La Sicilia ai giovani Siciliani: un corteo per ricordare la rivolta del Sette e mezzo

21 settembre 2016

Le nuove generazioni non ci cascano. Rimandano al mittente le bugie storiche e si riappropriano dell’identità Siciliana. Con buona pace degli intellettualoidi italienati e salariati. Appuntamento domani a Palermo, in Piazza Verdi, alle 17.30

Sulla memoria si fonda il futuro di un popolo. Ed è proprio la memoria che è stata negata ai Siciliani costretti a studiare, sui banchi di scuola, una storia falsata che ha censurato l’identità di un popolo e gli eventi più significativi della nostra terra.

Ma la propaganda storica non funziona più. In tutto il Sud, grazie al coraggio della storiografia moderna, all’impegno d movimenti e di molti intellettuali, è cominciato un processo irreversibile che mira a ristabilire la verità contro i soprusi delle menzogne storiche (di questi argomenti ci stiamo occupando ogni giorno nella nostra rubrica storia e controstoria).

Un risveglio che sta interessando pure la parte migliore della Sicilia: i giovani, sempre più consapevoli dei loro diritti e tra questi, del diritto alla verità storica. In questo nuovo contesto si inserisce il corteo in memoria della Rivolta del Sette e mezzo, una delle rivoluzioni più importanti della storia siciliana (Settembre 1866) contro i soprusi della neo Italia Unita che i libri di storia ufficiali ‘dimenticano’ di approfondire.

Il corteo, organizzato dai giovani dei centri sociali, è in programma domani, giovedì 22 Settembre, nel capoluogo siciliano, a partire dalle 17.30. L’appuntamento è in Piazza Verdi (Teatro Massimo). I ragazzi invitano la cittadinanza tutta a partecipare con dei manifesti che stamattina tappezzano i muri del centro, rigorosamente scritti in siciliano:
A rivorta nun appi nuddu leader carismaticu, ma fu ‘a genti dî quarteri populari a essiri u viru capu dâ rivorta […]. Una doppu l’àutra i casermi dî carabineri foru cunquistati, e nnô giru di pochi uri i ribelli s’avìanu pigghiatu ‘a città.” si legge nei manifesti.
“È facili dunca capiri nzoccu lassò l’unità d’Italia nnâ nostra terra, i siciliani avìanu sulu du’ strati: briganti o emigranti.”

In questo articolo vi proponiamo un video in cui Franco Busalacchi, editore di questo blog, scrittore e storico, e Ignazio Coppola, esperto di storia siciliana, parlano della rivolta del Sette e Mezzo su Tvm.

In questo, invece, un approfondimento di TerraeLiberazione, sulla portata di quella rivolta che può essere considerata una delle più grandi rivoluzioni proletarie di tutti i tempi.

Ciò che è certo è che i tempi stanno cambiando. E che i giovani Siciliani si stanno preparando a riprendersi la Sicilia. Con buona pace degli intellettualoidi italienati e salariati e di una classe politica di ascari che continua a giocare con il futuro dei giovani. 

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