Commissario ad acta per il Prg di Palermo, polemiche sulla ‘cementificazione’ di Ciaculli

4 luglio 2016

Da tre anni il Comune di Palermo tiene bloccato il progetto per il nuovo Piano regolatore generale (Prg). Cosa, questa, che ha consentito la ‘cementificazione’ di parti della città, alla faccia del verde. L’ipocrisia di un’Amministrazione comunale che predica ‘legalità’ e tutela dell’ambiente e poi procede a colpi di varianti urbanistiche continuando a massacrare porzioni importanti di territorio cittadino. Da qui il commissariamento da parte della Regione. La reazione del sindaco Orlando che annuncia battaglie legali (e scarica la responsabilità dei ritardi sul Consiglio comunale). Intanto Giuseppe Barbera critica l’ennesima ‘cementificazione’ del territorio, con il progetto di un cimitero privato (sponsorizzato da Filoramo, PD)

A parole dicono di essere per la tutela dell’ambiente, per il verde pubblico e, soprattutto, per la legalità. Nei fatti, quello dell’Amministrazione comunale di Palermo è un bla bla bla dietro il quale si nascondono nuove e continue ‘cementificazioni’ del territorio. Ma la storia del progetto del nuovo Piano regolatore generale tenuto tenuto nel cassetto dalla Giunta comunale di Leoluca Orlando e dalla presidenza del Consiglio comunale sta finendo, come si direbbe dalle nostre parti, a schifiu. Questo perché l’Amministrazione regionale di Rosario Crocetta ha deciso di inviare un commissario ad acta che si sostituirà agli organi del Comune e approverà lo Schema di massima.

Questo blog ha più volte criticato l’atteggiamento del Comune di Palermo – Giunta e Consiglio comunale – che da tre anni tengono bloccato la delibera sul nuovo Prg della città. Il tutto per continuare a ‘cementificare’ una città già martoriata dal cemento e, negli ultimi anni, dai grandi affari legati agli appalti ferroviari per Tram e Metropolitana in parte bloccati da un’inchiesta di mafia.

Ecco di qui seguito gli articoli che questo blog ha scritto negli ultimi mesi per denunciare lo scempio di un’Amministrazione comunale tutta chiacchiere & cemento.

Qui si parla della variante urbanistica di via Trabucco  

Qui si parla di speculazioni commerciali

Qui si parla di nuove lottizzazioni

Ancora cemento e ancora speculazioni

Cemento, cemento, cemento, cemento, cemento…

Chi si è battuta contro la ‘cementificazione’ del territorio è stata Nadia Spallitta, vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo. Che in un comunicato scrive:

“L’assessore regionale all’Ambiente e al Territorio è intervenuto correttamente sull’anomalo caso del Comune di Palermo che, nonostante l’obbligo dal 2012 di adottare il nuovo Piano regolatore – adozione da parte del Consiglio delle linee guida per il nuovo strumento urbanistico e l’impiego di un milione di Euro per la redazione del Piano – in questi anni è rimasto inerte, privilegiando la via delle varianti urbanistiche a un Prg anacronistico (in quanto elaborato nel 1994), obsoleto e superato oggi dalla natura giuridica di Palermo quale Città metropolitana. In altri termini, nonostante le dichiarazioni del Sindaco sulla necessità di creare verde e fermare il consumo del territorio, l’Amministrazione ha continuato nei fatti a prevedere interventi edilizi, talvolta anche a danno delle residue aree di verde”.

“Ancora oggi – insiste Nadia Spallitta – piuttosto che prelevare gli atti propedeutici al nuovo Piano regolatore (come lo schema di massima), si è preferito trattare in Consiglio una proposta in variante allo strumento urbanistico vigente che prevede la realizzazione del mega cimitero a Ciaculli, anche in aree che attualmente sono di verde o inserite nel parco, con ulteriore previsione di consumo del suolo”.

Il progetto per il nuovo cimitero nell’area verde di Ciaculli è, forse, il più grande scandalo urbanistico di Palermo degli ultimi trent’anni. Pensare di distruggere uno degli ultimi lembi ancora intatti della Conca d’oro è una follia. Ma agli attuali amministratori comunali del verde, della Conca d’oro, dell’ambiente non gliene può fregare di meno.

