Favara e P.Empedocle: resta solo il dissesto. Grazie Roma! Grazie PD!

27 agosto 2016

I due comuni agrigentini pronti a dichiarare il default. Ma ancora i ‘giornaloni’ esitano a scrivere perchè si è arrivati al disastro…. E, intanto, anche il sindaco di Ribera, Carmelo Pace, lancia l’allarme:”La Regione ha completamente eliminato un trasferimento di 400mila euro. Questo penalizzerà i servizi, potremo fare ben poco per la viabilità sia urbana che rurale, e questo danneggerà anche i nostri agricoltori”

 

Non ci sono più alternative: Favara e Porto Empedocle si aggiungono alla lunga lista dei comuni siciliani pronti a dichiarare il dissesto finanziario:

“Sono venute meno tutte le condizioni per cercare di evitare il default”dichiara il sindaco M5S di Favara, Anna Alba. La proposta di dissesto sarà ora inviata in Consiglio Comunale. Le pesanti misure già varate dalla precedente amministrazione, come l’innalzamento di tutte le aliquote, la chiusura di asili nido e la compartecipazione del 50% chiesta alle  famiglie per le mense scolastiche, non sono sufficienti per andare avanti.

Stessa musica a Porto Empedocle, dove la sindaca, Ida Carmina, sempre del M5S, si dice pronta a predisporre la delibera per la dichiarazione del default.

Sempre per rimanere in provincia di Agrigento, il sindaco di Ribera, Carmelo Pace, lancia l’allarme:“Il nostro è uno dei pochi Comuni ad avere approvato il bilancio di previsione, ma purtroppo trattasi di un bilancio scarno poichè i trasferimenti di Stato e regione si sono dimezzati. La Regione ha poi completamente eliminato un trasferimento di 400mila euro. Questo penalizzerà i servizi, potremo fare ben poco per la viabilità sia urbana che rurale, e questo danneggerà anche i nostri agricoltori”.

Ora che i Comuni siciliani siano senza un euro è risaputo. Si parla di 347 comuni sull’orlo del default, come vi raccontiamo qui. Come lo sono le cause. Ma poiché ancora i ‘giornaloni’ (da dove apprendiamo queste ultime notizie) le ignorano, ci sembra utile ricordarlo:  non solo i tagli del Governo nazionale, ma anche -se non soprattutto- le rapine romane avallate dal governatore Crocetta e dalla sua maggioranza all’ Ars.

Cominciamo col ricordare, come abbiamo scritto su Timesicilia, che la Corte dei Conti della Sicilia, nella sua ultima relazione sulla finanza locale (sezione di Controllo) parla di un drastico calo dei trasferimenti dello Stato pari all’80%. Pesanti anche i tagli operati dalla Regione siciliana, e su quanto lo siano, si è soffermato Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia (qui l’articolo).

Se la Regione non eroga quanto dovuto ai Comuni è solo perché si lascia rapinare le casse dal Governo nazionale: dal contributo al risanamento della finanza pubblica che alla Sicilia costa più di ogni altra regione (1,3 miliardi di euro l’anno come ha reso noto lo stesso assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei), ai vergognosi accordi con lo Stato (di quello firmato da Crocetta lo scorso Giugno, vi parliamo qui) che, oltre a regalare a Roma tributi che dovrebbe incassare la Sicilia (e che per la Corte dei Conti potrebbero aiutare i Comuni in crisi di liquidità), prevedono anche la rinuncia ai contenziosi con lo Stato, soldi, cioè, che la Sicilia potrebbe incassare grazie a pronunciamenti favorevoli della Corte Costituzionale, ma che invece il Governo regionale targato PD regala al Governo nazionale targato PD.

Dunque, i Comuni devono ringraziare Crocetta, Il Pd nazionale e regionale e i partiti servi che hanno aiutato la maggioranza ad approvare all’ Ars il vergognoso accordo con lo Stato se non hanno un euro.

Tutto il resto è solo fuffa, quando non è disinformazione.

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