Corleone, il sindaco: “Nessun inchino davanti a casa Riina” (VD)

5 giugno 2016

Lea Savona, primo cittadino del paese incriminato, parla di strumentalizzazioni e macchina del fango. Ad intervistarla la televisione di Pino Maniaci. IL VIDEO

Mentre passa in sordina la notizia della sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Firenze che il 24 Febbraio ha condannato all’ergastolo Francesco Tagliavia per la strage dei Georgofili e nelle cui motivazioni -depositate lo scorso 20 Maggio- si ribadisce l’avvenuta trattativa tra Stato e mafia (qui ve ne parliamo) continua fare rumore il presunto inchino, davanti casa Riina a Corleone, del corteo della processione di San Giovanni. 

Una premessa è necessaria. I fatti dicono che le forze dell’ordine presenti, colpiti da quella sosta, hanno abbandonato la processione. Da qui l’indagine che, ovviamente, è in corso. Non siamo mai teneri con la nostra categoria che spesso si diverte a fare da cassa di risonanza a particolari punti di vista per qualche fine altrettanto particolare, però in questo caso non ci pare si possa parlare di una invenzione, perché c’è una relazione delle forze dell’ordine, quindi, semmai, sarebbero loro ad avere interpretato male. Vero è che in passato alcuni giornalisti (sulla carta), proprio in tema di processioni e inchini, hanno visto quello che non c’era per pura ricerca di visibilità (della serie: non avendo sostanza, si creano scandali), ma in questo caso, lo ripetiamo, c’è una relazione delle forze dell’ordine sulla quale indaga la magistratura. Al momento, dunque, non si sa. Saranno i giudici a stabilire se si è trattato di una sosta casuale o di un inchino.

L’eco mediatico di questa notizia data per certa, ha suscitato l’ira di molti corleonesi che parlano di di una strumentalizzazione da parte dei giornalisti. Ovviamente, come è comprensibile, molti corleonesi sono stufi di essere associati alla mafia.

Ad arrabbiarsi moltissimo pure il sindaco del paese in provincia di Palermo, Lea Savona, che tramite Facebook ha attaccato i giornali che alimentano le macchine del fango e che ha reso noto che Ninetta Bagarella Riina, il giorno della processione non era neanche a Corleone (si è raccontato di un suo sorriso compiaciuto dal balcone dinnanzi all’inchino della processione).

In questa intervista video (rilasciata a Telejato, il cui direttore, Pino Maniaci, come è noto, sa bene cosa significa essere vittima della macchina del fango), la sindaca di Corleone dice la sua. Non nega la sosta, peraltro prevista dal percorso della processione, ma l’inchino- ne è certa- non ci sarebbe stato. A lei la parola.

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