Scuola: tanto per cambiare in Sicilia comincia all’insegna del caos

13 settembre 2016

Restiamo l’ultima regione italiana per la scuola a tempo pieno, per le mense scolastiche e, in generale, per le attività di supporto. Ma siamo i primi per dispersione scolastica, per carenze nell’edilizia scolastica, nell’assenza di prevenzione antisimica e nell’incompletezza dei corsi di insegnamento e delle strutture di docenza. E dire che il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, è siciliano. Che combina ‘sto signore? Nulla di serio. E bene che i protagonisti della scuola siciliana si ricordino di tutto quello che sta accadendo al momento del voto

 

La “Buona scuola” sta per iniziare anche dalle nostre parti. Ancora una volta nel caos. Ancora una volta la Sicilia è l’ultima regione d’Italia per attuazione del tempo pieno, per offerta del servizio di mensa scolastica e per le attività di supporto. E’ al primo posto, invece, per dispersione scolastica, per carenze nell’edilizia scolastica, nell’abbattimento delle barriere architettoniche, nell’assenza di prevenzione antisimica e nell’incompletezza dei corsi di insegnamento e delle strutture di docenza. Per non parlare degli  organici amministrativi.

Le carenze più gravi si riscontrano nella scuola più importante, quella primaria, che rappresenta il primo e decisivo  incontro del cittadino con le istituzioni repubblicane.

Eppure la Sicilia conta nel cosiddetto “Governo centrale” addirittura un Sottosegretario all’Istruzione in persona di Davide Faraone. Sarà proprio per questo che nel mondo della scuola della nostra Isola si registrano tutte queste carenze? A ben vedere, tutto ha fatto Faraone, tranne che il lavoro per cui è pagato da noi contribuenti.

Il vice ministro, invece che al ministero passa il suo tempo in Sicilia (come potete leggere qui), ahinoi, non per guarirne i mali e migliorarne la qualità della vita, NO. Organizza feste dell’Unità di Rondolino, quello che ci insulta, inaugura comitati per il sì al referendum senza capirne la pericolosità per la sopravvivenza della nostra Regione e pontifica su chi nel suo sciagurato partito, il PD, deve presentarsi candidato alla Presidenza della Regione.

Facciamo capire fin da adesso a questo personaggio che quando lui e il suo partito si presenteranno per elemosinare il voto, i docenti, gli alunni e i genitori si ricorderanno di tutti i disagi a cui l’incapacità e l’indifferenza di questi politicanti d’accatto costringe la cosa più importante nella vita dei nostri propri figli, la scuola e l’insegnamento.

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