La riforma del settore forestale e la chiusura dell’ESA

25 giugno 2016

Il tema è stato affrontato nel corso di un incontro tra i vertici dell’assessorato regionale all’Agricoltura e i responsabili dell’UGL siciliana. Il Governo ha deciso di incontrare le organizzazioni sindacali in sedi separate. Le linee guida del disegno di legge. La chiusura dell’Ente di Sviluppo Agricolo (ESA). Il ‘mistero’ del blocco della progressione di carriera per i 24 mila operai della Forestale: verrà applicato o no? Riserve naturali a pagamento

“Sarà un altro anno travagliato e di transizione per il settore forestale in Sicilia. Il Governo regionale ha avviato un percorso di riforma del settore attraverso un percorso legislativo i cui nodi da sciogliere sono tanti in un contesto complicato dalla carenza di programmazione che ha ritardato le operazioni di prevenzione, l’avvio dei forestali e le squadre antincendio boschivo”.

A dichiararlo Giuseppe Messina commentando quanto emerso nel corso dell’incontro di ieri presso l’assessorato regionale allìAgricoltura.

La delegazione UGL guidata dal Segretario regionale Giuseppe Messina, dal Segretario regionale di categoria Franco Arena e dai segretari provinciali Gianbattista Fricano, Franco Tragno, Manuel Bonaffini, Mimmo Amico, Lillo Macaluso e Gaetano Cassibba è stata ricevuta dall’assessore, Antonello Cracolici e dal dirigente generale, Felice Bonanno.

Tema: le linee guida del disegno di legge di riforma del settore che dovrebbe essere approvato dall’Ars entro quest’anno.

L’assessore Cracolici, da quello che abbiamo capito, ha deciso di incontrare le organizzazioni sindacali in sedi separate.

“Prendiamo atto – aggiunge Messina – dall’ipotesi di riforma da tempo attesa, ma tutto dipende da successivi passaggi necessari prima di pronunciare la parola fine alla gestione inadeguata degli ultimi anni del settore da parte del Governo guidato dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta”.

“Si tratta di un testo di legge riguardante il riordino e il riassetto del territorio boschivo, di tutela e prevenzione – dice Arena – dove all’interno è prevista la chiusura dell’ESA ed il possibile utilizzo del personale di ruolo e stagionale all’interno della costituenda Agenzia regionale”

Insomma, l’Ente di Sviluppo Agricolo (ESA) dovrebbe chiudere i battenti non perché c’è, a monte, una scelta politica strategica, ma per mancanza di soldi.

L’UGL siciliana, nel comunicato, illustra come il Governo regionale vorrebbe far lavorare gli operai della Forestale.

Si prevedono i seguenti con tingenti:

a) addetti a tempo indeterminato;
b) addetti semestralisti; ex 151isti
c) addetti quadrimestralisti; ex 101isti
d) addetti trimestralisti; Ex 78isti.

La graduatoria Unica distrettuale sarà divisa in 5 graduatorie provinciali:

1 prevenzione civile;
2 lotta passiva agli incendi boschivi;
3 potenziamento e valorizzazione dei boschi, delle aree a verde e delle riserve;
4 gestione produttiva del demanio forestale, Gestite dal DSRT
5 lotta attiva agli incendi boschivi, gestita Comando del Corpo Forestale con la regia della Protezione  Civile.

Per UGL restano in piedi alcune criticità sul quale il Governo dovrà dare risposta, a cominciare dalle modalità di avviamento dei lavoratori .

“Vigileremo su quanto sottoposto dal Governo regionale – conclude Arena – mantenendo il piglio critico, convinti che l’esperienza ampiamente negativa dello scorso anno non abbia più a ripetersi per il bene del settore ed il rispetto della dignità dei lavoratori”.

Il piano del Governo regionale, illustrato durante il citato incontro con il sindacato, è quello di trasformare il settore da improduttivo in produttivo attraverso le linee di intervento: forestazione produttiva, dissesto idrogeologico e fuori uscita volontaria.

“Questo significa mettere a reddito le foreste siciliane – dice sempre Arena – attraverso la produzione di biomassa”.

Il Governo prevede anche di far pagare chi visiterà le Riverse naturali della Sicilia, le aree attrezzate e la rete dei rifugi.

P.S.

Da quello che si capisce arriveranno nuovi balzelli per i cittadini. In effetti, ai Siciliani, oltre alle tasse e alle imposte nazionali, oltre alle tasse e alle imposte comunali mancavano i balzelli per le Riserve naturali. La gente, che soldi ne ha sempre meno, farà anche a meno delle aree protette. Questo faciliterà le speculazioni o a ridosso delle Riserve naturali, o direttamente dentro le stesse Riserve. magari sull’esempio di Torre Salsa, dove stanno per arrivare gli austriaci.

Non abbiamo capito una cosa: il blocco del turn over per i forestali funzionerà o no? Com’è che non ne parla più nessuno? 

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