All’Ars arrivano le ‘mance’ renziane dell’assestamento di Bilancio. E Renzi torna in Sicilia a caccia di voti…

14 novembre 2016

Della serie: Siciliani, io, Renzi, sto erogando all’Ars 220 milioni di Euro per farvi respirare (non dice che si tratta di una misera parte dei soldi che ha scippato dalle entrare regionali che sta restituendo). In cambio, però, voglio i vostri voti per il referendum del 4 dicembre. Domani sarò a Ragusa, mi raccomando… E i Siciliani? Si profilano tanti bracci destri sugli avambracci sinistri… Intanto a Sala d’Ercole c’è baruffa sulla spartizione dei fondi. Mercoledì alle 12,00 scade il termine per la presentazione degli emendamenti 

La settimana politica e parlamentare che si apre oggi a Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano, non offre grandi spunti per ‘sognare’. All’esame della commissioni legislative di merito, oggi e domani, ci dovrebbe essere il disegno di legge di assestamento di Bilancio 2016, per l’occasione trasformato in una legge omnibus con profonde venature di ‘ascarismo’, come vi abbiamo raccontato nell’articolo che vi riproponiamo di seguito:

Inchiesta: l’assestamento di Bilancio che trasforma la Regione siciliana in un ‘tappetino’ del Governo Renzi

Il testo, a giudicare da quello che si mormora nel ‘Palazzo’, non piace alle opposizione, che hanno chiesto cambiamenti. Ed è anche logico: da spartire ci sono 220 milioni circa, le ‘mance’ – perché di ‘mance’ si tratta – che Roma ha deciso di trasferire alla Regione siciliana dopo essersi trattenuto, calpestando lo Statuto, entrate fiscali che sono di pertinenza della Regione.

Non c’è da stupirsi di quanto succede: è noto che Renzi e la sua cricca considerano la Sicilia una mezza colonia da sfruttare. Da quando è a Palazzo Chigi, Renzi, con l’appoggio del PD siciliano, presidente Rosario Crocetta in testa, ha svuotato le ‘casse’ della Regione. Dopo essersi tenuto quasi tutte le entrate fiscali nostre, come già ricordato, ha dato disposizioni alle burocrazie ministeriali di restituire qualche ‘mancia’ alla Sicilia: da qui i 220 milioni di Euro per questa manovra di fine anno legata a possibili risvolti clientelari per il referendum del 4 dicembre.

Avendo elargito la ‘mancia’ di 220 milioni di Euro, Renzi chiede, adesso, ai dirigenti del PD siciliano di trasformare questi soldi in tanti sì per il referendum sulla sua pessima riforma costituzionale che gl’italiani non ne vogliono sapere di votare. E’ per questo che, nei prossimi giorni Renzi sarà per la terza o quarta volta in Sicilia.

Con una manovra omnibus da 220 milioni di Euro – fatta tutta di promesse, perché dopo il 4 dicembre Iddio solo sa che cosa succederà – Renzi e il PD contano di convincere un bel po’ di Siciliani a votare sì al referendum.

Martedì pomeriggio, per esempio, Renzi sarà a Ragusa. I ‘lecchini’ in salsa iblea sono messi che convocano a chiamano a destra e a manca per riempire la sala di fedeli e sodali. Il problema è che, a Ragusa, la gente è imbufalita. Da sempre tra le province più vivaci della Sicilia, protagonista, negli anni passati, della rinascita del Barocco siciliano, da alcuni anni l’economia dell’area Iblea sconta una pesante crisi.

L’agricoltura, da sempre glorie e vanto di queste contrade, è in grande affanno. La viabilità – dall’assenza di autostrade al totale abbandono delle strade provinciali – è un disastro. La stessa Vittoria – cittadina operosa con un’agricoltura di altissima qualità – segna il passo: tanto che, alle elezioni europee i grillini erano diventati il partito politico con la maggioranza assoluta dei consensi. Ma per invidie, insufficienze e incapacità, i protagonisti del Movimento 5 Stelle si sono divisi e non sono riusciti a conquistare il Comune.

Il risultato è che Vittoria – che rispecchia quello che succede in tutta la provincia Iblea – sa già che la vecchia politica, di cui Renzi e il PD sono pena espressione, non darà risposte: ma sa anche che i grillini sono troppo fragili, perché troppo rissosi.

In questo scenario Renzi e il PD, con le promesse che si accingono a formulare a Ragusa e alla sua provincia – promesse che, ovviamente non manterranno, ma che formuleranno solo per carpire i voto per il referendum del 4 dicembre – faranno solo buchi nell’acqua!

Insomma, Renzi e il suo referendum a parte – che comunque si mescolano con la manovra che l’Ars dovrà iniziare a discutere questa settimana – nel ‘Palazzo’ c’è molto nervosismo. Ciò significa che la manovra verrà cambiata.

In ogni caso, ne sapremo di più alle 12,00 di mercoledì prossimo, quando scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti.

Un altro problema per il PD, per Crocetta e per Renzi è la questione dei Comuni.

Improvvisamente, ci si è accorti che i 115 milioni di Euro di fondi PAC non potranno essere utilizzati per pagare le rate dei mutui dei Comuni: cosa, questa, che Paolo Amenta, vice presidente di ANCI Sicilia con delega alle questioni finanziarie aveva sottolineato la scorsa primavera, quando Sala d’Ercole ha approvato una manovra economica e finanziaria 2016 con numeri in parte farlocchi.

Ma la storia non si può cambiare.  Già il 20 maggio Amenta lanciava l’allarme:

Comuni ed ex Province senza soldi. Amenta (ANCI Sicilia): si rischia la rivolta sociale

Allarme che ANCI Sicilia ribadiva a giugno scorso:

Crisi finanziaria: presto i sindaci siciliani in piazza contro Renzi e Crocetta

E a luglio:

La Sicilia in default: 347 Comuni dell’Isola non hanno ancora approvato i Bilanci preventivi

E ad agosto:

Crocetta, Baccei, il PD e soprattutto Ardizzone hanno decretato il fallimento di 350 Comuni siciliani

Perché ricordiamo questo? Perché in Sicilia i cittadini sono stanchi di avere a disposizione servizi scadenti (e, in alcuni casi, di non averne affatto). E siccome la situazione va a peggiorare, dubitiamo che Renzi, Crocetta e il PD riusciranno a convincere i Siciliani a votare sì. Anche perché con 220 milioni di Euro – teorici – ormai non fanno ‘spaventare’ nessuno…

Nel pomeriggio vi racconteremo altri retroscena sui Comuni siciliani. Sui quali sta per abbattersi una bufera in confronto alla quale i 115 milioni di Euro per il pagamento delle rate di mutui – che non ci sono mai stati, come diceva nel silenzio generale Amenta la scorsa primavera – è nulla…

 

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti