Muos, la ministra Pinocchi: “Non c’è un problema Salute”. E chi lo ha detto?

8 settembre 2016

Le recenti dichiarazioni della ministra della Difesa riaccendono i fari sulla questione sanitaria. E ci ricordano che è dai tempi del Governo Prodi che il Governo italiano se ne frega della Sicilia e dei Siciliani…

Arriverà il giorno in cui sapremo quali trame e quali forze si sono dispiegate dietro l’affaire Muos di Niscemi? Ne dubitiamo. Certo è che più passa il tempo e più appare chiaro come i Governi italiani siano stati completamente asserviti agli USA in questi lunghi anni che possiamo fare partire dal 2006, quando il Ministero della Difesa, senza chiedere il parere del Parlamento, esprime parere favorevole affinché il nuovo impianto di telecomunicazioni satellitari della Marina Usa venga impiantato in Sicilia. Siamo alle solite: tutto si può fare in Sicilia, povera colonia senza patrioti.

Tutti i Governi, tranne, uno, a quanto pare. Nel 2013, alcune inchieste giornalistiche, tra le quali questa di Repubblica, raccontarono di una ostilità americana al Governo Prodi perché la sua ala sinistra era convintamente contraria all’installazione delle nuove antenne belliche americane a Niscemi. Particolari venuti fuori a proposito dell’inchiesta sulla compravendita dei parlamentari che poi, di fatto, determinarono la caduta di quel Governo. 

Da allora, se gli USA hanno trovato ostacoli sul loro cammino, non è certo per merito di qualche ala di governo che si preoccupa di tutelare la salute dei siciliani o la loro vocazione pacifista, ma solo grazie al Movimento No Muos che attraverso i suoi legali e attraverso scienziati non governativi, ha dato filo da torcere nei tribunali.

Purtroppo, l’attuale Governo italiano, se è possibile, sulla questione Muos è pure peggio dei precedenti. Perché mente sapendo di mentire. Prima del 2013, infatti, non c’erano stati né studi approfonditi né tanto meno pronunciamenti dei giudici. Si poteva dire tutto e il contrario di tutto.

Oggi le cose non stanno più così. Eppure, il Governo Renzi, continua come se nulla fosse. L’ultima perla di saggezza è della ministra della Difesa Roberta Pinotti, che, qualche giorno fa, alla Festa dell’Unità a Catania, ha dichiarato: “‘C’è una preoccupazione dei cittadini che riguardava la salute, sono preoccupazioni che vanno tenute in conto, ma c’è un Istituto di Sanità che ha dichiarato che non ci sono problemi per la salute. Ad oggi abbiamo una serie di dichiarazioni che ci dicono che il problema non c’è”.

Davvero? Le cose non stanno esattamente così. Perché neanche l’Istituto Superiore della Sanità, nella sua relazione ufficiale del 2013 commissionata dal Governo, manifesta tanta sicumera. Se da un lato, infatti, ha fornito ai politicanti italiani qualche appiglio con affermazioni secondo cui “il sistema di antenne satellitari non impatterebbe negativamente sulla salute della popolazione”, dall’altro ha aggiunto che c’è «la necessità di un’’attenta e costante sorveglianza sanitaria della popolazione delle aree interessate, oltre che dell’’attuazione di un monitoraggio dei livelli di campo elettromagnetico successivamente alla messa in funzione delle antenne Muos, anche in considerazione della natura necessariamente teorica delle valutazioni effettuate su queste specifiche antenne”. 

Valutazioni teoriche, dunque, che non escludono affatto rischi concreti per la salute. Non solo. Nella relazione (che potete leggere qui), gli stessi studiosi dell’ISS  fanno riferimento ad un loro parere del 2009, sempre in merito al Muos, aggiungendo con una postilla che, al momento della stesura di quel parere, l’ISS non era a conoscenza del fatto che sul sito prescelto- Niscemi- ci fossero già altre antenne attive (pag 3 della relazione, postilla 6). muos-5

Insomma, il parere del 2009 era incompleto, quello del 2013 è solo teorico e basato su misurazioni- come vedremo a breve- dubbie. Possiamo stare tranquilli. 

Non solo. Anche se la stampa di allora diede grande risalto ad alcune frasi delle relazione ufficiale, c’è un’altra relazione, venuta fuori sempre dal tavolo istituito all’ISS, che è molto più esplicita nel parlare di rischi concreti (la leggete qui). E’ quella firmata da esperti del calibro di Massimo Zucchetti e Mario Palermo che erano stati designati dalla Regione siciliana che poi, con lo spirito di Don Abbondio del presidente, Rosario Crocetta, ha ignorato le loro conclusioni. 

