A ‘schifiu’ anche le primarie dei giovani PD

13 marzo 2016

“Anche in Sicilia le primarie dei giovani democratici non sono state una ‘festa’ ma il ‘funerale della  democrazia’. La scarsissima affluenza ne è la prova lampante”.  Lo afferma in una nota Il comitato regionale a sostegno della candidatura a segretario nazionale di Dario Costantino che ha deciso di non partecipare alle primarie dei giovani democratici iniziate ieri che si stando tenendo in tutta Italia. La chiusura dei seggi è prevista per stasera.

“Tesseramenti gonfiati, seggi chiusi e intere realtà territoriali arbitrariamente tagliate fuori dalla competizione per non disturbare esiti costruiti a tavolino ben prima di chiamare i giovani a votare. Primarie a porte chiuse per pochi eletti,- continua la nota del comitato a sostegno di Costantino-  pre registrazioni bloccate arbitrariamente da una commissione regionale di garanzia presieduta da un segretario regionale, Prospero Crimi, neo eletto, ma non in maniera unitaria, in piena campagna elettorale per il candidato Matteo Zunino. Una figura schierata ha cambiato le regole del gioco a suo favore, convalidando soltanto le pre registrazioni dei suoi sostenitori nel corso di una riunione della commissione di garanzia”.

Sono stati  usati tutti i mezzi: vecchi metodi da “elenco telefonico”, per falsare i dati della partecipazione e candidature agli organi dell’organizzazione giovanile rifiutate per favorire solo una delle due parti.  Uno spettacolo odioso – prosegue la nota- che certifica la morte dello spirito democratico e delle primarie aperte alla libera partecipazione. Non abbiamo voluto partecipare a  primarie truccate in partenza per non legittimare questo affronto alla democrazia. Ma restiamo dentro l’organizzazione a combattere per difendere le regole della democrazia. Nessuna scissione, anzi un rinnovato impegno politico e culturale nei Giovani Democratici, c’è modo e modo di essere giovani democratici, noi preferiamo la sana militanza e la battaglia politica ai subdoli giochetti di potere. Vi é chi pensa di far finta di creare un campo da gioco dove far disputare una partita tra due squadre essendo sponsor solamente di una. Lo fa con una postilla: ad una squadra chiede di scendere solamente in campo, all’altra gli segna anticipatamente già 5 gol, e per essere sicuro di vincere facile gli compra pure l’arbitro. Domanda: se foste voi la prima squadra giochereste mai la partita? La risposta é ovvia.”

 Di seguito le dichiarazioni ufficiali dei rappresentanti del comitato regionale e provinciale a sostegno della candidatura di Dario Costantino.

Ruggero D’ Amico: “La scarsissima affluenza di elettori a Palermo come in tante altre parti D’Italia  dimostra che quelle del 12 e 13 Marzo non sono vere elezioni ma una farsa a cui non possiamo prendere parte”.

Francesco Carnevale: “Se la giovanile diventa un club, se la partecipazione viene ostacolata, se le regole vengo applicate ad hoc. Allora qualcuno ha sbagliato qualcosa. E quando si sbaglia, ci si deve fermare e fare una riflessione per evitare errori già compiuti in passato”.

Chiara Puccio : “Si é mortificato la voglia di tanti ragazzi di partecipare e decidere. Non ci piace il metodo delle decisioni già prese nelle stanzette e che questo ci porterà ancora di più da domani a chiedere in ogni luogo regole chiare e che assicurino a tutti pari dignità”,

Elvira Martino: “Oggi e domani la mozione Costantino non parteciperà alle primarie dei Giovani Democratici. È un atto forte ma dovuto. Lo dobbiamo ai milioni di ragazzi e ragazze che hanno sostenute le nostre idee, che ci hanno aiutato a mobilitare la Sicilia per una giovanile più aperta, più libera da logiche che giocano su equilibri. Non è questa la giovanile che vogliamo, che abbiamo sognato, per la quale abbiamo lottato, sacrificando tutto il nostro tempo libero, i nostri affetti.
Per questi e tanti altri motivi abbiamo preso questa decisione.”

Alessandro Vinti: “Seggi non assegnati, registrazioni annullate, nessun regolamento ufficiale applicato, primarie in regime arbitrario o di polizia.  Forse sarebbe il caso di ripassare il termine Democrazia, prima di rappresentarlo.”

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