Si ricandidi pure, Presidente Crocetta: ci penseremo noi a ricordare ai Siciliani il suo sfacelo!

22 dicembre 2016

Quando la sfacciataggine calpesta la verità. In un paginone pubblicitario pubblicato dal Giornale di Sicilia (a proposito: chi l’ha pagato?) Rosario Crocetta tesse l’elogio di se stesso e del suo Governo, ovvero l’elogio del nulla e della follia. Per l’occasione il Presidente della Regione rispolvera il Megafono, il movimento politico che lui e il senatore Giuseppe Lumia prima hanno creato e poi hanno distrutto. Noi comunque ci auguriamo che si ricandidi…   

Tutti quelli, pochi o tanti che siano, che si dicevano convinti che Rosario Crocetta fosse un povero minus habens (leggi ritardato), che cioè non sappia nemmeno se  è vivo, né dov’è e che cosa stia facendo (le prove sono tante), dovranno loro  malgrado ricredersi quando leggeranno il paginone pubblicitario (pagato da chi?) sul Giornale di Sicilia in cui Crocetta fa l’elogio di se stesso, ovvero l’elogio del nulla o della follia, scegliete voi.

Crocetta ci dà conto dei progressi che la Sicilia ha compiuto sotto il suo governo di Giufà l’Illuminato, sia in termini di PIL  sia in termini  di occupazione. E infine ci dà conto del fatto che, per la sola provincia di Palermo, il “Patto con la Sicilia”, firmato dal fu Mattia Renzi ha fruttato impegni (puramente verbali) per circa  450 milioni di Euro, soldi che, come tutti i nostri lettori sanno, rappresenterebbero la restituzione di una piccola parte del 7 miliardi di Euro che (lo dice l’assessore Alessandro Baccei, non noi) Crocetta si è fatto sfilare dallo stesso Baccei e dal caro estinto Renzi.

Perché il nostro caro dipendente in aspettativa del Petrolchimico di Gela, di solito così riservato, taciturno e schivo, ci dà questi numeri? Ovvio: perché, essendo stato mandato a quel paese dal PD che non lo ricandiderà, si autocandida. Quindi sta dando una bella lucidata al vecchio Megafono, che nelle elezioni del 2012 amplificò tanto il raglio dell’asino da fargli raggiungere per la prima volta l’Olimpo.

Finalmente una buona notizia, dunque: Crocetta, solo o accompagnato, si ricandida alla Presidenza della Regione. Meno male, lo spettacolo è assicurato. Già pregustiamo i dibattiti e i contraddittori televisivi e radiofonici, i salotti, i teatri, i talk show in cui con la forza disarmante delle verità e con i veri dati e le vere percentuali dello sfacelo siciliano alla mano, lo faremo nuovo davanti ad un uditorio, reale o virtuale che sia, formato da padri, madri, nonni e nonne i cui figli e nipoti  sono stati costretti ad emigrare in cerca di quel lavoro che Crocetta e i suoi accoliti non hanno né saputo, né voluto creare nell’Isola; un uditorio formato da insegnanti esiliati, tornati per rivedere i  propri cari in occasione delle festività, e con la valigia di nuovo pronta; da disoccupati e da tutti gli emarginati siciliani che, grazie alla sua opera di devastazione, hanno oltrepassato la soglia di povertà.

In quelle sedi dimostreremo senza ombra di dubbio quale e quanto forte sia il nesso di causalità, ovvero il rapporto tra causa ed effetto tra l’assoluta incapacità di Crocetta di governare per il bene degli amministrati, l’assoluta mancanza di forza, di dignità e di orgoglio per di farsi rispettare con l’impoverimento della Sicilia, che oggi tocca  il punto più basso della sua storia dal secondo dopoguerra ad oggi. Altro che paginoni a pagamento!

Sarà un vero scialo, la fiera della verità che smaschera e umilia la fiera della vanità.

Si candidi, si candidi, Crocetta! E voi, Veneri e Cupidi, fatelo candidare, per favore! Datecelo.

Foto tratta da sicilianews.it

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