“Ritengo sia grave che questa maggioranza di governo – prosegue Nadia Spallitta tornando all’arrivo del commissario regionale che si sostituirà a un Comune inadempiente ‘innamorato’ delle varianti urbanistiche – si faccia commissariare su questioni che attengono allo sviluppo sociale, economico e culturale della città a causa di un’inerzia che non appare accettabile, sia perché in contrasto con precisi obblighi di legge, sia perché è indispensabile una visione organica del nostro territorio che garantisca i servizi essenziali, che blocchi ulteriori forme di cementificazione, che crei interventi alternativi alle nuove edificazioni e che arricchisca la città di parchi e di verde. Spero che in Aula si avvii quanto prima il dibattito sul nuovo strumento urbanistico e che si accantonino definitivamente le proposte di variante o in ogni caso i provvedimenti puntuali, che non consentono una visione d’insieme del territorio né una programmazione economica e sociale dello stesso”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Stefania Munafò, responsabile del settore Ambiente della segreteria del PD di Palermo:

“Prima i giudici del TAR, poi quelli del CGA che dichiarano illegittimi gli atti di questa Amministrazione e dopo i tribunali anche gli organi amministrativi e istituzionali bacchettano l’operato dell amministrazione Orlando che nella sua arroganza non ha ritenuto di dovere rispondere ad una nota in cui si chiedevano notizie sul Prg intimando il commissariamento”.

“Il PD – aggiunge la dirigente del Partito Democratico di Palermo – aveva più volte invitato l’Amministrazione non procedere più per varianti, ma a dare uno strumento fondamentale come il nuovo PRG alla città di Palermo! Siamo stati ignorati. Noi come la Regione vigilante. Oggi l’assessorato regionale nomina il commissario che si sostituirà al sindaco e al Consiglio comunale facendo sì che si aggiorni un PRG vecchio di 20 anni! Mi ritengo soddisfatta per l’intervento sostitutivo messo in essere dall’assessorato che continua a mostrare attenzione su argomenti così delicati ed importanti”.

“Proprio nello stesso giorno della diffida – aggiunge Stefania Munafò – l’Amministrazione, con ulteriore atto di arroganza politica, aveva proceduto con le varianti che vanno a incidere negativamente sullo stesso PRG e di fatto lo stravolgono prima ancora che vada in discussione. Quanto avvenuto in Consiglio comunale è oltremodo sconfortante e preoccupante per le sorti di questa città. Primo esempio è via Trabucco, variante incompatibile perché si fa un uso promiscuo di un area residenziale che coinciderà con un area D2 area industriale e commerciale”.

 “In secondo luogo – prosegue la dirigente del PD – una lottizzazione su aree i cui lotti sono inferiori ai 10.000 metri quadrati, misura prevista normalmente per le lottizzazioni e lo si fa sostenendo che non necessiteranno di autorizzazione Vas (Valutazione ambientale strategica). Ma la legge è cambiata ed oggi sono assoggettate a queste verifiche”.
“Adesso – dice sempre Stefania Munafò – si mettano da parte giochi e giochini politico amministrativi e si lavori al nuovo PRG! Venga trattato lo schema di massima e smettiamola con varianti e lottizzazioni selvagge in una città che non necessita di cementificazioni, parcheggi privati, centri commerciali, ed ampliamenti vari di strutture. Il PD si attiverà da subito per organizzare incontri ed assemblee con i cittadini e le associazioni affinché la gente si riappropri di una città a misura d’uomo. Affinché si possa lasciare quel po’ di verde che resta alle generazioni future”.
“Questo commissariamento – conclude la dirigente del PD – è l’ennesimo fallimento di una Amministrazione che, per rispettare le regole, costringe i cittadini e le associazioni a fare ricorsi e gli enti istituzionali a intervenire attivando poteri sostitutivi. Non è più concepibile che si debba ricorrere ad interventi terzi per fare rispettare le leggi in questa città. Non è concepibile che questa Amministrazione a spese dei contribuenti adotti provvedimenti che vengono poi sistematicamente messi in discussione da organi superiori”.

Le cronache registrano anche una dichiarazione del capogruppo del PD al Consiglio comunale, Rosario Filoramo, che, incredibilmente, si schiera in favore del cimitero nell’area verde di Ciaculli.

“Ben quattro anni – dice Filoramo in in comunicato – sono trascorsi dall’avvio delle procedure per la realizzazione del nuovo cimitero di Ciaculli. Si tratta di un opera pubblica indispensabile a risolvere in via definitiva l’emergenza cimiteri, che nella nostra città va avanti da oltre un ventennio. Ogni opera di razionalizzazione e moralizzazione dell’esistente si scontra con gli spazi esigui dei cimiteri comunali esistenti e con i problemi idrogeologici dell’area sottostante il Monte Pellegrino. La soluzione, un nuovo Cimitero nell’unica area prevista dal vigente Piano regolatore, la zona di Ciaculli, a confine col territorio di Villabate”.

Domanda: un Piano regolatore con i vincoli all’esproprio scaduti è ancora “vigente” come dice Filoramo? E un Piano regolatore dopo la nomina di un commissario ad acta per sostituire Giunta e Consiglio comunale non è superato?

Per Filoramo, che ormai è completamente entrato nella ‘filosofia politica’ del renzismo a 24 carati, la ‘cementificazione’ di una delle ultime aree verdi di Palermo è “conforme dal punto di vista urbanistico, non invasiva, in quanto l’orografia della zona ne nasconderebbe l’impatto alla vista”.

“Per l’opera pubblica – dice sempre l’esponente del PD – è stato presentato, da un privato, nel 2012 una finanza di progetto, cioè un intervento da realizzare con fondi privati, che dovrà rispettare i parametri di economicità e ricaduta sociale. Bene, anzi male, sono trascorsi quattro anni, l’emergenza cimiteri si complica sempre di più, la finanza di progetto ristagna negli uffici comunali. Oggi in Consiglio comunale ho assistito a dei balbettii, non è più il tempo delle mezze misure. Davanti a un opera tanto necessaria, non è possibile attendere un minuto di più. Intervenga il Sindaco e ci dica come realizzare il nuovo cimitero, fondi pubblici o fondi privati, a lui la scelta. Non si perda più tempo”.

Contro il progetto del cimitero nell’area verde di Ciaculli si schiera Giuseppe Barbera, docente universitario presso la facoltà di Agraria di Palermo, uno dei massimi esperti in materia di paesaggi agrari.

“Ogni nuovo consumo di suolo in ciò che rimane dell’agricoltura della Conca d’oro – dice Giuseppe Barbera – è ingiustificabile, pericoloso in termini ambientali, distruttivo di un sistema agricolo a cui non può essere sottratto altro spazio, pena la condanna all’inefficienza in termini economici, ecologici, paesaggistici”.

“Va inoltre ricordato – aggiunge il docente universitario – che il nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 offre, soprattutto con la misura 16, molte opportunità per lo sviluppo di un’agricoltura multifunzionale che il Comune di Palermo dovrebbe promuovere e sembra invece ignorare”.

Giuseppe Barbera, per la cronaca, è stato assessore dell’attuale Giunta comunale di Leoluca Orlando. Non ci vuole molto a capire perché lo stesso sindaco, a un certo punto, ha messo fuori dalla Giunta comunale il professore Barbera…

Che farà, adesso, il Comune di Palermo? Il Consiglio comunale ha a disposizione 45 giorni per mettersi in regola. E approvare lo Schema di massima. Questo, però, bloccherebbe tutte le speculazioni edilizie. sarà così?

Un comunicato del Comune di Palermo sembra invece annunciare un ricorso al TAR Sicilia:

“Siamo certi – dice il sindaco Leoluca Orlando – che il contenuto dell’atto di nomina del commissario sia frutto di uno stato di confusione degli uffici regionali, di una svista che chiediamo venga riconosciuta e corretta in tempi rapidissimi; qualora ciò non avvenisse, non potremo che contestare nelle sedi opportune la validità amministrativa di questo atto”.

Insomma, il dipartimento Urbanistica della Regione sarebbe gestito da tecnici “confusi”. Insomma, la nomina del commissario ad acta, nella persona del dirigente generale del dipartimento Urbanistica della Regione, Salvatore
Giglione non piace a Orlando. Che aggiunge: “Già da Novembre dello scorso anno, dandone per altro comunicazione
proprio allo stesso assessorato, il sindaco e la Giunta di Palermo hanno adempiuto agli adempimenti previsti dalla
legge, inviando la proposta di Schema di massima del PRG. Da tale data, la competenza a procedere è del Consiglio comunale che, da quanto risulta, sta esaminando la proposta, avendo avviato la discussione generale”.

La replica di Orlando è abile: libera la Giunta da ogni responsabilità e getta la responsabilità dei ritardi sul presidente del Consiglio comunale, Salvatore ‘Totò’ Orlando. In effetti, è il Consiglio comunale che, con scuse risibili, blocca l’esame dello Schema di massima del nuovo Prg.

Sulla vicenda interviene anche l’assessore comunale alla Programmazione urbana e territoriale, Giuseppe Gini, un esperto del settore, se è vero che ha lavorato negli uffici della regione occupandosi anche di urbanistica.

“Questa nomina appare anomala – dice  Gini – a maggior ragione perché ancora lo scorso 10 Giugno ho inviato proprio all’Ufficio del dott. Giglione una lunga e dettagliata cronistoria degli eventi e degli atti, da cui è chiaramente evincibile lo stato dell’iter di formazione e approvazione del PRG di Palermo, nonché l’assoluta correttezza dell’operato del sindaco e della Giunta comunali”.

Anche Gini è furbo: salva la Giunta (e quindi se stesso) e scarica tutto sul Consiglio comunale.

P.S.

Dopo di che il sindaco Orlando e l’assessore Gini dovrebbero assumersi la responsabilità politica del continuo ricorso alle varianti urbanistiche. A Orlando e a Gini qualcuno dovrebbe spiegare che i cittadini palermitani non sono fessi…

Foto tratta da esnpalermo.com

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