Dal 6 Giugno imprese e professionisti potranno compensare i crediti con le cartelle esattoriali

1 giugno 2016

L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa all’Ars. I protagonisti sono Riscossione Sicilia spa e i parlamentari del Movimento 5 Stella Sala d’Ercole. I crediti nei confronti di Stato, Regioni, Comuni e aziende sanitarie ed ospedaliere dovranno essere non prescritti, certi, liquidi, esigibili e, soprattutto, certificati. Antonino Venturino, ex grillino, spegna gli entusiasmi: “E’ un’iniziativa prevista da un mio disegno di legge ignorato dal Governo Crocetta”

“Quarantaseimila aziende, 50 mila professionisti,12 miliardi in gioco: sono i clamorosi numeri, di Ripartimpresa, l’operazione che, a partire dal 6 Giugno prossimo, grazie a nove sportelli dedicati, consentirà alle imprese e ai liberi professionisti siciliani di compensare le cartelle esattoriali con i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione”.

Così i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle hanno presentato l’iniziativa messa in piedi da Riscossione Sicilia spa (la società regionale che si occupa della riscossione di tributi a mezzo dei ruoli) sulla base di una proposta del Movimento 5 Stelle.

“Proposta – dicono i parlamentari grillini di Sala d’Ercole – sempre ignorata dal Governo. Un nostro emendamento è infatti stato bocciato dall’Ars in occasione delle ultime finanziarie regionali”.

“I requisiti per potere mandare in porto l’operazione che garantirà ossigeno puro a tantissime imprese boccheggianti – scrivono i parlamentari grillini in un comunicato – sono pochi ma ferrei: i crediti nei confronti  di Stato, Regioni, Comuni e aziende sanitarie ed ospedaliere dovranno essere non prescritti, certi, liquidi, esigibili e, soprattutto, certificati. Ripartimpresa (che poggia sul robusto pilastro normativo dell’articolo 28 quater del D.P.R. 602/73 e successive modifiche ed integrazioni) nasce da una proposta del M5S lanciata in commissione Bilancio all’Ars, raccolta da Riscossione Sicilia, dopo essere stata colpevolmente e reiteratamente ignorata dal governo regionale e dalla maggioranza”.

La richiesta della compensazione debiti/crediti delle imprese – ha spiegato Giancarlo Cancelleri nel corso della conferenza stampa tenuta ieri a Palermo a Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano, presente anche l’amministratore unico di Riscossione Sicilia, l’avvocato Antonio Fiumefreddo – era stata avanzata da noi anche in occasione delle ultime finanziarie, ma l’emendamento relativo è stato sempre bocciato. Fa sorridere leggere ora la nota con la quale oggi il presidente della regione, Rosario Crocetta, plaude sostanzialmente all’iniziativa, quando proprio il Governo, in prima battuta, ha sempre bocciato la nostra proposta. Ora, però, non voglio fare polemiche, l’unica cosa che conta è che l’operazione sia partita. Sappiamo anche che qualcuno polemizzerà sull’operazione e sulle persone sedute a questo tavolo, cercando di imbastire qualche gossip. Non ci importa. Ripeto, l’importante è fare le cose e se ci riusciamo ora da opposizione, la gente può fare benissimo due conti e immaginare quello che saremo capaci di fare quando saremo al governo”.

Finalmente – ha detto il capogruppo Angela Foti – si parte anche in Sicilia. L’operazione, infatti, dovrebbe essere una realtà in tutta Italia grazie ad un emendamento del nostro deputato alla Camera, Mattia Fantinati, approvato nel contesto della legge di stabilità. Invece, a parte qualche piccola compensazione, valutabile nell’ordine di un centinaio di migliaia di Euro, l’operazione qui da noi è rimasta praticamente lettera morta”.

