ZTL di Palermo: i commercianti penalizzati chiedono la mediazione al Prefetto

10 dicembre 2016

Dopo la ‘botta’ che ha colpito i commercianti – ovvero il TAR Sicilia che ha sostanzialmente rivisto la posizione che aveva assunto ad inizio di quest’anno, bloccando la Zona a Traffico Limitato, avallando, di fatto, un provvedimento che penalizza i commercianti – questi ultimi sembrano privi di una strategia. Hanno chiesto l’intervento del Prefetto. Per fare che cosa? Per incontrare il sindaco, Leoluca Orlando, che ha già detto che non ha alcuna intenzione di incontrare chi ha presentato il ricorso?  

Le pressioni per far restare in vigore, a Palermo, la tassa di circolazione automobilistica fatta passare per ZTL debbono essere state fortissime. Ma i commercianti della città che stanno pagando il prezzo più alto di questo provvedimento non si arrendono e, per bocca di Nunzio Reina (Confartigianato Palermo), Giovanni Felice (Confimprese) e Salvo Bivona (Cidec) chiedono l’intervento del Prefetto del capoluogo siciliano, Antonella De Miro.

“La terza sezione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Sicilia – scricono Reina, Felice e Bivona – ha respinto la domanda cautelare per la sospensione del provvedimento che ha istituito la Zona a Traffico Limitato in una parte della città. Le sentenze vanno rispettate, ma il fatto che non ‘possono ritenersi rilevanti ai fini della sussistenza del pregiudizio grave ed irreparabili i profili dedotti di danno economico’ non vuol dire che non ci siano danni per le aziende che operano all’interno della ZTL individuata e che queste non possano causare flessione nel numero degli addetti. Allo stesso modo il fatto di non riuscire a supportare ‘dal punto di vista probatorio la tesi di parte ricorrente in ordine alla non effettività dell’ampliamento/rinnovamento del parco bus’ non vuol dire che l’eventuale ampliamento apportato sia sufficiente a supplire alla mancanza di potenziale clientela certificata dall’Amministrazione con i dati che si riferiscono al minor numero di auto presenti all’interno del perimetro”.

“Non hanno certamente minor rilevanza – prosegue la nota di Cinfartigianato, Confimprese e Cidec – tutti gli aspetti dell’ordinanza di istituzione della ZTL, non oggetto di ricorso, che possono migliorare le condizioni di funzionamento della stessa con il fine di  ridurre i “disagi commerciali” che grave nocumento stanno creando come, ad esempio:
la durata oraria/giornaliera della ZTL;
il costo dei pass temporanei, con particolare riferimento a quelli giornalieri;
le modalità di consegna e di utilizzo dei pass giornalieri;
la realizzazione delle strade parcheggio come previste dal PGTU;
la possibilità di modificare l’attuale assetto di alcuni assi sia nel senso di marcia che nel loro utilizzo al fine di facilitare sia l’accesso che l’avvicinamento alla zona del perimetro”.
“Gli elementi prima posti alla sua attenzione – prosegue la nota – rappresentano solo alcuni dei temi che, se affrontati congiuntamente, possono portare a soluzioni tali da rendere la ZTL oltre che una misura che mira al miglioramento delle condizioni di salute, in un provvedimento che non arreca danno all’economia. La vicenda qui esposta sta portando alla riduzione di personale quando non alla chiusura di aziende, rivestendo i caratteri di una vera e propria vertenza di lavoro interaziendale che vede nell’ordinanza della ZTL una concausa della crisi e di conseguenza nel sindaco una controparte”.
“Abbiamo inoltre modo di ritenere – si legge sempre nel comunicato – facendo riferimento anche ad indagine giornalistiche recentemente pubblicate che, sebbene non rappresentino un elemento probatorio, ma sicuramente rappresentano un indicatore, che l’insufficienza dell’ampliamento e del rinnovamento del parco bus finisca per compromettere pesantemente le caratteristiche del servizio del trasporto pubblico all’interno della ZTL centrale”.
“L’evidente e innegabile vertenza di lavoro sorta tra aziende commerciali e Amministrazione comunale nella persona del sindaco – concludono Reina, Felice e Bivona – ci spingono a chiedere la sua mediazione e, per la stessa ragione, le chiediamo di verificare se, all’interno del perimetro della ZTL, sia garantito il trasporto pubblico”.
La sensazione è che i vertici di queste organizzazioni imprenditoriali abbiano accusato la ‘botta’. In realtà, non si aspettavano che i giudici del TAR prendessero una decisione opposta al pronunciamento che risale ai primi mesi di quest’anno, quando hanno bloccato la ZTL.
Stando a quello che abbiamo letto, l’Amministrazione comunale avrebbe apportato alcuni cambiamenti. A nostro modesto avviso, l’unico cambiamento è la riduzione dell’area della ZTL. Per il resto, è tutto come prima.
Non a caso gli esercizi commerciali che ricadono in questa parte della città sono in crisi. E non è detto che si riprenderanno. I motivi del perché la crisi che ha colpito questi esercizi commerciali li scriviamo spesso: i palermitani il pass lo pagano solo se non ne possono fare a meno. Mentre gli abitanti dei centri vicini a Palermo si tengono lontani dall’area della ZTL per timore di prendere contravvenzioni. Negare questi dati di fatto non si può.
Foto tratta da canale 8.com 

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