Quindi, da quel tavolo istituito all’ISS non è arrivata nessuna rassicurazione: né nella relazione ufficiale che potremmo definire con un eufemismo ‘diplomaticamente prudenziale’, nè tantomeno nella relazione di ‘minoranza’.

Le polemiche intorno alla relazione ufficiale, come forse ricorderete, non sono mancate. Con precisazioni ex post e i No Muos pronti a sottolineare le incongruenze.

Ma la bocciatura più sonora di quella relazione è arrivata dai giudici del TAR Sicilia che hanno affermato che lo studio dell’Istituto superiore di sanità presentava così tante lacune da non potere essere considerato attendibile (la sentenza, del Febbraio 2015, dichiarava illegittimo l’iter autorizzativo). Insomma, il principio di precauzione, era stato completamente ignorato. Il perito del Tar, professor Marcello D’Amore avava sottolineato come l’ISS si fosse basato “su procedure di calcolo semplificate che non forniscono accettabili indicazioni nell’ottica del caso peggiore” e come gli enti che si erano occupati della misurazione dei campi elettromagnetici lo avessero fatto “in maniera non esaustiva”.

C’è da dire che il Cga – organo di chiara emanazione politica- ha recentemente ribaltato la sentenza, suscitando nuove polemiche e nuove azioni legali, mentre vanno avanti le inchieste penali che coinvolgono, tra gli altri, un funzionario della Regione siciliana e mentre la Procura di Gela decide di portare alla sbarra 129 attivisti in una sorta di maxi-processo che suona un po’ come una farsa (qui abbiamo riassunto la questione). 

Al di là delle vicende giudiziarie, penali e amministrative, di cui sentiremo ancora parlare, resta apertissima le questioni sanitaria.

Ci chiediamo e chiediamo: sulla base di quale evidenza scientifica la ministra Pinotti rassicura la popolazione? Il mistero continua e gli attivisti No Muos ricordano all’esponente del Governo Renzi che c’è anche un problema di costituzionalità che un ministro non potrebbe ignorare:

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“La Stazione di Comunicazione di Niscemi, all’interno del quale sorge il MUOS, è un’istallazione di “Uso Esclusivo” delle forze armate statunitensi. Non è presidio NATO, come è facile intuire già dal fatto che uno dei trasmettitori è ubicato in Australia che non è paese NATO. Simili istallazioni non sono previste né dal Trattato NATO, né da alcun altro trattato internazionale approvato dal nostro Parlamento. In particolare le basi di uso esclusivo sono contemplate da un trattato non approvato dal Parlamento del 1995 che prevede che siano utilizzate per le missioni affidate esclusivamente dallo stato d’origine, mentre la base di Niscemi è regolata da un accordo tecnico del 2006. Entrambi mai passati dal Parlamento”.

“Ciò vuol dire che, – proseguono i No Muos- senza approvazione parlamentare il Governo ha concesso zone del territorio nelle quali si svolgono attività belliche sulle quali non abbiamo nessun tipo di controllo. Nel caso del Muos la cosa è particolarmente grave perché si tratta di un sistema di comunicazione globale ed oggi non è possibile distinguere sistemi d’arma e sistemi di comunicazione in quanto si integrano, specialmente nel comando delle armi a controllo remoto ( droni ).

Tutto questo – sottolineano i No Muos- è avvenuto in violazione degli artt. 11, 80 ed 87 della Costituzione e sul punto si sono espressi in modo chiaro non esponenti del movimento ma anche il Costituzionalista, Prof. Agatino Cariola ed il docente di Diritto Internazionale Prof. Rosario Sapienza nei convegni tenutisi all’Università di Catania il 22 ottobre 2013 ed al Tribunale di Catania il 15 novembre 2014. Il minimizzare la questione di gravi violazioni costituzionali da parte della ministra Pinotti a questo punto offre il metro per stimare in quale considerazione questo Governo tenga anche i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale ed il ruolo del Parlamento che, con la riforma, vogliono ulteriormente indebolire”.

Sulle affermazioni della ministra Pinotti sul ruolo strategico della Sicilia e della sua funzione di portaerei sul mare “è evidente che il Governo da solo, senza voto parlamentare, ha deciso sul destino di un territorio. E’ chiaro che ruolo strategico, vuol dire sovraesposizione del territorio e delle popolazioni al rischio bellico. Sovraesposizione aumentata a dismisura se causata anche da basi militari straniere che ospitiamo senza che ci sia consentito alcun controllo e, quindi, dall’incondizionata subordinazione a scelte militari e di politica internazionale effettuate da paesi terzi. Tanto più che per l’uso di tali basi non sono previsti termini di scadenza o di revisione dei trattati”.

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