Museo del Risorgimento senza soldi dalla Regione: il primo buon atto del Governo Crocetta

17 novembre 2016

Standing ovation per il governo regionale che ha lasciato a secco un luogo dove si celebrano  i criminali che hanno annesso con la violenza la Sicilia al resto d’Italia. “Se fossimo la casa del Cous Cous sicuramente avremmo avuto finanziamenti”. E ci mancherebbe pure che con i nostri soldi  contribuissimo alla propaganda risorgimentale…

Ci mancherebbe solo che i soldi dei Siciliani andassero al Museo di Storia Patria di Palermo, da noi ribattezzato Museo degli Orrori, lì dove vengono celebrati i criminali che hanno annesso con la violenza la Sicilia al resto d’Italia. Un’offesa all’intelligenza, oltre che alla dignità delle innumerevoli vittime del pirata Garibaldi, dei suoi mandanti e dei suoi successori.

A darci la buona novella, ovvero che i finanziamenti regionali per questo ente equivalgono a zero, è stato Salvatore Savoia (nomen omen?), segretario della Società Siciliana Storia Patria (ente morale fondato da Umberto I e presieduto da Mr poltronissime, sua eccellenza Gianni Puglisi).

Ieri, introducendo il dibattito organizzato dalla Cgil Sicilia e dall’Anpi sul No al referendum (al quale, come vi raccontiamo qua, ha partecipato il magistrato Nino Di Matteo), e parlando dell’ente che rappresenta, con un po’ di ironia ha detto: “Se fossimo la casa del Cous Cous sicuramente non mancherebbero i finanziamenti, trattandosi di una biblioteca e di un Museo del Risorgimento recentemente restaurato con i nostri soldi, invece niente”. Poi ha specificato che nella famigerata Tabella H (che finanzia enti e associazioni nell’ambito delle manovre economiche del Governo regionale), quest’anno il contributo è stato azzerato.

Non possiamo che complimentarci con il Governo Crocetta. Anche se dubitiamo che la scelta dipenda da una consapevolezza storica, quello che conta è il risultato. Standing ovation.

Agli amici della Storia Patria suggeriamo:

a) un gemellaggio con il Museo Lombroso di Torino per una raccolta fondi che possa contribuire a fare crescere ulteriormente la cultura antimeridionale e la propaganda risorgimentale.

b) dedicare le aree principali di quei locali alla vera storia della Sicilia e ai soprusi subiti in epoca risorgimentale nel nome di una verità che ancora oggi viene negata al nostro popolo.

In questo caso- ne siamo certi- non mancherebbe la solidarietà dei Siciliani che a gran voce chiederebbero alla Regione di stanziare risorse per il vero progresso culturale della nostra terra.

sul tema:

“Cento città contro il museo Lombroso”. E il museo degli orrori di Palermo?

Palermo, riapre il museo dei nazisti ante litteram

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