non sono stati pagati.

E’ una vicenda ‘pesante’, perché si tratta – lo ribadiamo – di migliaia di giovani siciliani che dovrebbero ancora ricevere, in media, da 500 a 600 Euro, più gli interessi legali, visto che sono già passati due anni.

Dove sono finite le indennità di questi ragazzi? Parliamo di corsi formativi a valere sull’Avviso 20 del 2011. La ‘coda’ di questo bando – che fa riferimento alle risorse finanziarie del Fondo Sociale Europeo 2007-2013 – arriva fino allo scorso anno.

Chi ha seguito le ‘avventure’ del Governo regionale di Rosario Crocetta ricorderà che, a un certo punto – assessore regionale alla Formazione era Nelli Scilabra – si era deciso di non pagare più i giovani che frequentano i corsi di Formazione. Iniziativa che, poi, è stata ritirata.

Insomma: specialmente per gli allievi che, nel 2014, hanno frequentato i corsi gestiti da enti oggi soggetti a revoca dell’accreditamento risultano non corrisposte le indennità.

Malgrado la riduzione del parametro ora/corso, gli Enti che nei bandi hanno espressamente dichiarato che sarebbero stati corrisposti 4,13 Euro giornalieri per discente non hanno proceduto al pagamento del gettone (che sarebbe stato a carico dell’Ente gestore). Tutto questo è avvenuto nonostante l’Amministrazione regionale ha provveduto ad erogare l’intero finanziamento a ciascun Ente.

Stando a quello che ci hanno raccontato, nel silenzio dell’Amministrazione regionale (che, come vedremo, potrebbe essere coinvolta in questa storia), molti di questi ragazzi avrebbero già contattato alcuni studi legali per il recupero forzato delle indennità che non hanno ancora percepito. Con la possibilità di procedere a pignoramenti, presso terzi, nei confronti del conto corrente della Regione siciliana.
Perché si arriverebbe alla Regione se, come già ricordato, l’Amministrazione ha già pagato le somme con le quali gli Enti avrebbero dovuto pagare i ragazzi? Il motivo è semplice: si tratta di Enti formativi soggetti a revoca dell’accreditamento. I legali, in prima battuta, provano a recuperare le somme dagli Enti. Ma se le ‘casse’ di tali Enti sono vuote presentano il conto alla Regione. Del resto, qualcuno deve pure pagarli questi ragazzi titolari di un credito, no?
Aumenta così vertiginosamente lo scotto che l’attuale Amministrazione regionale continua a pagare nei confronti degli ex dipendenti degli Enti, fornitori – e adesso anche ragazzi che hanno frequentato i corsi senza essere stati ancora pagati – che, tramite i propri legali, bloccano le somme presso la Cassa Regionale. Come è successo – ma è solo un esempio – con il DDS 7933 del 22/12/2016 (che potete leggere qui): con la Regione, con il metodo dei soliti debiti fuori Bilancio, 2 milioni e 694 mila e 899,35 Euro.
In questo caso nei 2 milioni e 694 mila Euro e rotti ci sono i debiti con i dipendenti, i debiti vero i fornitori e i costi per il pagamento dei legali.
Nei prossimi decreti ci potrebbero essere anche le retribuzioni dei ragazzi che hanno frequentato i corsi e che non sono ancora stati pagati, più il costo per i legali.
Quello che è importante – e che noi vogliamo mettere in evidenza – è che pagamenti che potrebbero essere effettuati regolarmente vengono invece effettuati con ritardo: con il pagamento – ovviamente in più – degli interessi legali e degli avvocati chiamati ad occuparsi di tali vicende.

Una storia che potrebbe interessare la Corte dei Conti…

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