Trivelle, si spacca anche il PD: Pino Apprendi, Tonino Russo e Ninni Terminelli annunciano che andranno a votare il 17 Aprile

19 marzo 2016
Nel PD siciliano l’ascarismo è diffuso, ma c’è chi si chiama fuori dagli ‘inchini’ a Matteo Renzi. E’ il caso di tre dirigenti di questo partito che contestano la scelta del segretario nazionale del PD e capo del Governo di puntare sull’astensionismo: andranno a votare e inviteranno ad andare a votare. Che dire? Che per Berlusconi (oggi ancora a Palermo) e per il suo amico-alleato Renzi il Partito della Nazione, in Sicilia, comincia a scricchiolare…
Berlusconi, Renzi e i loro amici petrolieri forse non si aspettavano di trovare in Sicilia tante difficoltà. Ieri abbiamo dato notizia che un ‘pezzo’ importante del centrodestra siciliano si è schierato in favore del referendum contro le trivelle del prossimo 17 Aprile (come potete leggere qui). Adesso anche in casa PD – partito che a Roma, per bocca del citato Renzi, ha deciso di invitare a non andare a votare – si apre una bella crepa. Tre dirigenti del PD siciliano – Pino Apprendi, Tonino Russo e Ninni Terminelli – annunciano che il 17 Aprile andranno a votare e, supponiamo, inviteranno i loro amici e recarsi alle urne per dire no alle trivelle.
“Non  si comprende come il PD romano – sottolinea Pino Apprendi, nel Pci da quando indossava i pantaloni corti, già parlamentare regionale, oggi dirigente del PD di Palermo – sia arrivato alla conclusione di non  partecipare al referendum del 17 Aprile sulle trivellazioni. Un grande partito, che guida il Paese, deve esprimersi su un tema così delicato che coinvolge gran parte del territorio italiano e dei suoi cittadini. Continuando di questo passo, la vocazione turistica dell’Italia verrà messa in discussione essendoci seri motivi di preoccupazione per l’ambiente”.
“Il nostro Paese – aggiunge Tonino Russo, altro dirigente del PD siciliano, già parlamentare nazionale – ha il dovere di superare l’idea del fossile come energia di riferimento.Sempre di più, ha il dovere di puntare ed investire sulle energie pulite e rinnovabili. Spiace che per affermare con chiarezza questa strada, occorra ricorrere al referendum. Impegnarsi per limitare le trivelle in mare è quindi una scelta politica di indirizzo strategico. Senza se e senza ma”.
Infine, Ninni Terminelli, componente della direzione regionale del PD ed ex consigliere comunale a Palermo, dichiara:
“E’ tempo che la politica torni ad occuparsi dei grandi temi della vita e del pianeta. Grandi idee per tutelare il mondo che ci circonda, il mare e la terra sono la nostra vita. Ci impegneremo a convincere i cittadini dell’importanza di andare a votare e di votare SI”.
Nella propria pagina facebook Terminelli rende noto che oggi, Sabato 19 marzo, alle 10.30, a Palermo, al Teatrino delle Beffe, via De Spuches numero 7, è previsto un incontro “della nostra Associazione Sinistra delle Idee”. Il tema che verrà affrontato è il seguente: ‘Ripartire da sinistra per costruire il futuro’.
“Intendiamo porre con forza nel partito palermitano e siciliano il tema della natura del PD e delle indispensabili profonde radici che deve avere in un nuovo centrosinistra italiano – sottolinea Terminelli -. Per queste ragioni inviteremo al nostro incontro tutte le forze della sinistra e del centrosinistra presenti a Palermo con cui intendiamo confrontarci e dialogare profondamente. Questo è il nostro spazio politico e non certamente il partito della nazione con gli Alfano o Verdini di turno! Parleremo inoltre del nostro sostegno al referendum contro le trivellazioni per il prossimo 17 aprile”.
P.S.
Quello di Pino Apprendi, Tonino Russo e Ninni Terminelli è anche uno ‘schiaffo’ a dirigenti e parlamentari regionali che, di fronte a un tema così importante, pur di conservare la poltrona, non hanno proferito parola in difesa del mare siciliano dall’assalto dei petrolieri. Il riferimento è al presidente della Regione, Rosario Crocetta, al segretario regionale di questo partito, Fausto Raciti, e ai parlamentari di Sala d’Ercole: tutti ‘allineati e coperti’ dietro gli ‘ordini’ di Renzi.
Basti pensare che Regione siciliana è l’unica tra le Regioni italiane toccate dal problema delle trivelle a non aver presentato ricorso in Corte Costituzionale. Una vergogna, se è vero che sette Regioni amministrate dal PD si sono rivolte alla Consulta.  
Non si salvano nemmeno i parlamentari nazionali del PD eletti in Sicilia, che fino ad oggi non hanno mosso un dito per difendere il mare siciliano. 
Idem con patate per gli europarlamentari di questo partito. 
Insomma, nel PD siciliano l’ascarismo è molto diffuso, a tutti i livelli. 
Lo stesso non possiamo dire dei sindaci siciliani, se è vero che l’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) ha annunciato la presenza alla manifestazione anti-trivelle prevista per il prossimo 30 Marzo a Palermo. 
Il 30 Marzo sarà nostra cura raccontare ai nostri lettori quante fasce tricolori di sindaci parteciperanno alla manifestazione. 

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