Palermo, docenti della scuola trattati come i ‘furbetti del cartellino’: il registro di classe non basta più!

10 novembre 2016

E’ l’ultima follia di un Paese dove il governo della cosa pubblica si sta trasformando in regime. A Palermo, all’Ipssar “F:P: Cascino”, i docenti sono costretti a firmare un ‘foglio volante’ piazzato presso la portineria dell’istituto. La firma sul registro di classe, da parte del docente, non basta più. La protesta dell’USB scuola di Palermo, che invita le altre organizzazioni sindacali a dire no a una folle forme di controlli che ignora le sentenze della Cassazione 

Nelle scuole italiane, ormai, succede di tutto. Succede – e succede a Palermo – che a un docente venga intimato di firmare un foglio che certificala presenza giornaliera in classe! Insomma, il registro di classe non basta, i docenti vanno trattati come ragazzini o, peggio, come i ‘furbetti del cartellino’. E pazienza se la Corte di Cassazione si è già pronunciata contro tale, ennesima vessazione nei riguardi dei docenti. Così, a Palermo, all’Ipssar “F:P: Cascino”, un docente è stato ‘richiamato all’ordine’ per essersi rifiutato di apporre la propria firma su un ‘foglio volante’ piazzato presso la portineria dell’istituto.

La cosa non è piaciuta all’USB scuola di Palermo, che lancia una campagna di solidarietà dopo la lettera di contestazione che è stata recapitata al docente.

“Ricordiamo che la giurisprudenza più recente (vedi da ultimo la Corte di Cassazione sentenza n. 11025/2006) – sottolineano all’USB scuola di Palermo – ha ritenuto che per i dipendenti pubblici l’obbligo di adempiere alle formalità prescritte per il controllo dell’orario di lavoro deve discendere da un’apposita fonte normativa di tipo legale o di tipo contrattuale. Nel vigente contratto collettivo di lavoro del comparto scuola del 29/11/2007 solo per il personale ATA è previsto espressamente l’obbligo di adempiere alle formalità previste per la rilevazione delle presenze (art.92, comma 3, lettera g), il che autorizza l’amministrazione ad introdurre sistemi di verifica del tempo lavorato mediante l’uso di apparecchiature elettroniche come il cartellino magnetico”.

“Una simile disposizione – prosegue la nota di USB scuola – non è prevista anche per il personale docente. Per i docenti il sistema di rilevazione e di controllo della presenza in servizio è attestato unicamente dalla firma sul registro di classe (Corte di Cassazione, Sez. V del 20.11.1996), costituendo peraltro dotazione obbligatoria di ciascuna classe facente fede erga omnes quale attestazione di verità dell’attività svolta in classe dall’insegnante (Corte di Cassazione, Sez. V del 13.11.1996)”.

L’USB, in una nota inviata al dirigente scolastico in data 14/10/2016, ha fatto rilevare che i fogli firme predisposti dalla dirigenza (o presumibilmente predisposti dalla dirigenza) in portineria, per rilevare l’ingresso e l’uscita dei docenti, mancavano di vidimazione con timbro della scuola, di firma del Dirigente scolastico (o suo sostituto) e di relativo numero progressivo. Tali fogli, così predisposti, rappresentano una violazione delle normali norme sulla trasparenza e non hanno alcun valore di atto pubblico.

Il docente ‘incriminato’ si è rifiutato di apporre la propria firma su tali fogli ‘volanti’ (collocati in portineria) perché potevano essere “in ogni istante oggetto di manipolazione da parte di terzi o utilizzati per qualsiasi attività recando sola la vaga dicitura ‘foglio firme docenti del giorno…’. Il docente in questione ha regolarmente firmato i registri di classe, attestando la propria presenza giornaliera all’interno dell’istituzione scolastica. Abbiamo ricordato alla dirigenza – prosegue la nota – che la presenza in servizio dei docenti, anche in relazione alla sicurezza sui luoghi di lavoro, è attestata dalla firma del registro di classe che ha valore di atto pubblico, destinato quindi a fornire la prova di fatti giuridicamente rilevanti e a documentare avvenimenti relativi all’amministrazione scolastica”.

“Come USB troviamo irresponsabile l’avvio di una procedura sanzionatoria per un collega che si è esclusivamente rifiutato di eseguire un ‘ordine’ palesemente illegittimo e privo di fonti normative a supporto, come attestano anche tutte le circolari di riferimento che non evidenziano mai un riferimento normativo. Chiediamo a tutti i colleghi della scuola che da domani (oggi per chi legge ndr), in segno di solidarietà con il collega coinvolto, si rifiutino di firmare i ‘fogli volanti’ posti in portineria, che le altre RSU dell’istituto (sindacati ANIEF, SNALS, SLAI COBAS) debbano opporsi compattamente all’obbligo di firma in ingresso ed uscita, e che le organizzazioni sindacali concertative finalmente intervengano in questa scuola per difendere i diritti dei lavoratori”.

“Noi come USB – conclude la nota – non ci fermeremo e continueremo a difendere tutti i lavoratori della scuola, ritenendo l’obbligo di firma in ingresso ed uscita inaccettabile, rivendicando il diritto alla libertà di non osservare una disposizione di servizio illegittima e imposta dall’alto”.

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