Augusta, prof Solarino: “Il deposito di GNL è un rigassificatore”

18 luglio 2016

Pubblichiamo la lettera inviata al sindaco di Augusta dal prof Luigi Solarino di ‘Decontaminazione Sicilia”. Ricordando che la notizia del placet della prima cittadina M5S all’impianto aveva suscitato polemiche anche accese. Scopriamo che si gioca con le parole, ma la sostanza non cambia e le risposte sono ancora attese…

Qualche settima fa, suscitando non poche polemiche, abbiamo dato notizia (traendo spunto da un post del nostro bravissimo collega, Antonio Mazzeo) della disponibilità mostrata dal sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro del Movimento 5 Stelle, dinnanzi all’ipotesi di costruire un rigassificatore nella già martoriata rada della cittadina in provincia di Siracusa (qui l’articolo in questione). La cosa, ovviamente, ci ha sorpresi considerando che il M5S si è sempre detto contrario. Sono arrivate, infatti, le prese di distanza da parte dei deputati regionali del Movimento (potete leggere tutto qua), mentre un esponente nazionale dello stesso movimento su Facebook, praticamente, ci insultava. Non abbiamo risposto per la stima nei confronti dei colleghi regionali che, con la consueta disponibilità, avevano risposto entrando nel merito della questione e perché chi insulta, solitamente, non ha argomentazioni valide.

Come è finita? Ebbene scopriamo che avevamo ragione. E che il senatore ‘nervosetto’ si arrampicava sugli specchi: ad Augusta si parla di un progetto -già in avanzata fase di autorizzazione- di costruire un enorme serbatoio di GNL: una parte di questo gas, ancora allo stato liquido, sarebbe utilizzato dalle navi. L’eccedenza sarebbe rigassificata (dallo stato liquido allo stato gassoso). Come si chiama un tale impianto: “Chiamatelo come volete, ma tecnicamente è uguale ad un rigassificatore- dice ai NuoviVespri.it Luigi Solarino, già docente di Chimica industriale all’Università di Catania, e presidente di “Decontaminazione Sicilia”. 

Dunque, rigassificare sul luogo o meno, tutto il gas liquido o meno, non cambia la sostanza: trattatasi di un impianto ad alto rischio che piazzato in una area già devastata e dove circola di tutto non farebbe che aggravare le condizioni ambientali già fortemente compromesse. E, ribadiamo, stupisce che un esponente del M5S non si opponga con chiarezza.

Intanto, il professor Solarino ha inviato una lettera alla sindaca di Augusta che pubblichiamo integralmente e che chiarisce ogni aspetto. La prima parte è dedicata al rigassifciatore, la secondo al progetto dell’inceneritore:

 

“Stimatissimo Sig. Sindaco,

in qualità di Cittadini della Città da Lei amministrata e di aggregati urbani limitrofi (Priolo, Melilli e Siracusa) desideriamo manifestarLe le nostre perplessità e preoccupazioni derivanti da notizie apprese su due progetti che potrebbero realizzarsi sul nostro territorio che di seguito riportiamo:
Progetto”A”
Realizzazione di un deposito di GNL nella Rada di Augusta o in zone vicine.
La notizia, diffusa dalla seguente fonte http://www.dire.it/13-05-2016/53810-energia-ad-augusta-tutto-sul-gnl-workshop-sul-futuro-del-gas-naturale/, lascia presumere l’esistenza dell’iniziativa di realizzare nella rada di Augusta un serbatoio per lo stoccaggio di 10.000 m3 di GNL (Gas Naturale Liquido). Fra i sottoscritti c’è un gruppo di esperti, ben addentro nella problematica in questione, che ha dichiarato la sua disponibilità ad un eventuale incontro con Lei, qualora fosse di Suo interesse. Intanto desideriamo partecipare alcune informazioni in proposito: allorché la temperatura del GNL aumenta, esso comincia a cambiare di stato diventando gas, cioè si verifica la cosiddetta rigassificazione. Il GLN, trasformandosi in gas, incrementa il suo volume di ben 600 volte, cioè 1 metro cubo di GNL diventa 600 metri cubi di gas metano. Nel caso di accidentale perdita di GNL, la nube di gas che si formerebbe sarebbe freddissima e fluttuerebbe nell’aria a bassissima quota (perché risulta molto più pesante dell’aria circostante); essa, trasportata dai venti, allorché si miscela con aria nel rapporto fra il 5 e il 15% diventa facilmente infiammabile, per cui basta una scintilla per farla deflagrare.

