Senza casa, al via gli sgomberi: “La giunta Cammarata meglio di quella di Orlando”

30 maggio 2016

Stamattina a Palermo alcune famiglie sono state buttate in mezzo alla strada. In tutto saranno 600. La rabbia del Comitato 12 Luglio che accusa l’amministrazione comunale di insensibilità ed incoerenza con una storia di sinistra…

“Hanno innalzato un muro di gomma. Hanno deciso di passare alle maniere forti con 600 ordinanze di sgombero ad altrettante famiglie che occupano immobili abbandonati di proprietà comunale. Ci dicono che è un atto dovuto, ma in realtà non si stanno limitando alla notifica come ha fatto in tanti casi l’amministrazione Cammarata, la giunta comunale attuale sta passando ai fatti rendendo esecutivi gli sgomberi”.  A parlare è Toni Pellicane del Comitato per la casa 12 Luglio che si mostra molto preoccupato per quello che sta per accadere a Palermo a 600 famiglie disagiate e molto arrabbiato per come il Comune sta gestendo questa emergenza:

“Mai avrei potuto immaginare di potere dire che era meglio l’amministrazione Cammarata. Ma è così su questa delicata questione. La giunta dell’ex sindaco raramente buttava in mezzo ad una strada le famiglie, questa si accinge a farlo. E la cosa ancora più paradossale è che si dovrebbe trattare di una giunta di sinistra che include assessori di Rifondazione comunista. Sapete chi ha firmato il verbale di una riunione che rende esecutivi gli sgomberi? Gli assessori Abbonato, Ciulla, Evola e Catania. Quindi c’e’ un vero e proprio atto politico che decide di usare il metodo repressivo nei confronti di 600 famiglie fortemente disagiate”.
“Proprio stamattina – prosegue Pellicane- sono state sgomberate le famiglie senza casa che occupavano alcuni magazzini adiacenti al Castello Maredolce a Brancaccio. Per l’amministrazione finto progressista viene prima il turismo di lusso e chi se ne frega se le famiglie finiscono per strada. Il sindaco, il vice sindaco e gli assessori di competenza non hanno avuto la sensibilità e la dignità di trovare un’alternativa valida dove spostare queste famiglie. Questa è l’amministrazione di sinistra che fa cose di destra. Questo e’ il sindaco Orlando che sarà sostenuto alle prossime elezioni da Rifondazione comunista e Sel. Vergogna!”.

“In contemporanea – racconta ancora  Pellicane – veniamo a conoscenza di un altro intento dell’amministrazione comunale, quello di recuperare gli alloggi confiscati alla mafia assegnati negli anni precedenti a famiglie disagiate che si sarebbero rese morose, il Comune, nella persona dell’assessore Abbonato, ha dato il via ad un censimento delle famiglie su menzionate, effettuato dalla polizia municipale, tale censimento sara’ utilizzato per l’organizzazione degli sgomberi”.

“La verità – si legge su una nota del Comitato- è che con l’arrivo di Orlando nel 2012 le famiglie in graduatoria d’emergenza abitativa erano 800, oggi sono 1600. Le famiglie senza casa che occupavano immobili abbandonati di proprietà comunale o del privato sociale erano 200, oggi sono 600. Le persone che avendo perso la casa e che si sono trovate costrette a vivere per strada erano circa 100, oggi sono oltre 200. In quattro anni l’amministrazione comunale ha assegnato circa 70 alloggi confiscati, ha pubblicato un bando per un contributo alloggiativo che si è  rivelato del tutto fallimentare, ha dato il via a una pseudo forma di housing sociale, anche questo tentativo si è rivelato fallimentare, poi il nulla, nessuna programmazione, ne a breve termine ne a lungo termine”.

Il Comitato 12 Luglio chiede, dunque, il blocco degli sgomberi, “così come era stato deciso all’unanimità dall’ultimo Consiglio straordinario sull’emergenza casa. Non si possono gettare per strada 600 famiglie con i minori al seguito senza aver programmato alcuna alternativa”. 
Quindi, programmare un piano per dare una risposta radicale all’emergenza abitativa attraverso
 “l’utilizzo di tutti gli immobili disponibili confiscati alla mafia o di proprietà del Comune, anche pre-assegnandoli alle famiglie, scorrendo la graduatoria d’emergenza abitativa, così come era stato stabilito nell’ultimo Consiglio Comunale sull’emergenza abitativa”.
E, ancora: “Dopo avere esaurito le disponibilità pubbiche, comunali o assegnate al comune, ed avviando un contenzioso, anche con il demanio dello Stato, con la Regione ed i suoi enti e con la Curia, in mancanza di altri immobili utilizzabili, senza ricorrere alla spesa pubblica, fare un accordo, con garanzie di trasparenza e di assoluto rispetto delle normative antimafia e delle norme sindacale, per l’affitto di circa 2000 alloggi”. 
Il costo dell’operazione “sarebbe di non oltre 10 ml se consideriamo un affitto medio di circa 400 euro mensili, la metà del costo utilizzato per le case famiglia. Questo obbiettivo sarebbe possibile ottenerlo attraverso le risorse ricavate dal taglio delle spese superflue, ma anche con una rimodulazione del Patto per Palermo”.
A proposito del Patto per Palermo, come vi abbiamo raccontato qua, i comitati per l’emergenza abitativa, insieme con gli studenti universitari e con altre associazioni stanno elaborando una bozza da proporre al Comune che mira a rivedere i progetti finanziati: “Il Patto per Palermo così come è non serve alla città. Di tutti i soldi stanziati, per le vere emergenze non c’è neanche un euro”.  

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