Palermo, storia di un pensionato finito a chiedere l’elemosina davanti a un bancomat

18 settembre 2016

Renzi ha “abbassato” le tasse. Rosario Crocetta ha “rilanciato” la Regione siciliana. Leoluca Orlando ha reso “europea” Palermo. Intanto, nel capoluogo della Sicilia, la povertà aumenta, aumenta, aumenta. Vi raccontiamo una scena vissuta stamattina davanti a un bancomat. Storie ormai ordinarie in una città, in una Sicilia dove i cittadini che un tempo erano catalogati tra i ceti medi, oggi in buona parte ceti medio bassi, spesso non arrivano più alla fine del mese

Palermo, otto di mattina. Ci troviamo davanti lo sportello di un bancomat. Una signora è alle prese con la tastiera. Aspettiamo. Prima di noi, appoggiato ad un’automobile, c’è un signore anziano. La signora ha terminato l’operazione. Il signore anziano non si muove. Rimane fermo.

“Signore, prego, tocca a lei”, diciamo.

“Vada lei, vada lei”, ci risponde.

“Ma perché, se tocca a lei?”, osserviamo.

“Vada, vada”.

Così ci troviamo davanti al bancomat. Terminata l’operazione ci accorgiamo che il signore è ancora appoggiato all’automobile. La novità è che ci fissa. E ci chiama.

“Scusi – ci dice – posso chiederle una cortesia?”.

“Prego”.

Osserviamo incuriositi questo signore anziano: capelli grigi, camicia azzurra, pantaloni con la piega, giacca, mocassini color marrone. Tratto distinto.

Ci dice:

“Sa, mi viene sempre difficile chiederlo, infatti non lo chiedo a tutti. Ma a lei sento di poterlo chiedere!.

“Dica”.

“Non è che potrebbe darmi qualcosa, sa…”.

Per un attimo ci rifiutiamo di realizzare quello che ci sta chiedendo: chiede l’elemosina? Possibile?

Rispondiamo:

“Ha bisogno di qualcosa?”.

“Sì, se lo può fare qualcosa, anche 2 Euro”.

Tiriamo fuori dalla tasca un biglietto da cinque Euro e lo porgiamo al signore anziano. E aggiungiamo:

“Le va un caffè?”.

“Con piacere”, ci risponde.

Il bar è a circa duecento metri, forse più. Lungo il tragitto il signore ci racconta che per lui l’elemosina è storia di qualche mese.

“Sa, sono un ex commerciante pensionato. Avevo un’attività, ma adesso sono in pensione. Non si direbbe, ma ho quasi 78 anni. Li porto bene, vero?”.

“Benissimo”, rispondiamo.

“Anche mia moglie ha una piccola pensione. In due arriviamo a circa mille e 200 Euro al mese. Ma da due anni non arriviamo più alla fine del mese. Abbiamo una figlia della quale ci dobbiamo occupare. Non mi chieda che ha e perché. Sappia che ci costa quasi cinquecento Euro al mese e non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarla”.

“Con gli altri soldi che ci restano dobbiamo pagare l’affitto, il condominio, la luce, l’acqua e le altre tasse. E ora anche la ZTL, perché viviamo dentro l’area del Centro storico. Ma non la pagherò, perché ho deciso di sbarazzarmi dell’auto. Del resto, ho una certa età. Va bene così”.

“Come le ho detto, da due anni non arriviamo alla fine del mese. Da due anni io e mia moglie, gli ultimi dieci giorni del mese, andavamo a mangiare alla mensa. Sa, dove si va quando non ci sono altre possibilità. Ma da sei mesi mia moglie è a casa. Sta quasi sempre a letto. Cos’ha non si è ancora capito. Sappiamo che ogni due mesi deve fare particolari analisi cliniche, alcune con il ticket, altre a pagamento. Sa, quelle analisi che ora sono a pagamento”.

“Anche le medicine: alcune sono con la ricetta e il ticket, altre sono a pagamento. Così i nostri conti sono saltati. Già il dieci di ogni mese non abbiamo più come mangiare. Né possiamo non pagare la luce, perché l’Enel ormai interrompe il servizio subito. Sarebbe un disastro”.

“Io vado sempre a mangiare in mensa. Mia moglie ormai resta a casa. Ma con tutti i risparmi, con tutti i sacrifici, non ci arriviamo lo stesso. Abbiamo pure rinunciato alla Tv. Da sei o sette anni non pagavamo più il canone. E chi ce li aveva i soldi per pagarlo? Ci hanno raccontato che sarebbe aumentata la bolletta dell’Enel. E che ci avrebbero fatto arrivare anche gli arretrati del canone Tv. Così abbiamo rinunciato alla televisione, che era l’unico svago di mia moglie. Mia moglie ha pianto. Per lei è stato un colpo rinunciare alla Tv. Ma non avevamo scelta”.

“Non mi chieda come facciamo ad arrivare alla fine del mese, perché non lo so nemmeno io. So che, nonostante tutto, non ci arriviamo. Meno male che la farmacista è comprensiva. Dicono che i farmacisti pensano ai soldi. Invece le posso dire che l’unica persona che ci stiamo trovando vicino è la farmacista. Samo indietro di quasi quattro mesi di ticket e di alcuni farmaci a pagamento. Ogni volta che vado a prendere le medicine per mia moglie porto quello che posso. La farmacista è sempre gentilissima. Mi sorride sempre: tranquillo, quando potrà pagherà, pensi alla signora”.

Noi, invece, pensiamo al Governo Renzi, che dice di aver abbassato le tasse. Il Governo Renzi che ha reso ‘democratica’ la Tv con il canone dentro la bolletta ENEL.

Pensiamo alla Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha “ottimizzato” la spesa sanitaria facendo pagare circa 200 analisi cliniche.

Pensiamo a Prodi che ci diceva che con l’Euro avremmo lavorato la metà e guadagnato il doppio.

Pensiamo alla Regione siciliana che non si occupa più della spesa sociale.

Pensiamo al presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha firmato due ‘Patti scellerati’ con Renzi, regalando a Roma i soldi dei siciliani.

Pensiamo all’Amministrazione comunale di Palermo, che in tre anni ha raddoppiato la pressione fiscale in città, portandola da 200 milioni di Euro a 400 milioni di Euro e che, adesso, vuole anche la tassa di circolazione automobilistica abusiva, contrabbandata per ZTL, per tenere in piedi il ‘carrozzone’ AMAT e un Tram che costano una barca di soldi.

Mentre pensiamo a tutto questo, osserviamo il signore anziano, dal tratto distinto, già commerciante, che vive in casa di affitto, con la moglie malata a casa, senza più nemmeno la televisione. E senza i soldi per mettere insieme pranzo e cena.

“La ringrazio – ci dice con un sorriso -. Lei è veramente gentile. Andiamo avanti. La giornata è lunga. Speriamo bene”.

 

 

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti