Crocetta, Gucciardi, Cracolici e Marziano lo capiscono che i Siciliani non tollerano più le loro bugie?

11 settembre 2016

L’ulteriore taglio dei servizi sanitari essenziali a danno dei Siciliani, disposto da Renzi e da Crocetta, certifica che, per questi signori del PD, la nostra Isola è una colonia. E mentre ci tolgono altri servizi sanitari essenziali, annuncianio mirabolanti investimenti per 3 miliardi di Euro che non arriveranno mai. Ora che Renzi pensi che 5 milioni di Siciliani abbiano l’anello al naso ci può stare. Ma il presidente Crocetta e gli assessori Cracolici, Gucciardi, Marziano lo capiscono o no che i Siciliani non li sopportano più?

 

In queste ore, in Sicilia, assistiamo, a una mega contraddizione tra realtà e linguaggio. Da un lato c’è la disperazione di migliaia e migliaia di Siciliani, già provati una una crisi economica senza precedenti, che si vedono ulteriormente privati di un servizio sanitario pubblico già largamente inefficiente. Dall’altro lato ci sono il Governo nazionale di Matteo Renzi e il Governo regionale di Rosario Crocetta che annunciano mirabolanti investimenti e persino il G7 in Sicilia.

La disoccupazione giovanile, nella nostra Isola, è più del doppio di quella del Nord Italia (sfioriamo ormai il 70%). La Regione siciliana è fallita. I Comuni stanno fallendo, uno dietro l’altro (i Comuni che non hanno ancora dichiarato il dissesto non hanno approvato né il Bilancio consuntivo del 2015, né il Bilancio 2016), le ex Province non pagano più nemmeno gli stipendi ai dipendenti.

Le autostrade sono abbandonate. Le strade provinciali pure. Non c’è manutenzione negli edifici scolastici (se dovesse succedere qualcosa nessuno si dichiarerà responsabile). Il costo dell’acqua – gestione rigorosamente privata – è alle stelle. La gestione dei rifiuti è un delirio. La Formazione professionale è bloccata. Le politiche del lavoro non ci sono più.

L’agricoltura è allo sbando: gli assessori di turno, oltre a farsi i fatti propri, si limitano ad elargire le ‘mance’ a una parte scarna degli agricoltori, mentre il grano canadese sbarcato con le navi soppianta il grano siciliano, l’olio d’oliva tunisino sostituisce l’olio extravergine siciliano e, per chiudere, aspettiamo gli agrumi del Centro Africa che dovrebbero assestare la botta finale alla nostra agrumicoltura (l’ultimo ‘regalo’ dell’Unione Europea, come vi abbiamo raccontato qui).

Ormai non c’è una sola cosa che funzioni, in Sicilia. Ed è in questo scenario che si sta consumando l’attacco furibondo di Renzi e Crocetta a quello che resta della sanità siciliana.

Se girate per i Pronto Soccorso della Sicilia – come facevano i giovani che si avvicinavano al mestiere di giornalista prima che venisse in auge “il giornalismo da università” – assisterete alle seguenti scene.

File chilometriche di persone che aspettano dodici, sedici, anche ventiquattro ore prima di venire visitati.

Pazienti che stazionano, l’uno sopra all’altro, nelle stanze, nei corridoi e persino negli sgabuzzini dei Pronto Soccorso. E sapete perché? Perché i medici del Pronto Soccorso, dopo averli visitati, ne dispongono il ricovero. Ma i posti letto non ci sono. Così malati gravi, se non gravissimi, attendono un giorno, due giorni, tre giorni, quattro giorni, cinque giorni prima di essere ricoverati.

Resistono? Alcuni si riprendono e tornano a casa. Altri aspettano.

Il tutto mentre non esiste un solo Pronto Soccorso dedicati ai migranti che, a migliaia, continuano a sbarcare in Sicilia. E sapete dove vengono sistemati i migranti che stanno male? Nei Pronto Soccorso, a contatto con la popolazione locale. Tutti insieme appassionatamente. Nella speranza che non arrivino malattie contagiose.

(Facendo finta di non sapere che, con questi pazienti extra comunitari, potrebbe arrivare una forma di tubercolosi resistente agli antibiotici). 

Sapete perché negli ospedali siciliani mancano i posti letto?

Perché qualche anno fa, per motivi rimasti ‘misteriosi’, la Regione ha fornito allo Stato dati dai quali risultavano attivati, in Sicilia, un numero di posti letto superiore a quelli realmente presenti.

Così, da oltre due anni, il Ministero della Salute – parliamo della ‘scienziata’ Beatrice Lorenzin, Nuovo Centrodestra Democratico, formazione politica che i Siciliani sani di mente non dovrebbero votare mai più – pretende che la Regione tagli altri posti letto.

Alla fine c’è riuscita, la Ministra Lorenzin, a imporre un nuovo taglio di posti letto alla Sicilia. Sembra incredibile, ma c’è riuscita. Già senza questo ennesimo, assurdo taglio di altri posti letto i medici pubblici della nostra Isola non sapevano più dove mettere i malati. Che succederà non le nuove penalizzazioni?

Il ‘caso’ dell’ospedale di Cefalù è emblematico, ma non è il solo.

A Cefalù – è illogico, ma è così – vogliono togliere pure Unità di terapia intensiva coronarica (Utic) e cardiologia. Può una cittadina turistica di valenz ainternazionale essere privata di un servizio sanitario così importante?

Ieri sera abbiamo raccolto un’indiscrezione che non sappiamo quanto possa essere credibile. Sembrerebbe che il taglio del reparto di Unità terapia intensiva coronarica e di cardiologia sia stato annunciato, ma non verrà attuato. I tagli riguarderebbero solo neurologia, oncologia e urologia. Perché annunciare, allora, anche il taglio di Utic e cardiologia?

Perché così il PD – o meglio, i parlamentari di questo partito della zona, a quanto pare in ribasso – potrebbero intervenire per ‘salvare’ Utic e cardiologia. I cefaludesi – ma anche ai cittadini di Caltanissetta, Enna, Messina e Agrigento che usufruivano dei servizi sanitari dell’ospedale San Raffaele di Cefalù – resterebbero comunque privi sei servizi di neurologia, oncologia e urologia. Ma almeno conserverebbero l’Unità di terapia intensiva coronarica e cardiologia.

Della serie: ti tolgo quattro, grazie ai parlamentari della zona del PD te ne restituisco uno, e i cittadini debbono restare ‘grati’ ai parlamentari del PD di non avere perso anche il quattro presidio ospedaliero.

Sono discorsi da Regione trattata come colonia. Ma cos’è la Sicilia, per il PD di Renzi, se non una colonia alla quale succhiare il sangue?

Cafalù, lo ricordiamo, è solo uno dei tanti casi in cui Renzi e Crocetta stanno ulteriormente riducendo i servizio sanitari pubblici che definire già carenti è poco. Ne potremmo citare altri.

Accanto allo smantellamento della sanità, negli stessi giorni, Renzi piomba in Sicilia e, insieme con Crocetta e con altri tirapiedi annuncia la mirabolante spesa di 3 miliardi di Euro.

Come abbiamo scritto ieri (lo potete leggere qui), intanto sono soldi nostri. Soldi che due governanti incapaci – l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo e il già citato Crocetta – non hanno saputo (o voluto) utilizzare negli anni passati. Erano molti di più: quasi 10 miliardi di Euro. Ma sono diventati 3, perché 7 miliardi di Euro li ha già presi il Governo Renzi in parte per foraggiare il Centro Nord Italia, in parte per pareggiare i conti di un’Italia che cola a picco.

Sono diventati 3 miliardi, ma esistono solo sulla carta. Se volete ci possiamo mettere la firma oggi: di questi 3 miliardi di Euro sbandierati da Renzi e Crocetta, alla Sicilia arriverà, sì e no, un centinaio di milioni e forse anche meno.

Sapete a cosa servirà questo centinaio di milioni di Euro? Ad aprire i cantieri il prossimo anno, in occasione delle campagne elettorali per le elezioni politiche e per le elezioni regionali. Assunzioni temporanee & voti. Renzi non è forse il capo del Governo degli 80 Euro?

Niente investimenti strutturali, niente posti di lavoro veri per ingegneri, architetti, geologi, agronomi e per altri laureati della Sicilia. Solo appalti ‘volatili’ – tipo riparazioni di strade, avvio dei lavori per i termovalorizzatori – che verranno gestiti da imprese del Centro Nord Italia che assicureranno le ‘briciole’ alle imprese siciliane e posti di lavoro temporanei per la manovalanza.

I laureati siciliani continueranno a emigrare. Ed è meglio così, perché questo non voterebbero mai per il PD. Meglio che vadano in Inghilterra o dove gli capita. basta che vadano via dalla Sicilia perché il loro voto potrebbe ‘inquinare’ il voto clientelare.

Vi sembra esagerato? E allora guardatevi in giro: a cosa sono serviti i Governi regionali di centrosinistra che si sono susseguiti dal 2008 ad oggi in Sicilia? Non è forse la Lega nazionale delle Cooperative che controlla quasi tutte le grandi e medie opere pubbliche in corso di realizzazione nella nostra Isola?

E quella parte delle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) non sono forse stati gestito da ANAS e Ferrovie?

Il tutto senza mafia, ovviamente. Che quando arrivano Lega delle Cooperative, ANAS e Ferrovie ‘sparisce’, come per miracolo.

Insomma, la Sicilia muore. Ma Renzi e Crocetta ci dicono che arriveranno 3 miliardi di Euro. Il taglio della sanità è vera, la disoccupazione è vera, ma il PD prova a incantare i Siciliani con sogni.

Cosa volete che gliene fregi ai Siciliani adesso privati pure dei servizi sanitari essenziali dei 3 miliardi di appalti (che peraltro è una sonora fesseria)? O del G7 a Taormina? Ma tutto fa brodo per il PD renziano.

Del resto, a cos’è servita la grottesca Festa dell’Unità a Catania se non a vendere illusioni?

Ci chiediamo e chiediamo: ma i vari Crocetta, Cracolici, Gucciardi, Marziano lo capiscono o no che i Siciliani non li tollerano più?

Abbiamo già detto della crisi dell’agricoltura che oggi minaccia non soltanto gli agricoltori, ma anche i cittadini-  consumatori, costretti a mangiare prodotti di dubbia provenienza, forse carichi di veleni.

Bruno Marziano, assessore alla Formazione professionale, da un anno non fa altro che trovare scuse per bloccare il settore. I soldi del 2016, oltre 100 milioni di Euro, non sono stati spesi. Forse sono già stati spesi da Roma. Ma Marzianol e i burocrati al suo servizio contunuano a raccontare bugie.

Baldo Gucciardi è l’assessore regionale alla Salute-Sanità. Non ha bisogno di presentazioni: con gli ulteriori tagli agli ospedali pubblici siciliani si sta presentando da solo.

Tagliano, massacrano quello che resta della Sicilia e continuano a raccontare bugie.

“Mi racconti una fiaba? No, ti racconto una balla, così ti abitui”, scrive Altan.

Foto tratta da lasicilia.it

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