Palermo, la ZTL e il Sinnac’Ollando che non riesce a spennare i cittadini. E l’AMAT a bagnomaria…

15 ottobre 2016

A sette giorni dall’istituzione, in barba alla magistratura amministrativa, della ZTL la situazione, per il Comune di Palermo, si mette male. I cittadini, pur di non pagare un pedaggio odioso, non entrano nel Centro storico. Risultato 1: l’Amministrazione comunale non arraffa né i soldi dei cittadini, né i soldi che pensava di scippare ai commercianti, intenzionati a chiudere le proprie attività per trasferirsi altrove. Risultato 2: l’ormai imminente fallimento dell’AMAT. Con Confcommercio e Confesercenti che chiedono la sospensione della ZTL. Un disastro totale

Da una parte c’è Leoluca Orlando – o Sinnac’Ollando, come viene chiamato a Palermo – che non riesce a scippare ai palermitani i soldi per tenere in piedi il Tram e, quindi, l’AMAT che gestisce questo servizio. Dall’altra parte ci sono le famiglie e le imprese della città che non ne vogliono sapere di farsi ‘spennare’ dall’Amministrazione comunale. Da quasi un anno il primo cittadino cerca di trovare 15, magari 20 e, perché no?, anche 30 milioni di Euro per tenere in piedi le barracche delle società che fanno capo al Comune. Perché muru cu ‘u muru cu ‘uspitali, come si usa dire dalle nostra parti, non c’è solo la già citata AMAT, ma quasi tutte le società del Comune, ‘carrozzoni’ che, più che servizi per i cittadini, gestiscono clientele.

La scena – o l’operetta oscena, a seconda dei punti di vista – dell’Amministrazione comunale di Palermo che cerca di ‘alleggerire’ le tasche dei cittadini con una tassa di circolazione automobilistica contrabbandata per Zona a Traffico Limitato è uno spaccato di antropologia politica della vecchia politica siciliana.

Orlando – un vecchio democristiano cresciuto nel ‘formaggio’ della spesa pubblica – trova epistemologicamente inconcepibile amministrare una città senza soldi. Renziano di fatto per questioni appaltizie (gli eterni appalti ferroviari di Palermo, oltre un miliardo e 200 milioni di Euro, più altri ‘aggiornamenti’, tra Passante ferroviario, Tram e chiusura di un improbabile anello ferroviario), l’attuale sindaco di Palermo, da quando è tornato a Palazzo di città, ha già raddoppiato la pressione fiscale.

Ma per la sua Amministrazione i soldi non bastano mai. Soprattutto dopo che il Governo Renzi, prodigo nel foraggiare ricchi gli appalti ferroviari, ha invece tagliato al Comune di soldi che dovrebbero servire per fornire servizi ai cittadini. In questi anni a Orlando non è mai passato per la testa di afferrare la testa del serpente (cioè l’amico Renzi) per fargli ‘cacciare’ i soldi che ha scippato al Comune di Palermo. Orlando i soldi li vuole dai cittadini non nuove tasse, secondo i dettami della politica ‘europeista’ delle banche e della finanza.

Palermo – come tutti gli altri Comuni della Sicilia – è diventata una città più povera grazie ai già citati tagli del Governo Renzi e grazie, soprattutto, al presidente della Regione, Rosario Crocetta che, complici il PD e gli altri partiti del centrosinistra, i soldi della Regione (e quindi dei Siciliani!) li regala al Governo Renzi.

Nella logica politica renziana – che è la logica della Giunta Orlando – il conto lo devono pagare i cittadini.

Da qui le riflessioni ‘antropologiche’ di Orlando e dei suoi assessori, che vedono i cittadini palermitani passeggiare per le vie della città ancora in parte ben vestiti e nutriti e pensano:

“Ma questi perché non ci debbono dare 100 Euro a testa? Noi con questi soldi foraggiamo il Tram e ci facciamo i cavoli nostri con l’AMAT e con le altre società del Comune. Possibile che le nostre belle clientele debbano finire perché ‘sti selvaggi (parola veramente pronunciata da Orlando contro i cittadini che si oppongono alla ZTL) non vogliono cacciare i soldi?”.

Così Orlando, insieme con un pugno di ‘agguerriti ascari’ del Consiglio comunale, ha preparato la bella ZTL. ma i giudici amministrativi gliel’hanno inchiummata. Lui, il sindaco, con un dribbling alla Maradona, l’ha ritirata e l’ha ripresentata. Ma non potrà fare a meno di evitare il ricorso al TAR Sicilia che, gli piaccia a o no, si pronuncerà comunque su questa storia.

Ma il problema di Orlando, in queste ore, non è il TAR. Il problema è che i palermitani, questa storia della ZTL, l’hanno presa di punta. “Ad un cornuto, un cornuto e mezzo”, si usa dire a Palermo.

“Ci hai chiuso il Centro storico e vuoi i nostri soldi per farci circolare con le nostre automobili? Per noi ‘u Centro storico tu po’ tieniri“.

Così, fatti salvi i cittadini che non possono fare a meno di pagare il pedaggio al Comune (quelli che hanno deciso di vivere nel Centro storico), tutti gli altri si tengono fuori dalla parte antica della città.

