I COBAS: “L’AMAT di Palermo rischia il collasso. Altro che sogno metropolitano!”

30 giugno 2016
Oggi, nel corso della manifestazione promossa dai COBAS a Palermo, i sindacalisti hanno distribuito 10 mila volantini. Una protesta per avvertire i cittadini che l’AMAT – l’Azienda che si oppupa del trasporto pubblico dei passeggeri – presenta un con to economico in ‘rosso fisso’. E sulle ZTL il sindacato chiede all’Amministrazione comunale di cambiare tutto, introducendo una differenziazione delle tariffe, a seconda dei casi specifici (residenti, lavoratori, famiglie a basso reddito)

I conti dell’AMAT – la società per il trasporto pubblico delle persone di Palermo sono in ‘rosso fisso’. E checché ne dica il sindaco della città, Leoluca Orlando, non ci sono le condizioni economiche – almeno in questo momento – per fare dell’AMAT l’azienda di trasporto della neo-nata Città metropolitana di Palermo.
Questo e altro è stato ribadito oggi nel corso della manifestazione dei lavoratori dell’AMAT organizzata dai COBAS in piazza Castelnuovo (Piazza Politeama per i palermitani), a Palermo. Durante la protesta, messa in atto per spiegare le pessime condizioni in cui si trova l’AMAT, sono stati numerosi i cittadini che hanno firmato una petizione per modificare la ZTL e reclamare un servizio di trasporto pubblico all’altezza di una città europea.
“Sulla mobilità – afferma Orazio La Corte, coordinatore regionale COBAS Lavoro Privato – le politiche dell’Amministrazione Orlando sono state fallimentari. Non solo in questi quattro anni l’AMAT non è stata rilanciata, ma addirittura si è fatto peggio delle Giunte di centrodestra guidate da Diego Cammarata”.
Secondo i COBAS, “l’AMAT non è in grado di garantire un trasporto pubblico urbano dignitoso”. Concetto che è stato ribadito in diecimila volantini distribuiti oggi durante la manifestazione. L’occasione, anche, per far conoscere alla città i ‘numeri’ reali di un’Azienda che rischia il collasso.
“Al netto delle quattro linee di Tram – si legge nel comunicato dei COBAS – la quinta città d’Italia può contare solo su un centinaio di autobus funzionanti. Quando va bene, circa 150 vetture; quando va male – ovvero nel caso in cui i bus ormai vetusti si guastano – si scende a 100. In che modo l’AMAT possa candidarsi a gestire la mobilità della Città metropolitana di Palermo, come vuole il sindaco Orlando?”.
Per la cronaca, la Città metropolitana di Palermo, stando alla legge approvata dal Parlamento siciliano, coincide con la vecchia Provincia regionale. Da qui la domanda, assolutamente corretta, di La Corte: se oggi l’AMAT lascia senza servizio di trasporto delle persone intere periferie della città con quali mezzi dovrebbe gestite il trasporto delle persone in una Città metropolitana che abbraccia tutto il territorio dell’ex Provincia di Palermo?
“I conti dell’AMAT non lasciano dormire sonni tranquilli ai lavoratori dell’Azienda – si legge sempre nel comunicato -: il 2015 si è chiuso con un passivo di 6 milioni di Euro e il primo trimestre 2016 ha fatto registrato oltre 3 milioni di perdite. Non è tutto. Nel 2015, l’AMAT ha incassato 5,7 milioni di Euro dalla vendita dei biglietti, contro i 7,3 milioni del 2014; i 7,9 milioni del 2013; i 9,2 milioni del 2012 e i 9,8 milioni del 2011”.
Insomma, l’AMAT va indietro, come i gamberi:
“Nei primi tre mesi del 2016 – dicono sempre i COBAS – gli incassi dei biglietti venduti hanno avuto cifre insignificanti. Il ‘successo’ del Tram vale 54 mila Euro, tanto è lo scostamento positivo della vendita aggregata di abbonamenti e biglietti.
Questi numeri allarmanti, confermati anche del servizio Partecipate del Comune, sono lo specchio di una gestione dissennata, avallata dal socio unico. Il taglio delle linee e i nuovi turni hanno contribuito ad aggravare la situazione. Per di più il flop delle ZTL (Zone a Traffico Limitato), così come le vuole fare il Comune, potrebbe accelerare il tracollo economico-finanziario dell’azienda”, sottolinea il coordinatore dei Cobas”.
Sulle ZTL, il suggerimento del sindacato è una differenziazione delle tariffe, a seconda dei casi specifici (residenti, lavoratori, famiglie a basso reddito).
“Nella sua ordinanza, tra le altre cose, il CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativa, in Sicilia organo di appello del TAR, Tribunale Amministrativo Regionale) ha scritto a chiare lettere che Comune e AMAT devono potenziare anche il servizio di trasporto pubblico urbano – conclude La Corte -. In attesa di un servizio decente l’entrata in vigore della ZTL va rinviata perché, come ha detto il sindaco Orlando, bisogna preoccuparsi anche di chi non può permettersi un’auto nuova. Il futuro dell’AMAT non può essere legato esclusivamente alle ZTL. Concetto forse difficile da far digerire ad un management ed un’Amministrazione comunale che vanno avanti senza idee, ma solo improvvisando”.

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