Ars: destino segnato per Sviluppo Italia Sicilia, pausa per Riscossione Sicilia e veleni su Sicilia E-servizi

24 febbraio 2016

Questa, in sintesi, gli argomenti affrontati nella seduta di stamattina all’Ars. Il clima è sempre molto nervoso. per quello che si riesce a capire, non sembra di tutti i parlamentari abbiano condiviso la gestione e, con molta probabilità, le scelte adottate dalla presidenza del Parlamento siciliano. Se a questo si aggiungono le ‘operazioni’ speculative in corso su alcune società collegate, non è difficile capire il perché di tanta tensione

Sviluppo Italia Sicilia spa, Riscossione Sicilia spa e Sicilia E-Servizi. Il dibattito sulla manovra economica e finanziaria 2016 andato in scena questa mattina a Sala d’Ercole è stato per lo più imperniato su queste tre società.

Per Sviluppo Italia Sicilia il destino sembra segnato. Il governo Renzi, o meglio, interessi che si celano dietro la volontà dell’assessore-commissario all’Economia, Alessandro Baccei, lasciano pensare alla volontà di chiudere questa società. Non per fare risparmiare la Regione, ma per affidare il servizio svolto oggi da questa società a un soggetto esterno alla Regione, ma sempre con il denaro della Regione. Il problema è dove collocare gli attuali 76 dipendenti.

Insomma, largo alle ‘operazioni’ speculative nel nome di finti risparmi. Del resto, da quando Rosario Crocetta è stato eletto presidente della Regione, la Sicilia somiglia sempre di più a l’ultima delle colonie italiane. Dove l’unica regola che vale è il celebre “Guai ai vinti!”. Dunque non c’è da stupirsi se i dipartimenti della Regione non hanno affidato commesse a Sviluppo Italia Sicilia, ma si sono rivolti, per esempio, a Invitalia. “Guai ai vinti…”.

Invitalia, per la cronaca, è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimento e lo sviluppo d’impresa e fa capo al Ministero dell’Economia. Con Baccei catapultato in Sicilia dal PD di Renzi, piuttosto che attrarre investimenti, Invitalia attrae le commesse della Regione: è la Sicilia, infatti, a portare i propri soldi al Ministero e non il Ministero dell’Economia a portare investimenti in Sicilia… Su questo particolare la CGIL siciliana non sembra molto d’accordo.

Detto questo, molti degli argomenti trattati stamattina potrebbero tornare in commissione Bilancio e Finanze per ulteriori approfondimenti.

 

In Aula, intanto, si è consumato l’ennesimo scontro su Riscossione Sicilia spa. Il governo regionale, anzi il presidente Crocetta vorrebbe assicurare 2,5 milioni di Euro per ricapitalizzare la società e, quindi, per scongiurare la chiusura.

“Chiedo ai deputati di non vanificare lo sforzo di risanamento di finanza pubblica. Se chiude Riscossione Sicilia per mesi non avremo soldi per pagare nessuno e avremmo problema di chi ci riscuote le tasse. La società incamera 500 milioni di Euro e ne perde 15. Insomma, le entrate le garantisce”.

Per il presidente della Regione – che è tornato a farsi vedere in Aula perché, a quanto pare, l’argomento gli interessa (il presidente di Riscossione Sicilia, l’avvocato Antonio Fiumefreddo è stato nominato da lui) – sbaraccare Riscossione non sarebbe una passeggiata: “Io dico di salvare la società, ma chiarisco che non stiamo dando soldi in più, stiamo dicendo di fare un’operazione di revisione della spesa e di usare una parte dei trasferimenti per vecchi debiti per ripianare i debiti”.

Dopo l’intervento di Crocetta Sala d’Ercole ha deciso di accantonare l’argomento. Verrà affrontato dopo un chiarimenti tra i partiti.

E’ sempre polemica su Sicilia e-Servizi, società informatica della Regione presieduta dall’ex pubblico ministero, Antonio Ingroia. Quest’ultimo è in rotta di collisione con la politica siciliana per il taglio dei trasferimenti. L’Aula ha confermato la cura ‘dimagrante’ per la società. E’ la norma che consentirà ai dirigenti dei dipartimenti della Regione di avvalersi non solo di Sicilia E-Servizi, ma anche di altre società.

Da quel poco che si capisce, né Crocetta, né Ingroia hanno dimostrato di conoscere l’arte della mediazione politica, se è vero che entrambi sembra siano riusciti a mettersi contro la maggioranza dell’Ars. E infatti l’Aula ha ‘bocciato’ anche il tentativo di piazzare l’ufficio informatico dal quale dipende Sicilia e-Servizi sotto l’egida della presidenza della Regione: cioè alle dipendenze dello stesso Crocetta. Per quello che si è capito, l’ufficio che controlla la società presieduta da Ingroia finirà tra le ‘grinfie’ dell’assessorato all’Economia, con il quale il presidente di Sicilia E-Servizi è in polemica.

Per il resto, non siamo riusciti a capire che cosa la Regione intenda fare dell’Istituto Zootecnico. Di questo ente conosciamo la bellezza dei luoghi, allietati ultimamente dagli animali dell’ormai ex zoo di villa d’Orleans che la presidenza della Regione sta smantellando.

Ultimo particolare: si risparmia su tutto, tranne che sui testimoni di giustizia che vengono assunti, senza concorso, alla Regione. per pagargli lo stipendio ci vorranno 300 mila Euro quest’anno e oltre 500 mila Euro il prossimo anno.

Una domanda: quanti saranno i testimoni di giustizia da assumere nei prossimi cinque anni? Ci sarà un momento in cui la Regione bandirà i concorsi pubblici per assumere i giovani bravi, o passeremo dalle stabilizzazioni dei precari alle assunzioni per chiamata diretta dei testimoni di giustizia?  

Ultimo ma non meno importante argomento: le scelte operate dalla presidenza dell’Ars, che non sembrano essere andate a genio a molti parlamentari. Da qui il nervosismo. ma di questo parleremo domani in un approfondimento tecnico-politico.    

 

 

 

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