Considerato che nella fase di trasferimento del GNL dalle navi gasiere al serbatoio di stoccaggio a terra, potrebbero verificarsi perdite di GNL, c’è da chiedersi cosa ne sarebbe di una nube di gas metano che, viaggiando nell’aria ad una cinquantina di metri dal suolo o dal mare, e venendo trasportata dal vento vicino alle torce sempre accese dell’adiacente petrolchimico ne incontrasse le fiamme? Lo scenario sarebbe apocalittico e terrificante: un mostruoso incendio che, partendo dall’alto, si abbatterebbe su impianti e serbatoi esistenti con un consequenziale effetto distruttivo a catena.
Il contrammiraglio Nicola de Felice, Comandante Marittimo Sicilia, ha presentato il nuovo progetto a tutela del mare delle Unità della Marina Militare di Augusta: “La flotta verde è una sfida importante che la Marina si pone in qualità di Forza Armata promotrice di innovazione: il progetto di un combustile alternativo a quello fossile. È un progetto che prevede tra l’altro la possibilità di utilizzare i motori delle nostre navi anche con il GNL, energia pulita a basse emissioni che ci consente di confrontarci nel breve periodo con il problema dell’inquinamento marino”.
Nel Programma Energia del MoVimento 5 Stelle viene sostenuto che centrali elettriche a gas naturale saranno per prime chiamate a sostituire le centrali a carbone in dismissione ma non dovranno essere costruite nuove centrali a fonti fossili preferendo le fonti rinnovabili.
Quanto sopra basta a giustificare gli interrogativi che ci pregiamo di rivolgerLe, ed ai quali La preghiamo di voler dare risposta al fine di fugare le legittime preoccupazioni dei sottoscritti e dei Cittadini della zona.
1) Esiste già un progetto relativo al ventilato impianto?
2) Vorrebbe Lei farsi parte attiva perché tale progetto sia reso noto ai Cittadini che dovranno sopportare questo ulteriore carico di pericolo?
3) Il progetto sarà realizzato dalla Marina Militare o essa si è fatta solo veicolo di altrui idèa?
4) E’ intento della Sua Amministrazione rendere partecipe la Cittadinanza del progetto, coinvolgendola nel processo decisionale?
Progetto “B”
Ampliamento della capacità di incenerimento della GESPI di Augusta:
apprendiamo che detto ampliamento sarebbe in possesso di tutte le autorizzazioni richieste dalle attuali norme e mancherebbe solo l’autorizzazione del Comune di Augusta. E’ risaputo che gli inceneritori, specie quelli che trattano rifiuti ospedalieri ricchi di PVC (polivinilcloruro) come Gespi, scaricano in atmosfera gas e polveri ricchi dei pericolosissimi composti organoclorurati come esaclorobenzene (HCB), diossine e dibenzofurani, che non vengono trattenuti completamente dai filtri e che, per limitarne la formazione, si rende necessario convogliare i fumi provenienti dall’inceneritore nel postcombustore che lavora ad alta temperatura. E’ noto inoltre che l’amministratore unico di Gespi è stato condannato in primo grado nel 2013 a 18 mesi di reclusione e ad una onerosa pena pecuniaria, in quanto era stato riscontrato che, nelle emissioni del suo impianto, era stato superato di oltre 1.000 volte il valore di emissione di diossine e dibenzofurani (109,546 micro grammi per m3 contro il limite massimo di 0,1 micro grammi per m3 previsto dal decreto legislativo n. 133/2005). E nella relativa sentenza dello 01/03/2013 N. 532 del giudice Stefano Montoneri del Tribunale di Siracusa, sezione staccata di Augusta, si legge: “L’istruttoria ha evidenziato come il controllo, che ha dato origine al processo, venne effettuato a sorpresa, cioè senza preavviso” (mentre generalmente per i tre controlli quadrimestrali la data del controllo viene sempre concordata prima). Inoltre nella sentenza si continua a leggere “Dal punto di vista soggettivo, l’imputato risulta gravato da un precedente penale in materia di inquinamento, ciò che evidenzia come l’imputato continui a tenere condotte incuranti del rispetto delle normative a tutela dell’ambiente”. Orbene, a prescindere dalle considerazioni sulle caratteristiche soggettive che traggono fondamento da pronunce giudiziarie definitive, non può sottacersi che la verifica dell’elemento oggettivo che ha dato origine alla sentenza di condanna, in quanto dato fattuale ineludibile, non potrà essere suscettibile di modifica anche in caso di riforma della decisione in senso più favorevole al soggetto interessato. Ritiene Lei opportuno che la Sua amministrazione autorizzi l’ampliamento di un impianto resosi responsabile di quanto sopra? Vorrebbe Lei, Signor Sindaco, esprimere una chiara presa di posizione nei confronti di detti due progetti, tenendo conto di quanto testé manifestatoLe?
Confermando la stima e la fiducia che in Lei riponiamo, ci è gradita l’occasione per esprimere i sensi della più alta considerazione ed augurarLe buon lavoro, restando in attesa di Sue auspicate risposte”. 

Luigi Solarino

Decontaminazione Sicilia 

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