Riscossione Sicilia spa, UGL credito all’attacco: Fiumefreddo si deve dimettere

4 agosto 2016

Ormai è ‘guerra aperta’ tra UGL credito della Sicilia e i vertici di Riscossione Sicilia spa, la società che gestisce la riscossione dei tributi nella nostra Isola. L’organizzazione sindacale accusa senza mezzi termini l’amministratore unico, avvocato Antonio Fiumefreddo, di penalizzare il personale e di utilizzare la società, con annessi e connessi, per preparare il terreno a un nuovo soggetto politico che, ovviamente, non sarebbe estraneo ai referenti politici dello stesso Fiumefreddo

Ormai è ‘guerra aperta’ tra l’UGL credito e i vertici di Riscossione Sicilia spa. All’organizzazione sindacale i metodi utilizzati dagli attuali vertici della società che riscuote i tributi in Sicilia – in testa l’amministratore unico, avvocato Antonio Fiumefreddo – non vanno proprio giù. Da qui la richiesta di dimissioni. E la dichiarazione dello stato di agitazione.

Insomma, non tutte le organizzazioni sindacali della Sicilia sono appiattite sul Governo Renzi e sul Governo regionale di Rosario Crocetta. L’UGL non è tra queste. A tutti i livelli. E lo si capisce dalla lettura di una lettera che la segreteria aziendale di questa organizzazione sindacale ha inviato ai vertici della società.

“Con la presente – si legge nella lettera – si comunica che l’UGL credito non intende più partecipare ad alcuna trattativa con l’Azienda, fino a quando non saranno poste le condizioni per un rapporto proficuo, fattivo e collaborativo tra il Sindacato e l’Azienda, cosa che oggi non è più. Non è più accettabile che i sindacati siano ormai relegati ad un ruolo di comparse e non più parte attiva e diligente della realtà aziendale. Che debbano apprendere dai giornali e dai vari forum le decisioni adottate, ormai a cose fatte, senza essere per nulla tenuti in considerazione”.

“Assistiamo – scrivono i sindacalisti dell’ULG – ad una lenta ed inesorabile deriva di quella che un tempo (ai tempi della gestione MPS) era una Società che operava e che svolgeva il proprio compito istituzionale ancor meglio delle analoghe società che gestivano il medesimo settore della riscossione in ambito nazionale. Rappresentiamo con forza che non si può prescindere dal rispetto dei contratti nazionale di categoria ed aziendale di secondo livello, che invece vengono puntualmente ed inesorabilmente disattesi e non rispettati da chi oggi è alla guida dell’Azienda”.

“Leggiamo con cadenza settimanale – prosegue la nota dell’organizzazione sindacale – di nuove iniziative che dovrebbero rilanciarla, ma che invece si risolvono in bolle di sapone e delle quali si perde presto la memoria. Laddove prima operavano circolari e disposizioni di servizio ora basta una semplice disposizione verbale per partire in quarta per l’ennesima iniziativa, senza alcuna concertazione o interessamento tra le varie Funzioni e le Direzioni provinciali. Inerti abbiamo assistito al ripensamento circa le spettanze contrattuali dovute e per quali si erano sottoscritti gli accordi; al siluramento di Direttori (ignoriamo per quale ragione, ma tanto cosa serve sapere e perché comunicare qualcosa ai sindacati?); alle revoche delle promozioni, senza alcuna confronto preventivo e senza nulla prevedere a riguardo circa la possibile paralisi della Società. Tutte le belle parole dell’allora Presidente del C.d.A., oggi Amministratore Unico, sul coinvolgimento attivo dei sindacati nella gestione della società, che fine hanno fatto?”.

“La plurinominata trasparenza – insistono i sindacalisti dell’UGL – con la famosa carpetta messa a disposizione delle OO..SS.. per prendere visione e contezza delle delibere, la pubblicazione delle stesse sul sito aziendale e la tanto declamata diretta streaming delle sedute, cosa non ha funzionato? Siamo arrivati al punto che nessuna istanza agli atti amministrativi viene più evasa, né tanto meno riscontrata, seppur negativamente, neanche quella più banale per i tabulati sul lavoro aggiuntivo (art.107, comma 12, del CCNL)!”.

“I lavoratori sono oggi costretti ad adire le vie legali – si legge sempre nella lettera indirizzata ai vertici di Riscossione Sicilia spa – per avere riconosciuti i propri diritti, per ottenere il pagamento del Vap e del Sistema incentivante ed ancora per ‘difendere’ le promozioni o gli adeguamenti economici ‘indebitamente’ ottenuti! Anziché agire contro gli Amministratori che a suo tempo avrebbero deliberato ed avallato atti illegittimi (anche qui tutto da provare e dimostrare) è molto più semplice prendersela con i lavoratori, ‘rei di avere estorto’ tali promozioni, chiedendogli addirittura la restituzione di quanto indebitamente percepito! Così facendo si pone a carico degli stessi il presunto danno erariale!”.