E’ doveroso riconoscere – ha affermato – l’amministratore unico di riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo – che il M5S è stata l’unica forza politica a caldeggiare l’operazione nel silenzio generale, ancorché in Commissione io abbia provato a richiamare l’attenzione di tutti. Riscossione Sicilia non poteva non prenderla in considerazione, visti gli enormi vantaggi che comporterà per le aziende e per l’economia isolana e anche in considerazione del fatto che, con questa operazione, si adempie ad un obbligo di legge. Riscossione Sicilia è un’istituzione e lavora per tutti. Noi non abbiamo problemi a sederci con nessuno. Senza il M5S, probabilmente, non avrei avuto la forza di portare in porto l’operazione”.

La compensazione debiti/crediti dovrebbe togliere anche parecchie castagne dal fuoco a Riscossione Sicilia, ridando ossigeno ai suoi asfittici bilanci, visto che la società beneficerà, per ogni operazione andata in porto, dell’aggio dell’8 per cento.

I numeri che Ripartimpresa, secondo i grillini, porta in dote sono a dir poco clamorosi. I dati forniti da Banca d’Italia, MEF (Ministero dell’Economia e Finanze) e Unimpresa raccontano di un debito di circa 12 miliardi della pubblica amministrazione nei confronti della aziende siciliane. Da questo dato, tra l’altro, sono fuori i professionisti (che potranno pure beneficiare della compensazione) che sono valutabili nell’ordine di 50 mila unità.

Dodici miliardi – ha affermato Cancelleri – è una cifra spaventosa. Se solo si riuscisse a compensarne una parte, l’intera economia isolana ne trarrebbe un enorme beneficio, evitando anche il possibile tracollo di numerose imprese; non sono poche, infatti, quelle che sono andate incontro a fallimenti per mancanza di liquidità, in attesa di pagamenti da parte della pubblica amministrazione che in Sicilia non arrivano mai”.

La Sicilia è, infatti, tra le Regioni più lente a pagare le imprese. Nell’elenco dei 500 enti più veloci a saldare le pendenze con le aziende, stilato dal MEF e relativo al 2015, appena undici sono in Sicilia, con il primo (Comune di Gravina di Catania) solo all’ 86° posto.

I vantaggi di questa operazione – ha sottolineato Cancelleri – sono molteplici. E non solo per i titolari delle imprese. A beneficiarne saranno infatti anche tantissimi dipendenti, su cui spesso finiscono per riverberarsi i ritardi dei pagamenti ai loro datori di lavoro. Senza contare che in caso di fallimento sarebbero i primi a finire per strada”.

L’azzeramento dei debiti previdenziali, inoltre, consentirà a tantissime imprese di risalire sulla giostra degli appalti, da cui erano state estromesse a causa del durc (il documento che attesta la regolarità contributiva) non in regola.

E’ assurdo – ha commentato Cancelleri – il governo Crocetta mendica le briciole da Roma e poi ignora il tesoretto che custodisce in casa”.

Le aziende creditrici. Il totale delle aziende che in Sicilia vantano un credito nei confronti della pubblica amministrazione sono 46.118. Di queste 28.723 operano nel settore dell’edilizia, 16.567 in quello dei servizi e 828 in quello industriale. Non è noto il dato relativo ai professionisti che può essere valutato nell’ordine di 50 mila unità.

I tipi di debito che possono essere compensati. Le pendenze nei confronti della PA che possono essere azzerate dai crediti vantati sono praticamente tutti i tipi di tributo: Iva. contributi previdenziali, Ici, Tari, Tasi, multe automobilistiche, etc.

Le modalità della compensazione. A partire dal 6 giugno in tutti i nove capoluoghi capoluoghi di provincia siciliani sarà attivato uno sportello “Ripartimpresa”, a questo potranno fare riferimento i cittadini per chiedere la compensazione. Lo sportello, in conferenza di servizio con le amministrazioni interessate, chiederà agli enti debitori la certificazione dei crediti vantati da imprese e professionisti per le prestazioni fornite mai pagate. La richiesta di compensazione potrà essere fatta dai cittadini anche tramite il sito internet di Riscossione Sicilia.

