La battaglia per un grano duro pulito: solidarietà di GranoSalus a I Nuovi Vespri

23 ottobre 2016

Gli industriali che trasformano il grano, invece di argomentare il proprio, legittimo dissenso rispetto ai nostri articoli, pretendono di censurarci. Invito che, ovviamente, abbiamo respinto. GranoSalus – organizzazione che associa tanti produttori di grano duro delle Regioni del Sud Italia – ci ha inviato una nota in cui difende il nostro lavoro: “piena solidarietà alla testata I Nuovi Vespri, vittima di un ignobile attacco al diritto di informazione”

Da qualche tempo I Nuovi Vespri sono sotto attacco da parte degli industriali che lavorano il grano. I nostri articoli sui derivati di questo cereale che, ogni giorno, arrivano sulle nostre tavole non gli vanno a genio. In particolare, ci hanno intimato di togliere un’intervista dal blog. Invito che abbiamo respinto (come potete leggere qui).

La cosa che colpisce è l’intolleranza. I signori industriali sono certamente liberi di esprimere le proprie opinioni. E anche di criticare i nostri articoli. Sarebbe opportuno, però, da parte loro, entrare le merito delle questioni e argomentare tesi alternative alle nostre e dei nostri intervistati. Questo, alla fine, è il sale della democrazia.

Invece no: noi dovremmo togliere dal blog l’intervista al micologo Andrea Di Benedetto (che potete leggere qui).

Evidentemente, lo spirito antidemocratico che, da qualche tempo, soffia in Italia non risparmia gli industriali del grano.

Sulla vicenda l’associazione GranoSalus – che si batte per il rilancio del grano duro del Sud Italia – ci ha inviato una nota. Leggiamola insieme.

“Chi ha paura del grano sano? Non certo i consumatori! – scrivono gli agricoltori iscritti a GranoSalus -. Da alcuni mesi l’opinione pubblica sta ricevendo sempre più notizie sulla qualità della pasta e degli altri prodotti a base di grano (soprattutto grano duro) che arrivano sulle nostre tavole. Grazie alle informazioni fornite da associazioni, testate giornalistiche e gestori di blog e siti internet i consumatori stanno scoprendo che la gran parte dei prodotti a base di sfarinati che consumiamo quotidianamente viene prodotta con grano di provenienza estera, coltivato in climi freddi e umidi, che sviluppa micotossine nocive per l’alimentazione umana”.

“Negli stessi Paesi – prosegue la nota di GranoSalus – per far arrivare il prodotto a maturazione in mancanza di condizioni climatiche ideali, il grano viene trattato con prodotti a base di glifosate, recentemente messo al bando in Italia e nell’Unione Europea (qui potete leggere qui). Le conseguenze per la salute umana sono molto gravi, sia nel breve che nel lungo periodo, e sono documentate da innumerevoli studi scientifici. Naturalmente queste campagne informative non sono gradite ai grandi molini e pastifici che hanno fino ad ora replicato che utilizzano in gran parte grano di importazione perché i grani stranieri contengono più proteine, in particolare glutine, cercando di fuorviare i consumatori”.

“Infatti – leggiamo sempre nella nota di GranoSalus – il livello proteico alto non è a vantaggio di chi consuma la pasta, ma è funzionale ad accelerare i processi produttivi e la resistenza allo stress termico durante l’essiccazione ad alte temperature, fattori utili a chi la pasta la produce, ma non a chi la consuma… anzi, al contrario, il livello proteico alto è la causa della crescita sempre maggiore di celiachia, gluten sensitivity ed intolleranze alimentari. Ma poiché le informazioni corrette stanno cominciando a circolare e le ‘motivazioni’ sull’uso del grano importato cominciano a non reggere più, alcuni imprenditori ed associazioni di categoria hanno deciso di lasciar perdere la diplomazia ed attaccare direttamente la libertà di stampa intimando al sito I Nuovi Vespri il ritiro di articoli in cui si fa chiarezza su questo tema e si consiglia ai consumatori di scegliere”.

“Evidentemente – conclude la nota di GranoSalus – queste informazioni stanno cogliendo nel segno… evidentemente la corretta informazioni fa paura! L’associazione GranoSalus continuerà più che mai la sua attività di informazione, manifestando altresì piena solidarietà alla testata I Nuovi Vespri, vittima di un ignobile attacco al diritto di informazione”.

 

 

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