L’abbandono del Centro storico da parte dei cittadini palermitani ha già ridotto il volume di affari dei commercianti che operano nella parte antica della città del 60-70%. In una settimana i commercianti del Centro storico sono già in ginocchio.

Per Orlando e per la sua Giunta è un mezzo disastro. Per carità, non che gliene freghi più di tanto che gli esercizi commerciali chiudano i battenti: il problema è che, se chiudono i battenti, il Comune non può più scippargli i soldi con la ZTL.

Insomma, con i palermitani che non entrano più nel Centro storico per non pagare la ZTL al Comune, Orlando e i suoi rischiano di appizzarici ‘u sceccu cu tutta ‘a carrozza…

Un paradosso tutto orlandian-arcurian-palermitano: il Comune (anni ’93-2000, Giunte Orlando con Emilio Arcuri assessore con delega al Centro storico) ha riempito il Centro storico di esercizi commerciali e, adesso, rischia di farli chiudere!

Il tutto pure con le proteste dei commercianti. Un disastro totale per Orlando che, dopo una settimana di ZTL, deve aver già capito che i 15-20 milioni di Euro che contava di far incassare al Comune da qui a Natale se li può scordare: e se li può scordare con l’incubo che il Comune debba restituire anche i pochi soldi che ha incassato finora: perché se il TAR Sicilia dovesse inchiummare – questa volta entrando nel merito – la ZTL, Orlando dovrebbe ritirarsi dalla vita politica. Si giocherebbe anche la possibilità di fare il candidato alla presidenza della Regione con il centrosinistra e con Forza Italia…

Tutto ciò considerato e rilevato, leggetevi, qui di seguito, cosa dicono i commercianti di Palermo di tutta questa storia.

Confartigianato Palermo: 

“Un calo d’affari superiore all’80 per cento. E’ quello rilevato dalle associazioni al termine della prima settimana dall’entrata in vigore della Ztl nel centro storico della città. “Anche se è presto per fare bilanci definitivi – dice Nunzio Reina, presidente di Confartigianato Palermo e coordinatore del tavolo delle associazioni – sono già stati provocati danni irreversibili alle imprese, che vivevano un momento complicato già nel periodo pre ZTL e non sono nelle condizioni di aspettare i tempi della politica, tanto da annunciare numerosi licenziamenti. Insieme a Confindustria, Confimprese, Confesercenti, Cidec, Cisal terziario e Adoc chiediamo all’Amministrazione comunale l’adozione immediata di due provvedimenti che potrebbero venire incontro alle esigenze delle imprese. Ovvero l’inversione o creazione del doppio senso di marcia in via Roma ed un biglietto d’ingresso nella ZTL, con validità dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 18,30 che comprenda ingresso e parcheggio al costo di due euro (per singola sessione)”. Lunedì, intanto, si riunirà il tavolo delle imprese per decidere le iniziative da attuare per tutelare chi lavora nella zona interessata dal provvedimento”.

Confesercenti Palermo: 

“Come temevamo, la ZTL di Palermo si è rivelata un autentico disastro per i commercianti del Centro storico e in particolare di via Roma e dintorni e di corso Vittorio Emanuele parte bassa: in alcuni casi i fatturati sono calati fino al 60% e diversi negozi sono pronti ad abbassare le saracinesche e a chiudere o, nel migliore dei casi, a spostarsi. Un pericolo che avevamo denunciato e per il quale avevamo proposto un pacchetto di contromisure: pulizia, decoro, sicurezza, parcheggi e relativi collegamenti, domeniche pedonali, inversione del senso di marcia di via Roma nel tratto Cavour-Stazione. Richieste rimaste lettera morta. Per questo la ZTL va immediatamente sospesa”.

Lo dice il presidente di Confesercenti Palermo Mario Attinasi. Che aggiunge:

“La nostra associazione è stata fra i più convinti sostenitori della chiusura al traffico di via Maqueda in cui però le condizioni erano ben diverse, abbiamo condiviso le iniziative del Comune che andavano nella direzione di favorire la vivibilità del centro cittadino nella convinzione che, per competere con i grandi centri commerciali, fosse necessario offrire qualcosa in più e di unico. Per farlo, però, bisognerebbe competere ad armi pari e invece nella ZTL mancano i servizi essenziali, sopratutto parcheggi e bus navetta. Riteniamo che questo percorso culturale, che suggerisce ai cittadini di fare a meno dell’automobile per arrivare in centro, vada condiviso con tutta la città e occorre assicurare l’alternativa dei mezzi di trasporto e dei parcheggi. Allo stesso modo occorre condividere le decisioni con le imprese che ricadono nella ZTL: la Zona a Traffico Limitato potrebbe essere un’opportunità commerciale per loro e un’alternativa ai centri commerciali per gli utenti, ma anche in questo casi i servizi di mobilità pubblica e di parcheggio sono indispensabili. Auspichiamo un atto di buon senso da parte dell’amministrazione, sospendendo questa ZTL in attesa dei dovuti correttivi”.

Della serie, prendi e porta a casa… O, sempre come dicono a Palermo: Vaitivilli a manciari, i picciuli!

Foto tratta da blogsicilia.it

 

 

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