Gli uffici dove saranno attivati gli sportelli Ripartimpresa. Agrigento, piazza Metello, 28; Caltanissetta, viale della Regione, 79/C; Catania, via Luigi Rizzo, 39; Enna, piazza Villadoro, 1/3; Messina via Ugo Bassi n.126 Isol.137; Palermo, via Orsini, 9; Ragusa,via Archimede,112; Siracusa, viale Santa Panagia, 141; Trapani, piazza XXI Aprile, 1.

A breve Riscossione Sicilia attiverà anche un numero dedicato per dare informazioni ai cittadini sull’operazione.

Sulla vicenda interviene il vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino. Eletto nel Movimento 5 Stelle, Venturino ha lasciato il Movimento.

“L’applicazione delle modifiche alla legge 602/1973 per creare quei meccanismi di compensazione tra crediti e debiti nei rapporti tra Regione, aziende e professionisti – dice Venturino – è certamente positiva e viene incontro alle esigenze di migliaia di imprese siciliane che da anni versano in difficoltà a causa dei crediti che vantano con l’Amministrazione regionale. Peccato però che l’ottima idea di attuarla dopo che per anni è stata disattesa non sia affatto originale, in quanto sta tutto scritto nell’articolo 18 del disegno di legge n. 765 ‘burocrazia zero’, che ho presentato nel Giugno 2014. Disegno di legge che giace in Commissione e che il Governo regionale troppo distratto e assente mai ha provato ad adottare”.

“Questo Governo – aggiunge Venturino – mai è stato attento alle proposte di chi lo ha sostenuto, nonostante ci fossero idee innovative e rivoluzionarie. Ma la ‘rivoluzione’ di Crocetta è rimasta soltanto sulla carta. Se Crocetta e i suoi compagni di viaggio si fossero fidati di quanti in questi mesi lo hanno comunque appoggiato, oggi non scopriremmo l’inciucio Fiumefreddo-Cancelleri, che non presenta alcuna novità. Crocetta ha preferito lasciare nelle mani del Movimento 5 Stelle quella che, ai più può, apparire come una fase innovativa, mentre se il Governo, che abbiamo tenuto a galla e stiamo tenendo a galla a fronte del nulla, avesse fatto più attenzione alle proposte di legge giunte in Commissione avremmo evitato che una serie di imprese arrivassero al fallimento”.

Venturino posta anche l’articolo del disegno di legge, a sua firma, che prevede la regolazione di debiti e crediti con gli enti locali:

Ddl Art. 18 – Disposizioni in materia di regolazione di debiti e crediti con gli enti locali

1. La  Regione  e  gli Enti di cui  all’articolo  3, comma  1 ai fini della certificazione delle somme  dovute per somministrazioni, forniture ed appalti e per obbligazioni   relative   a   prestazioni   professionali provvedono alla ricognizione dei debiti contratti entro 30 giorni dell’entrata in vigore della presente legge. 2. I debiti della Regione e degli enti di cui all’articolo 3, comma 1 relativi al  mancato pagamento dell’imposta regionale sulle attività  produttive (IRAP) sono compensati con i crediti vantati  nei  confronti della  Regione e degli enti di cui all’articolo 3, comma 1 a seguito dell’entrata in vigore della presente legge. 3. Una quota parte del gettito derivante dalle maggiorazioni dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), in considerazione della situazione finanziaria regionale, è destinata prioritariamente alla copertura degli  oneri finanziari di cui alle anticipazioni di liquidità previste dagli articoli  2 e 3 del Decreto legge 8 aprile 2013,  n.  35, convertito in legge 6 giugno 2013, n. 64.

P.S.

Polemiche sugli inciuci a parte, l’iniziativa è lodevole.

 

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