Il Governo Crocetta sbaracca l’ospedale San Raffaele di Cefalù: le lacrime di coccodrillo della CISL siciliana…

8 settembre 2016

Addio all’ospedale San Raffaele di Cefalù che, in un solo colpo, perde l’Unità coronarica con annessa cardiologia, neurologia, oncologia, urologia. In pratica, diventa un mezzo Punto Territoriale di Assistenza. Una scelta ‘intelligente’ per uno dei più importanti poli turistici della Sicilia. la sceneggiata della CISL siciliana, alleata di ferro di Renzi e Crocetta che fa finta di opporsi a una scelta dissennata degli stessi Renzi e Crocetta. La sconfitta politica del vice presidente dell’Ars, Giuseppe Lupo. Le dichiarazioni di Pietro Alongi

Mentre tutti i giornali (di regime?) del sindaco di Roma, Virginia Raggi, diventata la finte di tutti i mali italiani, in Sicilia il Governo regionale di Rosario Crocetta si appresta a sbaraccare l’ospedale San Raffaele di Cefalù.

Quello che sta succedendo lo dice Lorenzo Geraci, segretario generale della Cisl Funzione pubblica Palermo Trapani:

“Tagliati 60 posti letto, chiusi i reparti di neurologia, oncologia, urologia, Utic e cardiologia e a rischio licenziamento 150 dipendenti dell’Ospedale San Raffaele di Cefalù. Siamo di fronte a un provvedimento di gravità inaudita che creerà serissimi danni all’utenza di mezza Sicilia. Il San Raffaele infatti è punto di riferimento non solo per la provincia di Palermo, ma anche per quelle di Caltanissetta, Enna, Messina e Agrigento. La scure si abbatte oggi su 150 dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro e su migliaia di siciliani a cui verrà negato il diritto a una sanità d’eccellenza”.

Piaccia o no, ma in primo luogo il San Raffaele è l’ospedale di Cefalù, cosicché il sostanziale smantellamento di questo presidio ospedaliero e colpisce gli abitanti di questa cittadina e del circondario.

Senza Unità coronarica e cardiologia, senza neurologia, senza oncologia, senza urologia è chiaro che quello di Cefalù non sarà più un ospedale, ma un mezzo PTE, ovvero un Punto Territoriale di Emergenza che potrà curare patologie semplici, mentre per qualunque complicazione, anche non grave, i cittadini di Cefalù dovranno recarsi altrove.

L’aspetto incredibile riguarda il taglio dei reparti di Unità coronarica e cardiologia che per una cittadina turistica come Cefalù è un mezzo suicidio. 

La questione è politica. Ed è tutta interna al PD siciliano che governa la Sicilia e che controlla l’assessorato regionale alla Salute-Sanità. E’ evidente che il vice presidente dell’Ars, Giuseppe Lupo (PD), che è alla fine l’uomo politico di riferimento di Cefalù per ciò che riguarda il centrosinistra, non ha avuto la forza politica per tutelare questa cittadina. Una sconfitta politica che Lupo divide con il sindaco, Rosario Lapunzina, ovviamente legato a Lupo.

Tra l’altro, per tradizione, a Cefalù la massoneria ha avuto sempre un ruolo non secondario. Considerato che nella sanità siciliana le ‘squadre e i compassi’ abbondano: se ne deve dedurre che anche gli ‘incappucciati’ cefaludesi debbono essere in ribasso… 

Nel suo comunicato il  sindacalista della CISL, Geraci, racconta di un incontro con il direttore generale dell’ospedale di Cefalù, Vittorio Virgilio.

“Il manager – si legge nella nota della CISL – insieme ai vertici di tutte le aziende ospedaliere pubbliche e private, è stato convocato stamattina dall’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, che ha ufficializzato la drastica riduzione da operare al San Raffaele di Cefalù.

Il segretario generale della Cisl Fp Palermo Trapani annuncia che saranno organizzate mobilitazioni straordinarie per impedire che il provvedimento si traduca in atti concreti.

“Siamo pronti – conclude Geraci – a una lotta senza tregua affinché si accendano i riflettori su questa decisione irragionevole e si comprenda la necessità di fare marcia indietro”.

P.S.

Egregi sindacalisti della CISL: appoggiate il Governo Renzi, raccogliete voti per il sì al referendum sulle ‘riforme’ costituzionali e poi vi lamentate dei tagli del Governo regionale di Rosario Crocetta alla sanità. Come se i tagli alla sanità operati dal Governo regionale non fossero la diretta conseguenza dei tagli del Governo Renzi.

Con questo comunicato pensate di far credere agli abitanti di Cefalù che voi siete con loro?

Caro sindacalisti della Cisl siciliana: siete alleati di Renzi, alla Regione siete alleati del Governo Crocetta e adesso vi cimentate in questa sceneggiata per difendere l’ospedale di Cefalù massacrato dai vostri amici e alleati.

Pensate veramente che i cittadini siano così ingenui da non capire i vostri giochi?

Comunque tranquilli amici della CISL e del PD: la ‘grande stampa’ e le TV, in queste ore, sono impegnati a ‘informare’ su Virginia Raggi: le penalizzazioni che Renzi, Crocetta e il PD ‘comminano’  alla Sicilia rimarranno avvolte dal silenzio…

Aggiornamento 9 Settembre ore 14,06

Dichiarazione del parlamentare regionale Pietro Alongi

L’onorevole Pietro Alongi (NCD)  è intervenuto in queste ore sulla questione legata al ridimensionamento dell’ospedale “G.Giglio” di Cefalù, dove è  a rischio la chiusura di alcuni reparti. Conseguente la protesta degli operatori sanitari e dei cittadini che stanno protestando davanti la fondazione cefaludese. Il deputato li ha contattati telefonicamente per manifestare loro solidarietà e illustrare il percorso da seguire.

«L’ospedale di Cefalù non va ridimensionato ha affermato l’onorevole Pietro Alongi -. Ho chiamato subito l’assessore Gucciardi e  mi ha garantito l’attivazione immediata di un tavolo tecnico per affrontare il delicato tema della chiusura di alcuni reparti -. L’assessore Gucciardi ha manifestato piena disponibilità alla costituzione del richiesto tavolo per evitare il depotenziamento del nosocomio cefaludese e per fare in modo che gli utenti non subiscano ulteriori disagi  – ha concluso il deputato del gruppo NCD all’Ars -. Lunedì prossimo incontrerò una delegazione di operatori sanitari per approfondire la questione e per esprimere loro la mia solidarietà e vicinanza».

 

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