Palermo, è rottura definitiva tra Leoluca Orlando e il PD di Fausto Raciti

27 ottobre 2016

Al segretario regionale del PD siciliano non è andato a genio la mossa di Orlando, sindaco di Palermo e attuale presidente dell’ANCI Sicilia, che ha rinviato a data da destinarsi il congresso della stessa Associazione Nazionale dei Comuni Italiani dell’Isola. Raciti fa capire che 250 sindaci erano pronti a fare ‘cappottare’ Orlando per destituirlo dalla guida dell’ANCI. Lo sgusciante Leoluca, però, ha parato il colpo e Raciti… Intanto Fabrizio Ferrandelli, che fino a qualche giorno fa voleva abolire lo Statuto siciliano, è tornato ‘autonomista’ e si ‘strica’ con Sicilia Nazione di Gaetano Armao e Rino Piscitello… 

Tra il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e i vertici del PD siciliano i rapporti non sono mai stati idilliaci. Ma stavolta la rottura è conclamata. Scrive in un comunicato Fausto Raciti, segretario regionale di questo partito:

“Consideriamo molto grave la scelta di Leoluca Orlando che, con manovre da Azzeccagarbugli, ancora una volta, ha determinato il rinvio del congresso dell’ANCI: è stata mortificata la volontà di oltre 250 sindaci siciliani che avevano chiesto di poter eleggere i nuovi organismi dell’associazione, e si continua ad utilizzare la presidenza dell’ANCI non per andare incontro alle esigenze delle amministrazioni locali, ma per motivi personali ed elettorali”.

Il passaggio sui 250 sindaci “mortificati” è importante: si tratta di sindaci del PD o di centrosinistra che rappresentano la maggioranza dei 390 sindaci della Sicilia. Ciò significa che il centrosinistra aveva tutta l’intenzione di ‘sfilare’ la poltrona di presidente dell’ANCI Sicilia a Orlando. Che (con il probabile appoggio di una parte del PD) ha schivato il colpo.

Nervosa la reazione di Raciti, che non sembra aver ‘digerito’ la mossa di Orlando:

“E’ evidente – aggiunge il segretario del PD siciliano – che bisogna chiudere definitivamente con certe pratiche: per questo proporremo che il prossimo 22 gennaio, partendo da Palermo, si svolgano le primarie per la scelta dei candidati alla carica di sindaco. Nei prossimi giorni sarà avviato il percorso e saranno scritte le regole per individuare le candidature entro il 20 novembre”.

Orlando è il presidente dell’ANCI siciliana (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Non è stato eletto da un congresso, ma da un numero ridotto di delegati. A novembre era previsto il congresso dell’ANCI Sicilia. Ma Orlando ha trovato una scusa per rinviarlo.

La partita è complicata. Uno dei candidati alla successione di Orlando dovrebbe essere Paolo Amenta, attuale vice presidente dell’ANCI. Ma i giochi non sono chiari, perché non si capisce – ad esempio – quale sia la posizione del sindaco di Catania, Enzo Bianco.

L’unico fatto certo è che il congresso dell’ANCI è stato rinviato e che Orlando, per ora, si tiene la poltrona di presidente. La reazione stizzita del PD siciliano, per bocca del già citato Raciti, segna il ‘divorzio’ tra l’attuale sindaco di Palermo e il PD.

Del resto, i rapporti tra Orlando e il PD di Palermo (e adesso anche con i vertici regionali del Partito Democratico) non sono dei migliori da tempo. Una parte dei consiglieri comunali di Palermo del PD (Nadia Spallitta, Luisa La Colla e Sandro Leonardi) è contro il sindaco sulla questione della ‘presunta’ ZTL (in realtà, non si tratta di una Zona a Traffico limitato quella inventata dall’Amministrazione comunale di Palermo e oggetto di aspre polemiche, ma di una tassa di circolazione automobilistica).

Orlando, però, da parte sua, tratta con i vertici nazionali del PD, a cominciare dal ministro Graziano Delrio.

Ora, però, la posizione del centrosinistra, a Palermo, si complica. Raciti ha detto che il 22 gennaio dovrebbero andare in scena le primarie per la scelta del candidato a sindaco di Palermo. Ciò significa che il PD non appoggerà Orlando.

Se a questo aggiungiamo che Fabrizio Ferrandelli – che fino a qualche tempo fa veniva dato nel PD renziano – avrebbe stretto un mezzo accordo con Sicilia Nazione di Gaetano Armao e Rino Piscitello, la ‘frittata’, per il centrosinistra di Palermo è bell’e fatta…

(Per l’occasione – ma questo è un ‘dettaglio’ – Fabrizio Ferrandelli, che di recente si era dichiarato d’accordo per l’abolizione dello Statuto autonomistico siciliano, è tornato ad essere autonomista: così almeno ha detto nella trasmissione televisiva condotta da Filippo Cucina).

L’unica cosa certa è che, sempre nell’area di centrosinistra (più a sinistra che a centro, in verità), sembra ormai certa la candidatura a sindaco di Nadia Spallitta, attuale vice presidente del Consiglio comunale di Palermo. Nadia Spallitta, che ha aderito al PD, viene vista come il fumo negli occhi da Orlando e dai suoi. Ed è storicamente alternativa allo stesso fabrizio Ferrandelli.

 

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