Gli sconfitti al referendum? Sono tutti al proprio posto, nessuno vuole mollare la poltrona! E in Sicilia…

6 dicembre 2016

Figuriamoci se questi capiscono che, per loro, è giunta l’ora di mollare. Sergio Mattarella, da Roma, ha ‘congelato’ le dimissioni di Renzi (ma sono vere dimissioni?). Alfano dice che con il 41% Renzi ha vinto. E la Sicilia è pronta ad acclamarlo perché è aumentato il PIL e i Siciliani sono contenti del Governo Renzi e del Governo Crocetta. Quest’ultimo, Rosario da Gela, ha già abbandonato la nave renziana… Per loro non è successo niente!

Il più serafico: Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica. L’Italia ha impegni di rispettare (ma con chi?). Morale: Renzi resta al proprio posto fino a Natale.

Il più sfacciato: il ministro degli Interni, Angelino Alfano. Renzi ha preso il 41% e magari il PD è ancora il primo partito in Italia. E la Sicilia? Tutto bene: il PIL è aumentato, i Siciliani sono contenti…

La più imprevedibile: minoranza Dem. Chi ne fa parte precisa: “Mai chieste le dimissioni di Renzi”.

Il più tranquillo: Pier Luigi Bersani. Che dice: “No al voto anticipato”.

Il più silenzioso: Piero Grasso.

Il più lesto ad abbandonare la nave renziana che affonda: Rosario Crocetta. Che oggi spiega: “L’ho seguito, ma non sono mai stato un falco del Sì”.

Il più presunto-furbo: Gianfranco Miccichè. Secondo il quale il No ha vinto grazie a Berlusconi…

Il più pensieroso: il segretario regionale di quello che resta del PD siciliano: Fausto Raciti. Che dopo la legnata dice che deve riflettere (qui vi descriviamo la riflessione). 

Insomma, per i politici del centrosinistra – pesantemente sconfitti dal referendum sulle riforme costituzionali – non è cambiato nulla. Sono tutti ai loro posti. E ci vogliono restare. Nessuno vuole mollare la presa.

Anche chi dentro il PD ha vinto perché ha votato No, adesso frena: Bersani e compagni hanno capito che, in questa fase, tirare troppo la corda non serve. A parte D’Alema, che dice a Renzi di stare attento, perché il 40% raggranellato dal Sì non è solo roba del Governo, tutti gli altri sono di nuovo sulla giostra della politica-politicante: nessuno vuole perdere la poltrona.

I flussi del voto raccontano che l’elettorato del PD e l’elettorato berlusconiano si sono sfaldati. Solo l’elettorato grillini si mantiene integro. E’ evidente che il lavoro sporco della propaganda sulle elezioni comunali di Palermo del 2012, con le forme ricopiate dai ragazzi del Movimento 5 Stelle, non ha sortito gli effetti sperati. Forse perché, in mezza Italia, si vanno scoprendo firme false nelle elezioni regionali e comunali che coinvolgono esponenti del PD, di Forza Italia e persino della Lega.

In alcuni casi ci sono già le condanne. Leggere: meno di sei mesi. La legge Severino prevede la decadenza con una condanna da sei mesi in poi. Morale: chi ha barato con con la raccolta delle firme, alterando il risultato elettorale (perché le liste con allegate le firme false non avrebbero dovuto essere ammesse alle competizioni elettorali) resta in carica.

Morale: se i dirigenti dei partiti che, con le forme false a sostegno delle liste, sono stati eletti restano in carica, che condanna si beccheranno i ragazzi del Movimento 5 Stelle di Palermo che alle elezioni del 2012 non hanno eletto alcun rappresentante il Consiglio comunale?

Mannaggia: dopo decine e decine di servizi televisivi sulla RAI, sulle TV di Berlusconi e su SKY, lo ‘scandalo’ di Palermo non potrà più essere utilizzato!

Che dire di questi esponenti della vecchia politica? Che l’acqua li bagna e il vento li asciuga.

Con riferimento alla Sicilia, un fatto è certo: gli esponenti della vecchia politica della nostra sempre più disastrata Isola non rappresentano più i Siciliani, come abbiamo scritto ieri nel seguente articolo:

Mattarella, Grasso, Alfano, Faraone: i Siciliani non si sentono rappresentati

Sono ancora seduti nei posti di potere. E non vogliono mollare.

Il sottosegretario Davide Faraone, per esempio, aveva anticipato il crollo del Sì in Sicilia. Ricordate l’articolo che abbiamo scritto il 14 novembre scorso? Eccolo:

Il flop del Sì a Messina: e il sottosegretario Davide Faraone restò solo (ragazzi, chi malafiura!)

Insomma, non è un caso se oltre il 70% dei Siciliani ha votato No.

Però sono tutti lì. Ricordate Crocetta e Alfano che firmavano con Renzi il Patto per la Sicilia all’ombra della Valle dei Templi? Eccoli:

Olè: nel ‘Patto per la Sicilia’ Renzi e Crocetta hanno dimenticato il rischio sismico…

Ora Crocetta, che con Renzi è andato a braccetto, sembra San Pietro prima del canto del gallo…

Che fare? Cosa debbono fare i Siciliani davanti a tale arroganza?

Cari Siciliani, abbiamo davanti a noi altri undici mesi di Governo Crocetta. Questi non se ne andranno. Sono troppo attaccati alle poltrone. Anche perché molti di loro non hanno un mestiere. A parte l’indennità di ex parlamentari, per loro ci sarebbe il nulla. Se dovessero abolirla, per molti di loro sarebbe la fame.

Ma una cosa ve la possiamo dire: più resteranno – al Parlamento nazionale e al Governo della Regione – più si logoreranno e meno voti prenderanno alle prossime elezioni nazionali e regionali.

 

 

 

 

 

 

 

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