L’assessore Miccichè e il presidente Marcello Greco fanno pace. Nel nome del sì al referendum?

5 ottobre 2016

Ormai tutte le ‘frattaglie’ politiche presenti all’Ars si stanno riunificando per cercare di convincere i Siciliani a votare sì al referendum costituzionale del Governo Renzi. Useranno anche la vertenza degli ex sportellisti per raccogliere voti? Questi signori non hanno e sono capaci di tutto. Noi ci auguriamo che i lavoratori della Formazione professionale e delle politiche del lavoro si ricordino chi sono Crocetta e Renzi e non si lascino imbeccherare il cervello da questi pifferai da strapazzo

Ormai l’audizione in commissione Cultura e Lavoro dell’Ars dell’assessore regionale al Lavoro, Gianluca Miccichè, è diventata un’operetta oscena. Oggi era prevista – per la ventesima o trentesima volta – la sua presenza. Ma l’assessore, ancora una volta, ha fatto sapere di essere a Roma per impegni. Quanti e quali impegni abbia a Roma il giovane assessore dell’UDC non si riesce a capire. Intanto il gruppo parlamentare all’Ars dell’UDC ha cambiato nome: si chiamerà “Centristi per il Sì” al referendum sulle riforme costituzionali volute dal Governo Renzi: un ‘altra buona occasione per non votarli più.

Però questa volta l’assessore Miccichè sembra giuificato: e a giustificarlo, niente poco di meno, è il presidente della stessa commissione Cultura e lavoro dell’Ars, Marcello Greco, che a qualche giorno fa ha chiesto le dimissioni dell’assessore e che, adesso, quasi quasi lo difende.

Scrive infatti su facebook Marcello Greco rispondendo a un gruppo di lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali:

“State tutti tranquilli: ho rinviato nuovamente a martedì su richiesta dell’assessore che mi ha anticipato il suo progetto per farvi lavorare tutti al Ciapi. Oggi si trova a Roma per recuperare dal ministro ulteriori diciotto milioni. Saluti”.

Per la cronaca, la scusa adottata dall’assessore Miccichè di trovarsi a Roma, come già accennato, non è nuova. Né può essere considerato nuovo il riferimento al Ciapi, l’ente di Formazione professionale della Regione nel quale dovrebbero trovare lavoro gli ex sportellisti.

Forse l’unica novità è il riferimento ai fondi del ministero del Lavoro: 18 milioni di Euro che, uniti ad altre risorse del Fondo Sociale Europeo, dovrebbero essere utilizzati per pagare questo personale.

Sarà così o è un’altra scusa dell’assessore?

A Noi questa storia che l’assessore Miccichè abbia fatto sapere di trovarsi a Roma per trovare i soldi per risolvere la vertenza degli ex sportellisti puzza. Così come non ci convince la ‘pace’ improvvisa tra lo stesso Miccichè e Marcello Greco.

Non è che i due hanno improvvisamente deciso di fare pace perché c’è alle porte il voto per il referendum?

La vecchia politica siciliana intende raccogliere voti utilizzando la disperazione che hanno creato nel mondo della Formazione professionale e delle politiche del lavoro? 

La cosa ci preoccupa non poco e, se dovesse essere così, ci fa un po’ schifo.

In ogni caso vorremmo rassicurare l’assessore e il suo capocorrente, l’onorevole Giampiero D’Alia:

con questa storia non farete proseliti per il sì al referendum sul papocchio costituzionale, perché la Sicilia e i Siciliani non hanno motivo di appoggiare il Governo Renzi che ha affamato la nostra Isola: e non hanno motivo di approvare le sue pessime riforme costituzionali.

Quanto a voi dell’UDC, giratela come volete, ma nella prossima Asemblea regionale non ci sarete: né voi, né gli altri ‘scienziati’ del Nuovo Centrodestra con i quali avete deciso di dividere pagnotte e destini…

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