Palermo: arrivano i migranti, si riducono i servizi sanitari e aumenta l’immondizia nelle strade

7 luglio 2016

Oltre mille migranti sono arrivati oggi nel porto di Palermo. Chi tra di loro sta male usufruisce dei servizi sanitari cittadini (a cominciare dai controlli dei medici della ASP 6). Una sanità pubblica che, per l’occasione, invece di essere potenziata, viene via via ridotta. Contemporaneamente, aumenta l’immondizia non raccolta nelle strade, come denuncia la vice presidente del Consiglio comunale della città, Nadia Spallitta

Le cronache ci dicono che oggi, a Palermo, sono sbarcati oltre mille migranti. Sono arrivati a bordo della nave norvegese Siem Pilot, che opera per conto dell’operazione Frontex. Per la precisione, 789 uomini, 50 donne e 201 minori. Tutti nel porto della città, accolti da una task force coordinata dalla Prefettura. Ci sono anche gli agenti della Squadra mobile, del Gico della Guardia di Finanza, della Croce Rossa e dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo.

Come tutti ormai sappiamo, nel capoluogo dell’Isola – come nel resto della Sicilia – non ci sono strutture sanitarie dedicate a chi arriva con i barconi. Chi, tra i migranti appena sbarcati, sta male trova subito ricovero negli ospedali pubblici della nostra Isola, passando dai Pronto Soccorso.

L’arrivo di questi migranti coincide con altri due fatti.

Il primo è che anche a Palermo prosegue lo smantellamento dei servizi sanitari. E’ come se i cittadini siciliani che pagano le tasse avessero diritto a servizi sanitari pubblici sempre più scadenti.

Perché in Sicilia si riducono i servizi sanitari pubblici? Per due motivi.

In primo luogo, perché, di fatto, è finita anche l’Autonomia siciliana in materia di organizzazione dei servizi sanitari. Il Governo nazionale di Matteo Renzi si accinge a tagliare 10 miliardi di Euro alla sanità italiana. Considerato che in Sicilia vive il 10% della popolazione italiana, Roma, se l’aritmetica non è un’opinione, si accinge a tagliare alla sanità pubblica della Sicilia un miliardo di Euro (a nostro avviso, considerato che la Sicilia è la Regione più penalizzata dal Governo Renzi, taglierà di più).

Contrariamente a quello che ci raccontano, lo Stato non corrisponde alla Sicilia il 50% del costo della sanità. Su 9,3 miliardi di Euro – questo il costo teorico annuo della sanità siciliana – Roma dovrebbe erogare alla regione siciliana 4,6-4,7 miliardi di Euro all’anno. Invece, sempre teoricamente, lo Stato, per la sanità, eroga alla Regione siciliana solo 2,2 miliardi di Euro all’anno.

La differenza tra i 4,7 miliardi di Euro (il ‘famigerato’ 50% delle spese per la sanità pagate, sulla carta, dallo Stato alla Sicilia) e i 2,2 miliardi di Euro non è altro che il gettito IRAP pagato dagli imprenditori siciliani.

Quindi a Roma, quando dicono che pagano alla Sicilia il 50% delle spese della sanità, mentono sapendo di mentire.

Apprendiamo, così, che lo Stato, dei 2,2 miliardi di Euro che corrisponde alla Regione ogni anno per la sanità, si terrà un miliardo di Euro.

Questo è il primo motivo che sta determinando lo smantellamento di ‘pezzi’ della sanità pubblica siciliana. Poi c’è un secondo motivo per il quale stanno riducendo drasticamente i servizi della sanità pubblica siciliana.

A nostro avviso – ciò lo deduciamo dalla lettura dei conti economici della Regione di quest’anno – il Governo regionale di Rosario Crocetta, per fronteggiare gli scippi finanziari operati dal Governo Renzi, sta dirottando i fondi della sanità in altri settori dell’Amministrazione regionale (come potete leggere qui).

Non stiamo dicendo nulla di nuovo. Nella relazione della Corte dei Conti al Bilancio consuntivo del 2014 della Regione si dice a chiare lettere che il Governo regionale ha fatto questo. Non abbiamo ancora approfondito la relazione 2015 che la magistratura contabile ha presentato qualche giorno fa. Ma non abbiamo dubbi sul fatto che lo scenario si sia ripetuto lo scorso anno.

