Gianfranco Miccichè e l’elogio della raccolta (politica) indifferenziata

13 settembre 2016

Il capo di Forza Italia in Sicilia ha delineato quale sarà la sua strategia politica in vista delle elezioni regionali del prossimo anno: ovvero, ‘calare una paranza’ per pescare tutto quello che resta del centrodestra della politica siciliana della Prima e della Seconda Repubblica: ex democristiani, Fratelli d’Italia, naturalmente i suoi compagni di partiti e persino i leghisti di Noi con Salvini in salsa sicula

 

di Claus Cahib

In una lucida intervista al radiogiornale Rai di Sicilia, il buon Nosferatu (al secolo Micciché Gianfranco), svegliatosi per la circostanza, ha esposto la linea politica a cui ispirerà la sua azione per giungere qualunquemente alle elezioni regionali dell’anno prossimo.

Il micchichepensiero (ineludibile ossimoro!) si riduce a questo: “Noi (Noi chi? I reduci forza italioti? I relitti del Grande Sud, non è chiaro) ci uniremo a Saverio Romano che porta i cuffariani ancora a piede libero, con le mamme di Fratelli d’Italia, il Centro del centro (“u civu civu”) del Ccd, con Noi con Salvini, (noi con Salvini!! Ragazzi!!) e tutto il nuovo che avanza e va in discarica: plastica, cartone da cibo, pile scariche, medicinali scaduti, bombolette spray usate, oli esausti, ex deputati nazionali e regionali schifiati da tutti, transfughi dei responsabili, di Art. 4, 31 e 47, migranti verdiniani dell’ala destra e profughi dell’ala sinistra.

Il tutto al netto del percolato stabilizzato!!

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