La ministra Boschi cerca voti per il sì all’estero a spese dei contribuenti italiani

28 settembre 2016

In ballo ci sono circa 4 milioni di italiani all’estero che votano. A questi, a spese nostre, la ministra Maria Elena Boschi è andata a spiegare le ragioni del sì al referendum sulle riforme costituzionali. Sembra incredibile, ma è vero: viaggio pagato dall’ambasciata italiana, circa 300 mila Euro. Signori, questo è il PD di Renzi, per chi avesse ancora qualche dubbio…

 

Mentre Renzi, più per disperazioine che per convinzione, per raccattare qualche sì al referendum si gioca le carta dell’improbabile Ponte sullo Stretto di Messina e delle ‘mance’ ai pensionati, la ministra Maria Elena Boschi vola in Sud America – Argentina, Brasile, Stati Uniti, Canada – per spiegare agli italiani che vivono da quelle parti (e che votano: non bisogna dimenticare che sono circa 4 milioni gli italiani aventi diritto al voto che vivono all’estero) le ragioni del referendum.

“Il ministro incontrerà, in ogni sua tappa, la comunità italiana e si impegnerà a spiegare ai connazionali il referendum costituzionale. Anche il voto degli italiani all’estero, infatti, è molto importante per il risultato finale del referendum”, si legge su Italia chiama Italia – dieci anni di di italiani all’estero sul web (qui potete leggere tutto l’articolo).

Una domanda ci assale: a spese di chi è andata in Sud America la nostra ministra Boschi? E’ noto che lei è schierata per il sì: ciò significa che avrà fatto e farà campagna elettorale per il sì? A quanto pare sembra di sì. Tutto spesato. Ha pagato l’ambasciata italiana. Cioè i contribuenti italiani. A certificarlo c’è anche un comunicato ufficiale. Sembra incredibile, ma è vero!

Costo del viaggio: 300 mila Euro secondo Il Giornale (come potete leggere qui).

C’è da meravigliarsi? No. Ormai da questo Governo Renzi ci aspettiamo di tutto. Basti pensare al quesito referendario truffaldino denunciato dal Codacons (come potete leggere qui). O alla già citata ‘mancia’ da elargire ai pensionati (aumentando il deficit: tanto non è che lo pagheranno Renzi e i suoi amici: lo pagheranno gli italiani). Figuriamoci se questi si fermano davanti alle interrogazioni parlamentari che denunciano l’utilizzazione impropria di fondi pubblici.

La Corte dei Conti chiederà al Governo – e, in particolare, all’ambasciata italiana – conto e ragione di queste spese?

Ragazzi: è inutile prendersela: l’Italia è quella che è: un Paese di Pulcinella, dove il Governo – che dovrebbe rimanere estraneo al referendum sulle riforma costituzionali – fa campagna elettorale per il sì. E dove un ministro della Repubblica gira il mondo a spese dei contribuenti, sempre per fare propaganda elettorale.

“Un Paese senza”, scriveva negli anni ’80 del secolo passato Alberto Arbasino: senza memoria e senza storia.

Ma anche senza ritegno…

 

 

 

 

 

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