E, soprattutto, siamo matematicamente sicuri che questo fenomeno sia in atto anche quest’anno. Cosa ce lo fa pensare? La confusione che imperversa nella sanità siciliana, lo stress dei medici pubblici, lo stress degli infermieri e il continuo smantellamento di reparti.

Proprio ieri – ma è uno dei tanti casi di tagli di servizi sanitari siciliani – abbiamo pubblicato un articolo (il secondo in meno di un mese) dove si parla dello smantellamento dei servizi nella sanità trapanese, con particolare riferimento all’ospedale di Mazara del Vallo, dove si ‘risparmia’ sulla cardiologia e dove il Pronto Soccorso, a Luglio e ad Agosto, sempre per ‘risparmiare’, dovrà fare a meno dell’ortopedia (come potete leggere qui).

Da questi dati è bene avvertire i Siciliani che:

mentre nella nostra Isola continuano ad arrivare migranti, che usufruiscono della sanità pubblica siciliana, il Governo nazionale di Renzi e il Governo regionale di Crocetta, contestualmente, riducono i servizi sanitari!

Dunque, accoglienza dei migranti, meno soldi per la sanità e – questa e la seconda notizia – aumento dell’immondizia nelle strade di Palermo.

Lo descrive in un comunicato la vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta:

“La situazione della raccolta dei rifiuti a Palermo, nonostante l’incremento del contratto di servizio RAP che ammonta a circa 150 milioni di Euro annui, è drammatica ed è quindi inspiegabile come possano persistere, anche per parecchi giorni, discariche a cielo aperto in diverse parti della città, periferiche e centrali, persino lungo il percorso dell’Unesco. Ritengo che sia grave questo stato di disservizio le cui carenze, tra l’altro, mettono a rischio anche la salute dei cittadini, non rispondendo alla necessità di garantire il rigoroso rispetto delle norme igienico-sanitarie. In questo modo Palermo subisce un’inaccettabile danno all’immagine e non escludo che il decremento del turismo registrato negli ultimi mesi possa essere collegato alla condizione di oggettivo degrado in cui versa la nostra città”.

“Mi preoccupa inoltre – prosegue la vice presidente del Consiglio comunale – la circostanza secondo la quale non viene incrementata la raccolta differenziata e che, in violazione di precise disposizioni di legge, la percentuale – che nel 2016 doveva raggiungere circa il 60% dei rifiuti complessivamente raccolti – registri addirittura un decremento arrivando al 6%. Conferendo un’enorme quantità di rifiuti organici (e non) in discarica si mette a rischio, secondo il mio parere, la salute dei cittadini. Sotto questo profilo, tra l’altro, è inaccettabile e ingiustificabile che non siano state neanche realizzate le isole ecologiche e che di fatto non si faciliti o consenta la raccolta differenziata”.

“In questo modo i cittadini non possono godere delle agevolazioni che, per legge, dovrebbero determinare dei benefici, sotto il profilo fiscale, legati alla raccolta differenziata. L’Amministrazione comunale è a mio avviso l’unico soggetto competente e responsabile del fatto che a Palermo accada tutto ciò e se dalla raccolta dei rifiuti non arrivino al soggetto pubblico le entrate possibili che questo settore può determinare. A tutto vantaggio delle ditte private che operano nel settore. Ritengo quindi che se veramente si vuole evitare la privatizzazione della raccolta dei rifiuti si debba prioritariamente dare impulso alla differenziata”.

Insomma, Palermo è veramente messa bene: sbarco dei migranti, riduzione dei servizi sanitari (che dovrebbero essere invece potenziati, visto che ne usufruiscono anche i migranti) e aumento dell’immondizia. Meglio di così non potrebbe andare…

P. S.

Ah, dimenticavamo: il Governo Renzi, come già accennato, si accinge a tagliare 10 miliardi di Euro dalla sanità pubblica italiana. Guarda caso, è la stessa cifra che serve al Monte dei Paschi di Siena per salvarsi per l’ennesima volta… 

 

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