A questo punto comincia ad arrivare qualche domanda scomoda:

“Ma insomma di che cosa stiamo parlando? Come potremmo sederci tranquillamente a discutere e trattare (parola grossa e forse fuori luogo), dopo tutto questo accanimento sui lavoratori, vero ed unico patrimonio della Società, che da sempre rappresentano la parte più debole e facilmente aggredibile? Piuttosto, cosa è stato fatto per i locali che ospitano le sedi provinciali? Ed ancora perché non si rendono pubblici i costi delle locazioni degli stessi ed anche i costi per la manutenzione dei locali della Direzione Generale?”.

Altro capitolo: le commistioni un po’ strane tra titolari di incarichi e chi ha a che vedere con la stessa società:

“Apprendiamo dai giornali – si legge sempre nella lettera – che operano vere e proprie commissioni d’intervento per l’accertamento del pagamento dei canoni demaniali(?), nominate non si capisce bene da chi e composte da impiegati amministrativi se non anche, forse, dagli stessi Sindaci della Società… Come abbiamo già detto e scritto riteniamo ormai inutile e superato l’Ufficio Internal Audit, considerato che da tempo non risulta più deputato allo svolgimento di uno dei suoi compiti fondamentali e cioè il controllo e la verifica dell’operato delle Sedi e degli Uffici e che è stato di fatto soppiantato dallo staff dell’Amministratore Unico. Sopprimiamo l’Ufficio e liberiamo così preziose risorse, contribuendo, magari, così facendo, a ridurre il numero degli interim, oggi in costante aumento”.

Poi ci sono le “velleità politiche” del presidente Antonio Fiumefreddo che, secondo indiscrezioni, lavorerebbe a un soggetto politico che dovrebbe fare da improbabile ‘paracadute’al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e al solito senatore Giuseppe Lumia:

“Non assisteremo oltre – scrivono i sindacalisti dell’UGL – ad un simile modo di ‘amministrare’ l’Azienda, che viene utilizzata soltanto per farsi gratuita pubblicità e per continuare ad alimentare velleità politiche che almeno all’inizio erano soltanto sottese, ma che ora sono totalmente evidenti e dichiarate apertamente dal nostro Amministratore. L’UGL credito, all’unanimità dei propri iscritti, con la presente intende non soltanto sospendere le trattative con l’Azienda, ma chiedere, anche, formalmente le dimissioni dell’Amministratore Unico e del Direttore Generale facente funzione”.

Secco l’attacco a Fiumefreddo che, “ha da sempre navigato a vista senza alcuna programmazione nel breve, medio e lungo termine; non ha mantenuto quanto da se stesso firmato e sottoscritto; non è stato in grado di varare una possibile e credibile riorganizzazione della Società; non ha risolto i problemi con la Banca, né ha messo in atto quanto dichiarato circa la partnership con Equitalia ed ancora, last but not least, nulla ha in concreto operato per gli onerosi canoni di locazione degli immobili”.

“Il Direttore Generale, dal canto suo – prosegue impietosa la nota dell’UGL – non ha saputo tutelare, né proteggere i lavoratori, né ha saputo ergersi a reale coordinatore dei vari Direttori provinciali e dei vari Uffici, premurandosi, soltanto, di dare esecuzione a quanto gli veniva impartito. Ben consapevoli che tale dichiarazione sia un atto travagliato, duro e rischioso, ma confidando che lo stesso possa contribuire a svegliare tutti gli animi degli esattoriali siciliani per reagire con forza a quello che da troppi mesi si sta vivendo all’interno della nostra Società e che non è più accettabile, l’UGL credito invita tutti i lavoratori ad una presa d’atto ed a prendere apertamente posizione”.

Quindi il finale che è una presa di distanza dalle altre organizzazioni sindacali:

“E’ mai possibile continuare così? Per l’UGL credito è giunto il momento di dire basta! Se le altre organizzazioni sindacali decideranno di continuare a partecipare a questa sorta di interminabile fiction (per non dire farsa!), lo facciano pure, ma così facendo si renderanno complici del degrado e del più completo sfacelo dell’Azienda. In tal senso si dichiara lo stato di agitazione e sono al vaglio tutte le possibili iniziative di protesta utili per garantire la sopravvivenza di Riscossione Sicilia e per recuperare il rispetto e la dignità dei lavoratori, ormai, da troppo tempo, smarriti e calpestati!”.

Foto tratta da blogtaormina.it

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