Domani politici, prelati e altre ‘autorità’ all’acchianata di Santa Rosalia per l’agricoltura. A piedi o in auto blu?

31 agosto 2016

Vedere tutte queste persone ‘importanti’ che vanno a piedi per chiedere perdono per i peccati che hanno commesso – e magari per chiedere qualche grazia: una ricandidatura o un finanziamento (con il PSR?) – sarebbe interessante. Così scopriamo che, con i fondi europei destinati all’agricoltura, la politica siciliana ha deciso di trasformare il cammino di Santa Rosalia in un percorso turistico-religioso. Cosa c’entri questo con il grano e l’ortofrutta al veleno che arrivano in Sicilia non l’abbiamo capito. Ma una cosa l’abbiamo capito: come vengono spesi in Sicilia i fondi di Bruxelles per l’agricoltura!   

Un comunicato dell’assessorato regionale all’Agricoltura annuncia che “Il cammino di Santa Rosalia diventa un percorso turistico religioso”. Giovedì alle 15,30, cioè domani, è prevista una conferenza stampa per la presentazione dell’Itinerarium Rosaliae presso il Santuario di Monte Pellegrino, il monte che sovrasta Palermo distrutto dai recenti incendi.

Insomma, per la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici, l’Arcivescovo di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice, i rappresentanti delle diocesi di Agrigento, Monreale e Piana degli Albanesi, i sindaci di Palermo, Altofonte, Bisacquino, Bivona, Burgio, Campofiorito, Castronovo, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Corleone, Monreale, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi, Prizzi, Santo Stefano di Quisquina e i rappresentanti dei Gal dei territori coinvolti si cimenteranno nella cosiddetta acchianata di Monte Pellegrino.

Sarà un’acchianata a piedi, come vuole la tradizione, o questi signori – sempre nel nome di Santa Rosalia – raggiungeranno il santuario della Santa protettrice di Palermo con le auto blu?

L’Itinerarium Rosaliae inventato dalla politica siciliana è un cammino religioso e naturalistico alla scoperta dei luoghi in cui ha vissuto e si è rifugiata la Santa. Il percorso, praticabile a piedi, in bici o a cavallo (o in auto blu, nel caso di politici e monsignori), attraversa 3 riserve naturali (Ficuzza, Serre della Pizzuta, Monte Pellegrino), il Parco dei Monti Sicani e 15 Comuni per un totale di oltre 180 Km, collegando il Santuario di Santa Rosalia di Montepellegrino e l’Eremo di Santo Stefano di Quisquina.

Quale sia il legame tra questo percorso mistico e l’agricoltura siciliana in crisi non è dato saperlo. Forse santa Rosalia ci dovrebbe liberare dai veleni chimici contenuti nel grano e nell’ortofrutta che arriva in Sicilia dalla Cina, dall’Aia e dal N ord Africa? Non si capisce.

L’unica cosa che sappiamo è che il progetto è stato finanziato dall’assessorato regionale all’Agricoltura con i soldi del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 2007-2013. Agricoltura & misticismo.

Ma la vera notizia – acchianata a parte – è che, in un comunicato ufficiale, un Governo della Regione fa sapere come ha speso una parte dei soldi del PSR. Certo, non ci dicono quanto hanno speso per questa lodevole iniziativa, ma già il fatto stesso che venga comunicato ufficialmente che un’iniziativa è stata finanziata con i fondi europei destinati al mondo rurale è una notizia di prima pagina, almeno in Sicilia.

Ricordiamo che – supponiamo d’accordo con gli uffici dell’Unione Europea – è stato deciso che i Governi siciliani non hanno bisogno di rendicontare i fondi del PSR. E il discorso riguarda sia i passati Governi siciliani di centrodestra, sia il presente Governo di centrosinistra. Insomma, possono spenderli come credono e nessuno può contestare qualcosa. Cosa, questa, che hanno fatto e che continuano a fare.

Si tratta – nel caso del PSR 2007-2013 – di 2,1 miliardi di Euro. Pensate che, per evitare camurrie, la politica siciliana, un bel giorno, ha deciso di sbarazzarsi dell’Agenzia regionale che effettuava i pagamenti. Tutto è stato delegato a Roma, all’Agea, Agenzia nazionale.

Certo, con ritardi nei pagamenti per gli agricoltori. Ma l’Agea garantisce ai politici siciliani – soprattutto a chi governa – un’assoluta opacità. Vi sembra poco?

Tutt’oggi non sappiamo come sono stati spesi i 2,1 miliardi di Euro. Alcune cose sono note: per esempio, i 350 milioni per il sostegno all’agricoltura biologica siciliana per prodotti biologici che, in buona parte, dovrebbero lasciare la Sicilia (è l’unica spiegazione logica, perché con 350 milioni di Euro di contributi a tale settore la Sicilia dovrebbe essere inondata di produzioni biologiche; in verità, ci potrebbe essere un’altra spiegazione che noi non vogliamo nemmeno prendere in considerazione…).

Che dire? Se Totò Cuffaro affidava la Sicilia alla Madonna, l’assessore Cracolici – da buon palermitano – la affida a Santa Rosalia…

Sui misteri dell’agricoltura biologica siciliana e sul perché i prodotti biologici della Sicilia sono soppiantati da quelli avvelenati che arrivano da mezzo mondo potete leggere qui. 

 

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