Rifondazione comunista a Palermo? Ormai è una ZTL politica… Altro che questioni sociali!

11 agosto 2016

Abbiamo incontrato per la seconda volta Renato Costa, segretario della CGIL medici della Sicilia e vecchio comunista. Se due mesi e mezzo fa aveva dei dubbi, oggi dice di non riconoscere e di non riconoscersi più nel partito di Rifondazione comunista. “Questi parlano solo di ZTL e di Tram. Hanno dimenticato i problemi dei senza casa, dei disoccupati e di chi non ha i soldi per curarsi”. La profezia: finiranno a fare i paraninfi nelle liste di Leoluca Orlando e il partito scomparirà

Due mesi e mezzo fa abbiamo avuto occasione di fare una chiacchierata con Renato Costa, segretario della CGIL medici della Sicilia. Con lui abbiamo parlato di alcuni argomenti: del futuro della sinistra in Italia, della Sicilia, di Palermo. Proprio sul capoluogo della Sicilia – come potete legge qui – ci ha detto di essere molto infastidito, da vecchio comunista, di non vedere, al centro dell’attività amministrativa della Giunta comunale di Leoluca Orlando, risposte alle questioni sociali impellenti, dall’emergenza casa alla sanità pubblica cittadina in abbandono.

Costa è iscritto, da Sempre, a Rifondazione comunista. E se parla così è perché nella Giunta di Palermo ci sono ben due assessori che fanno capo a Rifondazione comunista: Giusto Catania, che si occupa senza grandi successi della mobilità, e Barbara Evola, che nell’Amministrazione comunale si occupa di scuola.

Abbiamo voluto scambiare di nuovo un paio di battute con Costa. Tema: la ZTL. Sulla Zona a Traffico Limitato – ‘bocciata’ dal TAr Sicilia e dal CGA – Costa aveva espresso perplessità.

“E oggi sono sempre più perplesso – ci dice Costa – perché leggo sui giornali che l’Amministrazione comunale vorrebbe riproporre la ZTL aggirando il pronunciamento del TAR Sicilia, atteso per il prossimo Novembre, con una formula che, da quello che si capisce, sarebbe addirittura peggiore di quella bloccata dai giudici amministrativi”.

Cos’è che non la convince della riproposizione della ZTL da parte dell’Amministrazione comunale Orlando?

“Tutto. Tutta questa storia continua a lasciarmi perplesso. Intanto non capisco più il mio partito. Non so nemmeno se a Palermo posso dire che esista il mio partito. Più sento parlare il sindaco Orlando e l’assessore Catania, più rimango perplesso”.

Eppure sindaco e assessore si presentano, così dicono, con novità…

“Guardi, hanno tirato fuori questa storia delle esternalità. Adesso sindaco e assessore si sono trasformati in economisti. Presentano questo concetto economico come se l’avessero scoperto loro. Parlano di esternalità e di prezzo da pagare”.

Abbiamo notato: Orlando e Catania presentano la ZTL come un fatto intellettuale. Addirittura citano Pareto.

“Per la precisione, citano l’ottimo paretiano: non si può migliorare la condizione di un soggetto senza creare problemi ad un altro soggetto. E lì via con disquisizioni sulle polveri sottili e, in generale, sull’inquinamento”.

Sì, sostanzialmente, vorrebbero infilare le mani nelle tasche dei cittadini dicendogli: ti stiamo scippando questi soldi nel tuo interesse…

“Il problema è che l’interesse dei cittadini non coincide con l’interesse di questi due personaggi che ormai sono stati ‘sgamati’, come si usa dire dalle nostre parti. La verità è che, nonostante Orlando e l’assessore Catania stiano cercando di dare una veste presentabile a questa ZTL, i loro discorsi sono totalmente privi di fondamenti scientifici. Si presentano con i dati sull’inquinamento cittadino con i risultati ottenuti da centraline vecchie e dislocate in posizioni esterne all’area dove vorrebbero realizzare la Zona a Traffico Limitato. Siamo davanti a studi parcellari e incompleti. C’è approssimazione scientifica e c’è soprattutto – almeno per quanto riguarda Rifondazione comunista – un fallimento politico”.

Si riferisce a alla linea politica di Rifondazione comunista a Palermo, come ci ha già detto nei mesi scorsi, troppo appiattita su Orlando?

“L’ultima volta che ci siamo sentiti, alla fine, ero stato ottimista. Davo per vivo il mio partito a Palermo. Oggi sono meno ottimista: mi domando se il partito esiste ancora”.

Ovvero?

“C’è un episodio, recente, che mi sembra emblematico. La segreteria di Palermo convoca una riunione politica. Mi presento. La presiede l’assessore Catania. Va bene. Si comincia. ZTL di qua, polveri sottili di là. Dopo due ore che ascolto chiedo: scusate, ma non dobbiamo parlare di politica? Dal tavolo della presidenza mi rispondono: questa è la politica. E i senza casa che non sanno dove andare? E la disoccupazione che è ormai a livelli insostenibili? E la sanità pubblica che a Palermo è ormai ridotta un colabrodo? Rispetto a questi temi sociali scottanti noi che facciamo? Ci occupiamo di ZTL e di come scippare soldi dalle tasche di cittadini, peraltro sempre più poveri?”.

Alla fine com’è andata?

“E’ andata che sono andato via. Questo non è più il mio partito. Un partito comunista, se è tale, in una città come Palermo non può parlare solo di ZTL e Tram. Gli altri temi li eliminiamo tutti? Qual è la strada da percorrere, per dirla con Marx, per avviare il cambiamento dello stato delle cose presenti?”.

Come vede il futuro di Rifondazione comunista a Palermo?

“Non vedo un grande futuro. Vedo un partito residuale. Che fa attività politica in funzione delle scelte della Giunta comunale di Orlando. Non mi sembra una grande prospettiva. Anzi, se la debbo dire tutta, non mi sembra una prospettiva”.

Il prossimo anno a Palermo si voterà. Rifondazione comunista farà una propria lista?

“Non credo che avrà la forza. Ripeto: non vedo più il partito. Vedo solo un gruppo di persone – poche persone – che ruota attorno all’Amministrazione comunale e, in particolare, attorno all’assessore Catania. E dove dovrebbero andare questi? Non credo che avranno la forza di presentare una lista. Alla fine opteranno per una scelta minimale”.

Cioè?

“Piazzeranno un paio di candidati nelle liste di Orlando. Del resto, con le scelte che hanno adottato in questi quattro anni non hanno molte alternative. Almeno a giudicare da quello che vediamo e sentiamo, a Palermo si è persa l’idea di Rifondazione comunista. C’è stata una diluizione di un’esperienza politica nella macedonia orlandiana”.

Come finirà?

“Raccoglieranno quello che hanno seminato…”.

 

 

 

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